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MIMMO LEOGRANDE SI TOGLIE QUALCHE SASSOLINO

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“Ci sono delle persone che hanno grande capacità ma sono nei posti sbagliati. Gli assessori hanno bisogno di essere sollecitati. Ci deve essere maggiore solidarietà tra loro”. Il dott. Mimmo Leogrande racconta quei giorni burrascosi dell’ultimo consiglio comunale e fa il punto sul bilancio di questi tre anni. Torna anche sulla vicenda del tricolore indossato da Natalino Ventrella, ma questa volta si rivolge a consiglieri di maggioranza, assessori, sindaco: “Possibile che nessuno di voi abbia sentito il cuore battere per quella fascia, al punto da aver avuto l’esigenza di delegare un consigliere di minoranza?”.

Nell’ultimo consiglio comunale lei ha ribattuto punto su punto, e sembra che non ci sia nulla di buono in questo bilancio.

“Su questa storia che bisogna risanare il bilancio, che in alcuni momenti sembra deficitario in altri sano, non si sta facendo nulla. L’amministratore non deve tendere a risparmiare ma a fare in modo di trovare le risorse per fare qualcosa. Il problema è nato a proposito del progetto delle acque reflue. Quel progetto ha avuto un forte ridimensionamento e su questo io e i consiglieri minoranza abbiamo un po’ calcato la mano. Se abbiamo queste risorse e non le sappiamo utilizzare vuol dire che abbiamo qualche problema. Ci sono molte cose che non vanno perché non c’è controllo. Ci sono opere da realizzare abbandonate a se stesse. Io continuo sempre a ribadire che comunque il responsabile è il sindaco, in quanto capo dell’amministrazione.”

Ad un certo punto lei ha domandato chi fosse l’assessore al Bilancio…

“Ho fatto al sindaco una domanda molto semplice alla quale ho avuto una risposta a dir poco allegra, preoccupante. Ho chiesto chi fosse l’assessore ai lavori pubblici e quello al bilancio. Mi è stato risposto che “siamo tutti assessori ai lavori pubblici e tutti assessori al bilancio”. È una risposta sibillina che denota l’ approssimazione di questa amministrazione. C’è sempre stata una confusione nelle deleghe. Belle parole come ‘marketing territoriale’ e altri nomi ad effetto, ma nella sostanza? E poi, quando io facevo l’assessore al bilancio non avevo la possibilità di potermi occupare di altro perché mi portava via un sacco di tempo. Già è difficile seguire una delega. La verità è che queste deleghe sono in capo al sindaco…”.

Ma l’assessore ai lavori pubblici chi è ora?

“ Il sindaco ha sempre avuto la delega ai lavori pubblici dopo la defenestrazione di De Novellis. Non perché voglia tenersele lui…”

Quindi pensa ci siano delle incompetenze all’interno della giunta?

“Certo. Ci sono incompetenze e gran confusione. Deleghe con nomi ad effetto e poca sostanza.

Poi ci sono un paio di opere pubbliche che sono messe lì ma in attesa che si sblocchino le situazioni di privati. Ci sono interventi più semplici di carattere pubblico, come le strade, sulle quali non si sta prestando molta attenzione. Noi abbiamo ancora una volta ribadito che la manutenzione delle strade interne ed esterne è un elemento importante in questo paese. Le strade sono in una situazione disastrosa. Siamo fortunati perché grazie agli oneri di urbanizzazione che per una parte coprono questo deficit di spese correnti per altra parte devono servire a coprire le spese di manutenzione.

Anche la segnaletica stradale orizzontale è abbandonata. Non si sta pretendendo di voler formulare un libro di sogni, ma almeno cerchiamo di progettare qualcosa e portare a termine quelle opere che già sono state finanziate. La consigliera Resta, per esempio, ha sollevato il problema del punto sport, attualmente in costruzione nei pressi di una strada molto trafficata e di fronte ad un distributore di benzina. D’Autilia ha detto che si cercherà di far defluire i ragazzi da una strada secondaria. Come si fa a controllare che i ragazzi seguano quel percorso? Il comune aveva altri siti dove localizzare questo punto sport.”

C’è chi dice che fate solo sterili polemiche dai banchi dell’opposizione…

“Il consiglio comunale lo affrontiamo con cognizione, non facciamo polemiche. Diamo indicazioni e suggerimenti. Questa amministrazione si blinda dietro provvedimenti che hanno già preso. Un consigliere di minoranza che vuol fare una proposta non trova mai riscontro. Il bilancio dev’essere discusso, non soltanto approvato in consiglio. Perché dovremmo fare proposte se poi non vengono prese in considerazione? Anche le proposte di Natalino Ventrella, quante volte sono state prese in considerazione dalla maggioranza?”

Si parla tanto di rimpasto. Lei cosa ne pensa a riguardo?

“Tutte le volte che si rende necessario un cambiamento vuol dire che qualcosa non funziona. Io dico però che se le logiche del rimpasto partono dal fatto che c’è qualcosa da cambiare e da migliorare, ben vengano. Ma se questi rimpasti sono determinati da accordi prestabiliti o perché si vuole accontentare qualcuno, allora vuol dire che c’è qualcosa da rivedere in questa amministrazione. Il sindaco Gigantelli ha nominato già dieci assessori. L’incongruenza sta nel fatto che non c’è bisogno di tanti assessori e su questo sono d’accordo con Ventrella quando dice che ne basterebbero tre di assessori, ma di una redistribuzione delle deleghe.

Qualcuno è sorpreso dal suo modo di incalzare sugli argomenti, specie nell’ultimo consiglio comunale. Ha utilizzato un tono più energico. Se si considera poi che lei è stato anche più volte corteggiato da questa amministrazione…

“Si, è vero, i corteggiamenti ci sono stati sin dall’inizio. Ho sempre rifiutato”.

Che genere di corteggiamenti?

“Ci sono stati approcci e fantasie di qualcuno che mi vedeva come un possibile amministratore ed anche assessore, solo perché in questa maggioranza ci sono miei ex colleghi della passata amministrazione. Ho sempre detto di no. Si parlava anche della possibilità che io potessi fare il presidente del consiglio. Questi ammiccamenti ci sono stati ma senza riscontro. Anche quando si è verificato il passaggio di Palasciano, eletto con i voti della mia lista, lui pensava di portare con se anche me e Perniola. Ma non saremmo stati più credibili. Cosa avrebbe pensato la gente? Poi si sono fermati perché hanno capito che non c’era niente da fare.”

Non farebbe neanche l’assessore in un prossimo futuro? Magari in caso di rimpasto…

“Assolutamente no, a meno che si tratti di una esigenza… no ma forse è meglio di no… non vorrei essere frainteso. Dico che se ci fosse l’esigenza di fare una giunta tecnica potrei dare la mia disponibilità, ma il contributo posso darlo anche senza far parte dell’amministrazione. In questa giunta ci sono delle persone che hanno grande capacità ma sono nei posti sbagliati. Gli assessori hanno bisogno di essere sollecitati, ci deve essere maggiore solidarietà e spinta da parte dell’allenatore: il sindaco.”

Ci sono stati attriti tra gli assessori?

“Qualcosa c’è, ma c’è anche qualcosa che li tiene ancora uniti e non so cosa. Se li prendi singolarmente sono molto scontenti ma quando sono insieme sembra che siano uniti. Io suppongo, e voglio essere buono, che sono ancora insieme per il senso di responsabilità verso il posto che occupano.”.

In consiglio ha pure invitato l’assessore D’Autilia a dimettersi.consiglio-comunale

“Sì, e la cosa che deve far riflettere è che nessuno ha detto niente. Tutto tace. Questa mia provocazione va letta come un segnale. Se qualcuno mi dice che non sono in grado, quantomeno apro una riflessione, mi interrogo. Sempre in tono provocatorio ho detto che il dott. Faustino è l’assessore al bilancio. Io al posto loro mi sarei arrabbiato. Mi sarei aspettato reazioni del tipo: “come ti permetti? Perché mi stai prendendo in giro?” Solo il sindaco, con molto ritardo, disse che Faustino non è l’assessore al bilancio.

Quando formulai il ragionamento sulla fascia di sindaco indossata da Ventrella a Castellana forse mi sono espresso male. Il problema non è Natalino Ventrella. Quando sono stato vicesindaco, per me, indossare quella fascia era un onore. Quindi, nessuno dei consiglieri di maggioranza ha sentito il cuore battere per la fascia del comune di Turi al punto che avete avuto l’esigenza di delegare un consigliere di minoranza?”

Si ma nella maggioranza erano tutti impegnati.

“No, non è vero. Paolo Tundo era molto arrabbiato perché non sapeva niente. Nessuno sapeva niente di questa storia. Ci sono dodici persone tra assessori, sindaco e consiglieri. Tutti impegnati? A Natalino Ventrella ho detto già una volta che qualora condividesse le azioni di questa maggioranza non dovrebbe crearsi problemi a unirsi a loro.  Se una volta le condivide un’altra volta no, la gente non si raccapezza. Se noi all’opposizione decidiamo una linea da seguire, lui segue una strada diversa. Qual è la contropartita nel aver indossato quella fascia? E poi la fascia, da quello che so io, dev’essere accompagnata da un gonfalone e due vigili.”

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