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MENINO COPPI RISPONDE AL COMMENTO DI TATEO

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Dopo l’intervista del dottor Domenico Coppi su Turiweb, ci sono stati diversi commenti fra cui quello dell’assessore Antonio Tateo, al quale l’ex sindaco ci ha chiesto di poter rispondere.

“Non capisco cosa abbia fatto irritare l’ottimo (senza ironia) assessore e portavoce dell’Amministrazione Gigantelli, tanto da spingerlo a chiedere addirittura il mio silenzio per il solo fatto che in passato ho amministrato Turi. Ebbene, lo rassicuro: io sono molto onorato ed orgoglioso di tutte le esperienze che mi hanno visto compartecipe. Quindi, anche senza il suo permesso, continuo a dire la mia. Andiamo per gradi. Per principio io preferisco sempre parlare del futuro, ma i rappresentanti dell’attuale Amministrazione tendono in ogni occasione a guardare indietro. Invece di dare le loro soluzioni ai problemi esistenti, come sarebbe doveroso per chi gestisce la cosa pubblica, non fanno altro che criticare ed accusare gli amministratori precedenti. Comportamento piuttosto infantile che ha lo scopo di offuscare i fatti. Sono quindi costretto a dilungarmi su questioni del passato. Spero siano di insegnamento per capire l’attualità.

STRADE DISSESTATE

Questo è un dato di fatto ed è una emergenza a cui l’Amministrazione Gigantelli non sa porre rimedio. E per giustificarsi essa ne attribuisce la responsabilità ai lavori di Metanizzazione messi in opera 13/14 anni fa. Argomento evidentemente risibile e patetico.

La Metanizzazione fu una delle operazioni più brillanti dell’Amministrazione che ebbi l’onore di presiedere. Fu tra i primi esempi in Italia meridionale di Projet Financing con partecipazione popolare. In 6 mesi fu lanciata una sottoscrizione con contributo dei cittadini che ebbe un gran successo: furono raccolte più di 1800 adesioni a fronte di 1500 richieste dall’Italgas. Fu un successo di partecipazione e di efficacia. Infatti, terminata la sottoscrizione alla fine di settembre 1996, nei primi giorni di ottobre dello stesso anno cominciarono i lavori che, nel volgere di due anni, resero Turi interamente metanizzata. Ma non finì qui, nel 1997, all’arrivo del finanziamento a totale carico dello Stato, i cittadini furono tutti rimborsati dell’anticipo versato. Operazione perfetta. Mi chiedo, perché si vuole offuscare una iniziativa di tale stampo? Solo per coprire l’incapacità di asfaltare le strade urbane ora? Una miseria.

PIP (Piano Insediamenti Produttivi)

Tutti siamo d’accordo che esso è lo strumento urbanistico fondamentale per il possibile sviluppo del nostro paese, perciò dovremmo essere uniti nel realizzarlo. Invece, nonostante l’iter amministrativo sia stato concluso dal 2007, finora non è stato attuato e sono passati tre anni tra perdite di tempo, dubbi sulla collocazione dell’area, contrasti interni alla maggioranza, esautorazioni di assessori. Forse l’obiettivo era quello più volte enunciato di disseminare gli insediamenti produttivi su tutto il territorio, senza controllo? Il risultato finale è stato, comunque, che alcune imprese turesi che avrebbero voluto investire non l’hanno potuto fare.

PUG (Piano Urbanistico Generale)

Anche qui la realtà è come un macigno. A fronte di un Piano già pronto nel 2007, l’attuale maggioranza ha cestinato quel Piano, pagato (a vuoto) il suo progettista, impegnato un altro tecnico esterno (pagandolo, ovviamente), ripreso daccapo il procedimento. Conclusione: finora non abbiamo ancora l’adozione dello stesso. L’Amministrazione giustifica tutto ciò con le norme regionali intervenute nel 2007. Ebbene proprio la normativa del DRAG, a cui si fa riferimento, indica invece la procedura da seguire per non tornare indietro nei Comuni, come il nostro, che avevano già fatto buona parte del percorso. Perché non si è seguito questo procedimento? Il risultato che ne è conseguito è sotto gli occhi di tutti: lo scempio edilizio che nel 2004 – 2005 tanto fu condannato (ipocritamente) dall’allora opposizione di Centro Destra, ora è aumentato all’ennesima potenza con danni irreversibili per il nostro territorio. La prosecuzione del procedimento del PUG, già pronto nel 2007, avrebbe permesso in 6/7 mesi di concludere l’iter in condizioni ottimali, cioè con “l’ombrello” della Variante al PdF del 2005.

VARIANTE AL PDF (Piano di Fabbricabilità)

Infine, a proposito dell’annullamento della Variante al PdF, inviterei a rileggere quelle sentenze. Sarebbe molto istruttivo per capire quali siano le ragioni profonde della crisi urbanistica attuale. In quelle sentenze il Consiglio di Stato si chiede perché mai il Comune di Turi non proseguì nell’iter del Piano Regolatore Generale adottato nel 1995 dall’Amministrazione da me presieduta, visto che, sempre secondo il Consiglio di Stato, quella era la via giusta per giungere alla soluzione della questione urbanistica a Turi. I fatti sono questi: l’Amministrazione Stefanachi, (di cui il Sindaco e il Vice Sindaco attuali furono importanti protagonisti), pochi giorni dopo essersi insediata nel 1997, chiese il ritiro dalla Regione, dove era stato già inviato da me, del primo ed unico Piano Regolatore Generale adottato a Turi che aveva superato indenne i ricorsi al TAR (Tribunale Amministrativo regionale). Successivamente lo cestinò (attività evidentemente preferita dal Centrodestra) e adottò un altro PRG (Piano Regolatore Generale) nel 2000. Quest’ultimo poi fu annullato dal TAR nel 2003. Un vero disastro. Disastro determinato da quella infausta decisione.

Questo dovevo per amore di chiarezza. Per finire, a chi nei commenti mi rivolge accuse infondate e infamanti circa i miei presunti interessi in Via La Quacquera, vorrei dire che io degli interessi effettivamente lì ne ho, ma sono solo ed esclusivamente di tipo affettivo. In quella strada abita mia madre a cui sono, come è naturale, legatissimo. Agli ignoti calunniatori vorrei ribadire che per me, come credo per i miei amici, la politica è stata e continua ad essere sinonimo di impegno sociale, non fonte di arricchimento personale. Dopo più di trent’anni di impegno credo che me lo riconoscano tutti i turesi. Questo riconoscimento è la cosa di cui più sono fiero.”

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