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DELLA MAGGIORANZA CHI HA PARLATO?

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La maggioranza sta attraversando un momento di turbolenza. L’avvicendamento degli assessori, il cosiddetto rimpasto, sta mettendo a dura prova la pazienza del sindaco Vincenzo Gigantelli. I fatti: Giacomo Valentini e Modesto Cazzetta avevano preso l’impegno di farsi da parte dopo le Regionali e lasciare gli assessorati a Gianpiero Luisi e Vito Totaro. Solo che Valentini non vuole mollare l’assessorato all’agricoltura. E tutto si è arenato. Si è fatta strada l’ipotesi di Antonio Tateo a casa, il suo assessorato a Totaro, con Valentini che mantiene il suo posto. Questa ipotesi però pare abbia ‘offeso’ sia Pino Carenza che il capogruppo Piero Palasciano. La situazione ora è in stand-by e sembra si faccia difficoltà a sbloccarla.

“Degli assessori, Teresita De Florio si è fatta la nomea di intoccabile, ha ‘l’immunità parlamentare’ – ci dice un consigliere comunale che, a registratore acceso, ha voglia di togliersi dei sassolini dalle scarpe – poi non si comprende il comportamento di Paolo Tundo che ha attaccato il sindaco in una maniera sproporzionata. A Tundo è stato detto che lui può dire quello che vuole, ma deve rispettare il metodo e i toni della discussione e che ci sono modi e modi di dire le cose. Il motivo dell’attacco al sindaco da parte di Tundo è nato dall’iniziativa di Gigantelli di mandare, senza consultare nessuno, Natalino Ventrella con la fascia da sindaco a rappresentarci alla festa patronale di Castellana. Comunque, il regolamento dice che il sindaco può mandare un consigliere di minoranza a rappresentare l’amministrazione, ma avrebbe dovuto consultare i consiglieri della maggioranza. Facendo così, il sindaco mette in cattiva luce i consiglieri di maggioranza e anche il consigliere regionale appena eletto. Al sindaco è stato detto che il sacrificio di Tateo può essere fatto solo per gratificare i consiglieri che non abbiano fatto l’esperienza da assessore.

Ognuno dei consiglieri e degli assessori pensa al soddisfacimento dei propri interessi e bisogni. Oggi la politica è intesa in maniera individualista, ci sono troppe individualità ma con le individualità non si va avanti, si va a casa. Comunque, anche se la maggioranza è risicata e con i numeri contati, si va fino alla fine del mandato tranquillamente, non ci sono dubbi. I consiglieri sono così attaccati a questo potere momentaneo, che faranno di tutto per restare questi altri due anni che mancano.

Fra i consiglieri dell’opposizione infine ci sono alcuni eternamente indecisi, apartitici e non propositivi. Leogrande non ha mai definito la sua posizione. La maggioranza gli ha dato sempre dei segnali di apertura ma lui mai ha contraccambiato. Se lui l’avesse fatto, si sarebbe pensato ad una sua collocazione. Alla fine tutto rientrerà e Valentini lascerà l’assessorato. Questi non hanno capito che in un partito ci deve essere disciplina, senza disciplina non si arriva da nessuna parte. Quando si sposa un progetto, bisogna perseguirlo fino in fondo senza pensare ai propri bisogni personali.”

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