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ONOFRIO RESTA: MIA CANDIDATURA DI QUALITA’

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Come per Sanremo c’è il premio della critica – che non sempre fa il paio con il televoto del pubblico – alle regionali c’è Onofrio Resta che definisce la sua “una candidatura di qualità”.

“Il mio incontro con il Ministro Fitto ieri a Valenzano è andato molto bene. C’erano 250 persone all’incontro con gli esperti delle attività produttive e con il presidente del consorzio della focaccia”. Il prof. Resta, che nelle locandine è imbronciato, in realtà è meno preoccupato di quanto si pensi: “La faccia mia, lo dico sempre, è la preoccupazione del ruolo che ho e del carico di responsabilità che ho di fronte ai problemi della gente.”.

Resta racconta intanto, com’è maturata la sua candidatura, che tiene a precisare, non entrerà in conflitto con nessun’altra: “Io non avevo nessuna intenzione, non era nelle mie volontà. Poi, un pò per i sondaggi che non erano brillantissimi, un pò perchè i vertici hanno considerato che La Puglia prima di Tutto avesse bisogno di persone che ridimensionino quell’immagine che non era certamente positiva, dovuta agli ultimi eventi giornalistici che hanno coinvolto il nostro coordinatore, per il quale io sono sicuro non ci saranno conseguenze di nessun tipo. Si è trattato di un fatto mediatico come tanti altri. E poi perché la mia è una candidatura di qualità, tant’è vero che l’altro capolista è l’ex presidente dell’ordine dei medici di Bari, Losurdo. A un certo punto si è pensato a me come uomo di peso e di maggior prestigio nella Provincia di Bari, per la carica istituzionale che ricopro da assessore alle attività produttive.”.

Onofrio Resta illustra il suo programma: “Il mio obiettivo è contribuire a far si che la Puglia prima di Tutto vada oltre il 4% e vedere la possibilità, nel caso si perda, di avere una nostra rappresentanza al consiglio regionale. Cercherò di fare bella figura tenendo conto che i margini per lavorare ci sono. Ci tengo a dare testimonianza di un impegno politico diverso che ha alla base onofrio-resta-fittouna certificazione di quello che abbiamo fatto già a livello provinciale e che vogliamo fare in campi tipo la sanità, la formazione e la ricerca in cui non ho nulla da spendere, perché ho già speso. Sono quarant’anni che queste cose, anche nel mio piccolo, le faccio. Non credo di essere inadeguato, non credo di non avere le chance dal punto di vista delle potenzialità, perché queste cose sono il mio mestiere giornaliero. Credo di avere le qualità per farle. Credo che la disoccupazione, il lavoro giovanile, le difficoltà delle nostre attività produttive siano esigenze per le quali non bisogna approfittare in un momento elettorale come questo.”.

Aldilà del risultato, Onofrio Resta ha chiesto a Fitto di poter continuare a lavorare per la Provincia: “Ho chiesto delle cose a Fitto; intanto che mi faccia continuare a lavorare alla provincia e che questa mia partecipazione possa essere riconosciuta, consolidando il mio ruolo di assessore provinciale. Ho chiesto un riconoscimento per la Puglia prima di Tutto perché riteniamo che il Pdl da solo non basta, questa è una mia idea da sempre, non è più autosufficiente per far vincere il centrodestra. Sono convinto che porteremo il quorum, che saremo determinanti per la vittoria o per un risultato importante del centrodestra. La coalizione del centrodestra è forte grazie anche alla Puglia prima di Tutto.”.

Questa campagna elettorale ha segnato la sindrome da pubblico comizio. Ne è convinto pure Onofrio Resta che conclude con una riflessione: “Credo che bisogna tornare al rapporto tra politica e territorio, politica e gente. Io ho cercato di farlo presentandomi l’altra sera al freddo, in un comizio che è stato abbastanza seguito e nel quale ho fatto capire che non ho voglia di fare la guerra a nessuno. Anzi, spero che un candidato turese possa andare alla regione e che il centrodestra vinca. La mia presenza è tesa a far emergere anche quella politica fatta di laboriosità quotidiana, di persone che fanno politica al servizio senza spendere e avere possibilità di spesa. Per quanto riguarda i comizi, nessuno parla, nessuno ha il coraggio di andare sui palchi. Bisogna tenere conto che è un periodo brutto per la temperatura atmosferica, ancora un po’ fredda!”.

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