L’IDENTITÀ NELLA PRIMAVERA DEI DIRITTI
“La danza contemporanea nel
Si usa la postura fisica per comunicare dei messaggi.
Non è facile come lavoro.
Se ho di fronte dei ballerini punto sulla gestualità e sulla mimica facciale per integrare il loro studio; con cantanti ed attori potenzio il movimento e l’uso del corpo. È importante fare pratica sul campo. La necessità di aggiornarsi continuamente, di collaborare e fidarsi dell’altro, fa bene a tutti, perchè l’arte è divertimento.”
Dopo una prima fase di rilassamento muscolare e corporeo, in cui i partecipanti hanno visualizzato una serie di sensazioni (come il proprio fiato che attraversa le ossa, le articolazioni, il risveglio dei propri sensi e del proprio flusso d’energia, attraverso la respirazione, la propria resistenza fisica con semplici tecniche tibetane, usate per favorire la circolazione sanguinea), c’è stata una seconda parte sul “body contact”, sul sentirsi, percepirsi, sul proprio corpo come oggetto di comunicazione dell’altro, con l’altro e nello spazio.
Il body contact si basa su pesi e appoggi con persone. Spazio, oggetti (sedie, tavoli, muri…) entrano in gioco. L’interprete si colloca nello spazio che diventa espressione dell’identità fuori inibizione, presa di coscienza, al di là della razionalità, del controllo e della difesa.
“Bisogna giocare senza l’ansia del giudizio, senza scappare dalle situazioni, rimanendo dentro alle cose. È importante trovare il lato positivo di tutto. In questi esercizi si ritrova il proprio ritmo biologico e fisico, lavorando su energie ed equilibri.
Per far questo è necessario non avere pregiudizi ed avere una tranquillità psicologica che si raggiunge svuotandosi fisicamente da ogni tensione, fino a snodarsi, a sentire il proprio corpo in piena libertà.”