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È L’ERA DEL MATRIMONIO-TELECOMANDO

MATRIMONIO
Saremo un piccolo paese del sud ma non ci facciamo mancare niente. Prendiamo ad esempio il matrimonio, considerato tra le istituzioni più solide qui da noi. Ebbene, come tutti sanno o possono intuire, il matrimonio attraversa un pessimo periodo. I dati in nostro possesso lo confermano.

Negli ultimi trent’anni, i matrimoni a Turi sono diminuiti di un terzo circa ed è salita l’età media di chi si sposa: l’uomo a 34 anni, la donna a 31. Con tutte le problematiche che ciò comporta, soprattutto per quel che riguarda le gravidanze inoltrate in un’età che si comincia a considerare ‘pericolosa’ per i nascituri.

In calo i matrimoni in chiesa, in aumento i matrimoni solo civili. Diventano sempre di più le coppie che sono per la separazione dei beni: si potrebbe interpretare ciò come un segnale di scarsa fiducia nel partner e nel matrimonio.

Il 6% degli sposi e il 5% delle spose (per la serie ‘repetita iuvant’?) è alla seconda esperienza matrimoniale. Infine, il boom delle separazioni e dei divorzi. I fiori d’arancio adesso appassiscono prima. È l’era del matrimonio-telecomando: spingi un tasto e cambi partner.

Altro che crisi del settimo anno! È un miracolo se si giunge al terzo, quarto anno. Se poi si raggiunge il lustro, è festa grande. In qualche caso ci si lascia appena rientrati a Turi dopo la luna di miele. Il tempo di ritornare dalle Maldive e la coppia è già scoppiata. I cinquantenari di matrimonio scomparsi. I venticinquenni diventati una chimera. E il matrimonio si vive alla giornata. Con il ‘carpe diem’ innestato.

Dicono ci si lasci per insofferenza. Magari con un semplice sms o una mail. Alcuni dopo il fallimento delle prime nozze ritentano la fortuna. Le famiglie si allargano, si ingarbugliano. Anche perché, fra una crisi e l’altra, il tempo per mettere al mondo i figli lo si trova sempre. Conclusione: il matrimonio non come punto di partenza, non come progetto di una vita insieme e tanto meno per sempre.

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