È L’ERA DEL MATRIMONIO-TELECOMANDO

Il 6% degli sposi e il 5% delle spose (per la serie ‘repetita iuvant’?) è alla seconda esperienza matrimoniale. Infine, il boom delle separazioni e dei divorzi. I fiori d’arancio adesso appassiscono prima. È l’era del matrimonio-telecomando: spingi un tasto e cambi partner.
Altro che crisi del settimo anno! È un miracolo se si giunge al terzo, quarto anno. Se poi si raggiunge il lustro, è festa grande. In qualche caso ci si lascia appena rientrati a Turi dopo la luna di miele. Il tempo di ritornare dalle Maldive e la coppia è già scoppiata. I cinquantenari di matrimonio scomparsi. I venticinquenni diventati una chimera. E il matrimonio si vive alla giornata. Con il ‘carpe diem’ innestato.
Dicono ci si lasci per insofferenza. Magari con un semplice sms o una mail. Alcuni dopo il fallimento delle prime nozze ritentano la fortuna. Le famiglie si allargano, si ingarbugliano. Anche perché, fra una crisi e l’altra, il tempo per mettere al mondo i figli lo si trova sempre. Conclusione: il matrimonio non come punto di partenza, non come progetto di una vita insieme e tanto meno per sempre.