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STRUTTURA SOCIO SANITARIA. NON CREIAMO UN GHETTO

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Uno degli argomenti più dibattuti dello scorso Consiglio comunale è stato sicuramente il progetto che l’Amministrazione Gigantelli ha previsto per ovviare alla scelta dell’alienazione dell’immobile dell’ex Cinema Zaccheo.

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A tal proposito, ricordiamo ai nostri lettori, che sull’area attualmente occupata dal rudere del cinema, dovrebbero sorgere due stabili:

nel primo blocco sarà ubicata una struttura sanitaria, che assolverebbe le seguenti funzioni: postazione 118, consultorio familiare, centro prelievi, poliambularorio di cardiologia, chirurgia vascolare, dermatologia, endocrinologia, fisiatria, geriatria, neurologia, oculistica, odontoiatria, otorinolaringoiatria e urologia;

nel secondo stabile, invece, troverebbe accoglienza una struttura socio-assistenziale, che occuperà circa la metà della precedente in termini di cubatura e superficie. Qui verrebbero collocati il Centro di pronta accoglienza per adulti, l’alloggio sociale per adulti in difficoltà e il centro di accoglienza per persone sottoposte a provvedimenti limitativi della libertà personale. Ognuno di questi settori occuperebbe un piano indipendente.

Proprio su quest’ultimo blocco l’opposizione ha mostrato tutte le proprie perplessità. Hanno preso la parola, a turno, quasi tutti i componenti della minoranza. Proviamo a riassumerne i contenuti:

la dott.ssa Resta ha spiegato di essere scettica sulla concentrazione dei soggetti che troverebbero accoglienza nella struttura su citata. Secondo lei si potrebbe creare a Turi un “polo ghetto”. Secondo la stessa consigliera bisognava disminoranza_1cuterne ampiamente prima di prendere una decisione così affrettata.

H a preso la parola anche Franco Petrera, il quale si è dichiarato assolutamente contrario alla seconda struttura del progetto perché pensa che a Turi possa crearsi un ghetto.

Il dott. Risplendente ha chiesto alla giunta se fossero state valutate le reali esigenze del paese prima di metter su il progetto, o se si fosse proceduto solamente “perché c’erano dei finanziamenti a disposizione”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il prof. Leogrande che ha paventato l’insorgenza di problematiche legate alle persone che usufruiranno della struttura. Tuttavia è stato molto attento a non voler peccare di discriminazione.

Unico parere favorevole nei confronti di tale progetto è arrivato dal consigliere Ventrella, il quale ha considerato l’opportunità di avere una struttura socio-assistenziale come un arricchimento per il paese, e che il tutto non rappresenterà un problema per la cittadinanza in quanto “non si potranno ospitare individui responsabili di particolari reati, ma solamente persone che hanno bisogno di un percorso di recupero dopo la reclusione”.

Puntualmente sono arrivate le risposte del sindaco Gigantelli e dell’avv. D’Autilia (assessore alla trasparenza, sviluppo economico, politiche occupazionali e comunitarie, contratti e appalti) i quali hanno spiegato che la tempestività con cui ci si è mossi è dipesa soltanto dall’imminente scadenza del bando; in altre circostanze si sarebbe proceduto ad un attento confronto.

Facciamo presente ai nostri lettori che il progetto dello stabile di cui abbiamo disquisito in precedenza è stato approvato dal Coordinamento Istituzionale del Piano di Zona; il finanziamento di 1milione750mila €  proverrà dai fondi Fesr Puglia 2007-2013. Qualora fosse accettata anche la proposta del secondo stabile, il Comune di Turi riceverebbe 2milioni di € a carico del fondo sanitario e il progetto rientrerebbe nel PAL (PIano Attuatuvo Locale).

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