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PRESENTATO IN BIBLIOTECA “COME PIANTE TRA I SASSI”

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Un pubblico giovane (la prima e la seconda A della Scuola Media “R. Resta”) quello che ha partecipato all’incontro con Mariolina Venezia, organizzato presso la Biblioteca Comunale, il 5 gennaio, dal Presidio del Libro di Turi, che ha presentato il suo ultimo libro “Come piante tra i sassi”.

Mariolina Venezia ha vinto il premio Campiello nel 2007 con il romanzo Mille anni che sto qui, edito da Einaudi, saga familiare ambientata a Grottole, un piccolo comune della Basilicata, che narra le vicende umane di cinque generazioni dall’Unità d’Italia fino alla caduta del muro di Berlino.

Come piante tra i sassi è un libro sorprendente, originale e divertente al tempo stesso.

C’è un parallelo tra il titolo ed il carattere dei lucani che sono tenaci e non mollano mai, abituati come sono alle avversità: sono piante “vitali” che, nonostante le circostanze, riescono a crescere.

Hanno letto i ragazzi: Antonio, Morena e Maurizio.

Dopo il loro intervento, l’autrice ha sottolineato l’enorme piacere avuto dalla loro partecipazione: “Mi piace più quando leggono i ragazzi che gli attori. Antonio sentiva la frase, il ritmo, ed è riuscito a dare l’ironia giusta a quello che stava leggendo, più di un attore che, invece, interpreta.”

Il nuovo libro di Mariolina Venezia è un giallo che ha come protagonista Imma Tataranni che è un sostituto procuratore che segue un’indagine di omicidio. Imma è un antieroe. A differenza degli altri detective non è dotata di grande intelligenza: è una persona comune. Crede in se stessa così com’è, e questo è il suo punto di forza. Non è bella, non è ricca, non aveva mai otto a scuola. Nonostante tutti i suoi inciampi è quella che arriva a delle conclusioni, se pur insperate.

Lei desidererebbe scoprire una verità che intravede (la manifestazione dei potenti): non ha le prove per dimostrarla ma è quella che fa più strada rispetto alla sue compagne di scuola.

Interessante è il tema dei giovani che rincorrono ideali futili, che vogliono apparire, andare in televisione, che vogliono essere più personaggi che persone.

Come piante tra i sassi è il frutto del mio libro precedente dove parlavo della Basilicata. Avevo il desiderio di affrontare la contemporaneità di una regione piena di contrasti. Il mio primo documentario ‘Matera o la memoria rimossa’, parlava della mia terra, attraverso i ricordi della gente, la loro storia personale ed emotiva. Per parlare della Basilicata di oggi, dovevo parlare dei conflitti sul lavoro. Descrivo questi paesaggi perché parlano da soli, comunicano e raccontano tante storie. L’amore per la propria terra ha fatto unire i lucani per bloccare l’imposizione di mettere le scorie nel proprio territorio. Questa vicenda mi ha fatto pensare al carattere di Imma che vince solo per la forza che ha. In questo libro vince, infatti, l’essere se stessi.”

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