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CROCIFISSI NELLE AULE? TURESI FAVOREVOLI

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“La presenza dei Crocifissi nelle aule scolastiche è una violazione della libertà dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni e della libertà di religione degli alunni”. A stabilirlo è stata la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, nella sentenza su un ricorso presentato da una cittadina finlandese.

Diverse e contrastanti sono state le reazione a quanto decretato dai vertici europei e, in Italia, molte personalità politiche si sono schierate a fianco della religione per difendere uno dei caratteri della nostra Nazione.

A tal proposito siamo andati a verificare la situazione nelle scuole del nostro comune.

Di diverse misure e colori, i Crocifissi sono appesi sui muri delle classi delle scuole di Turi. Il preside della scuola Superiore di primo grado, il prof. Ferdinando Brienza afferma che è “più che convinto che il crocifisso debba stare nelle aule e negli ambienti scolastici in quanto esso rappresenta un simbolo di cristianità. Il medesimo deve essere inteso come momento di riflessione nella vita di ciascun cristiano; elemento di rispetto dell’identità di una nazione e non elemento di frattura, divisione o di discriminazione tra i popoli; é innegabile il riferimento storico all’esistenza di Cristo e all’unicità della sua opera”.

Nell’Angelus della passata domenica, il papa Benedetto XVI ha dichiarato che tutti dobbiamo “riconoscere il valore religioso, storico e culturale del Crocifisso”.

Abbiamo voluto chiedere qualche parere ad alcuni genitori di bambini che frequentano la scuola Primaria “P. De Donato Giannini”.

“Fortunatamente – ammette una mamma – nella classe dei miei figli, né le maestre, né il personale scolastico in generale, ha mai pensato di togliere il Crocifisso dalle mura dell’aula”. Un’altra mamma replica che “sarebbe inconcepibile se venisse a mancare il simbolo della nostra fede religiosa. Non riguarda solo me e la mia famiglia, ma interessa tutti noi italiani”.

Alla nostra domanda su cosa farebbero se un giorno si decidesse di togliere il Crocifisso dalle classi scolastiche, entrambe hanno sostenuto che si ribellerebbero e non ammetterebbero, mai, una tale decisione.

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