IMPORTATORI DI TAIWAN VISITANO LE CANTINE GIULIANI
Il Consorzio di valorizzazione e tutela del vino DOC (Denominazione di Origine Controllata) di Gioia del Colle, di cui fanno parte diverse aziende della provincia di Bari, fra cui le turesi Cantine Coppi e Cantine Giuliani Raffaele, ha messo in atto un progetto che scade il 31 dicembre prossimo.
Quest’ultimo fu voluto dall’Amministrazione provinciale quando faceva capo a Vincenzo Divella che, nel tentativo di cercare e trovare nuove vie per promuovere e allargare il nostro mercato del vino, al fine di internazionalizzare il nostro prodotto, appoggiò la scelta del Consorzio di puntare sui paesi dell’est asiatico, e più precisamente Taiwan, Singapore e Hong Kong, da dove nei giorni scorsi sono arrivati a Turi cinque importatori di vino. Imprenditori vinicoli che potrebbero aprire il mercato verso Cina e India, probabili grossi fruitori per un’espansione del mercato del vino.
Abbiamo chiesto a Donato Giuliani qualcosa in più su come si sono mossi i cinque ospiti nel nostro paese. “Sono stati in Puglia per 3 giorni – ci dice il dottor Giuliani – hanno dormito presso ‘Il Melograno’ di Monopoli e hanno visitato il territorio. Li ho portati, accompagnati da un mio dipendente, Domenico Cafarchia, che ha fatto da traduttore, a vedere le mie cantine piene di barriques che sono botti di legno utilizzate per la fermentazione o l’invecchiamento del vino. Per fare apprezzare meglio il vino primitivo ho servito ceci fritti, mandorle salate, formaggi invecchiati. Gran finale a base di carteddàte abbinate a un vino dolce come l’aleatico. Certo, davanti al nostro ‘primitivo’ così poco ‘internazionale’, sono rimasti alquanto sorpresi, dato che hanno dei gusti particolari, allenati soltanto ai vini ben strutturati, giovani, dal colore rosso-vivo”.
Non resta ora che aspettare per vedere se faranno degli ordini di acquisti o meno. “Noi speriamo che almeno da qualche cantina di quelle visitate e facenti parte del Consorzio facciano acquisti perché così si aprono delle possibilità di vendere, anche in funzione dell’anno prossimo. In caso contrario, vorrà dire non aver centrato l’obiettivo”.
Certo che la Cina e l’India sono due pozzi senza fondo, se va bene il nostro vino in queste nazioni, possiamo concretamente pensare a ottimi affari con grossi risvolti economici. “Sono d’accordo. Per il momento però cerchiamo di mantenere ben saldi i piedi per terra sperando in qualche vendita importante”. Approfittiamo della disponibilità di Giuliani per chiedergli il parere sull’andamento dell’annata del vino del 2009. “Come qualità l’annata 2009 è nella media ma la notizia importante è che sembra che si stia muovendo qualcosa. Insomma pare che il mercato si stia riprendendo”. Se sono rose…