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PRIMA SETTIMANA DI VACCINO ANTI “A”

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Si conclude la prima settimana di vaccinazione contro il virus H1N1, la “nuova influenza” che ci farà compagnia in questo inverno tra scetticismo, ansie, e starnuti.

A Turi la vaccinazione è cominciata lunedì, come per tutta la regione Puglia. Ci si può vaccinare, gratuitamente, presentandosi presso l’ufficio Igiene della ASL (Azienda sanitaria locale), in via De Donato Giannini, oppure telefonando al numero 080-4050176. L’orario sarà poi comunicato o concordato al momento della prenotazione.

L’ufficio è aperto dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 12,30 e il lunedì e il giovedì anche dalle 15,00 alle 19,00.

La vaccinazione è vivamente consigliata agli agenti di pubblica utilità (poliziotti, medici, infermieri, docenti), alle donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza, alle persone dai 6 mesi ai 65 anni che soffrono di patologie croniche (specialmente respiratorie e cardiovascolari).

La “protezione” degli over65 è imputabile all’influenza del 1957, molto simile a quella di questo inverno, che avrebbe già immunizzato gli anziani di oggi.

In questa prima settimana, a vaccinarsi a Turi sono stati una ventina di persone. Un numero piuttosto basso, dovuto al fatto che noi turesi godiamo di ottima salute, o più probabilmente, dovuto alla disinformazione, specialmente televisiva, che negli ultimi tempi ha sostituito alla psicosi da influenza la psicosi da vaccino.

“Ogni inverno, in Italia, 5mila persone muoiono a causa dell’influenza stagionale, ma non glie ne importa niente a nessuno”, esordisce così la dott.ssa Cinzia Germinario, direttore dell’Osservatorio Epidemiologico della regione Puglia e professore ordinario di Igiene presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bari, durante il convegno “Influenza A, tra indifferenza e psicosi sociale”, tenutosi a Bari martedì 10 novembre.

“La maggior parte delle perplessità che circolano in questo momento è dovuta al fatto che in tv a parlare dell’influenza e del vaccino invitano Romina Power.”

Cercheremo, grazie all’aiuto della dottoressa, di sfatare le principali perplessità in ordine alla vaccinazione contro il virus H1N1.

Lo squalene (adiuvante di una tipologia di vaccino) fa male?
“L’ormai famoso squalene, usato da dieci anni come adiuvante, per migliorare l’effetto del vaccino anti-influenza stagionale negli adulti, è una sostanza già presente nel nostro organismo, prodotta dal fegato. Numerosi studi, pubblicati dal New England Journal Medicine, dimostrano che il rischio di contrarre malattie autoimmuni è uguale al gruppo controllo, composto da persone che non si sono mai vaccinate.”

Esiste un legame tra il vaccino e l’aumentato rischio di contrarre la sindrome di Guillan – Barrè?
“Questa malattia è una poliradiocoloneurite, causata da tre agenti: il virus influenzale, un altro virus e un batterio (l’Epstein Barr virus e il Campylobacter Jejeuni). Non è in nessun modo legata al vaccino, anzi si è visto che vaccinarsi contro l’influenza rappresenta un fattore protettivo, dato che impedisce l’infezione di uno dei tre agenti coinvolti: quello dell’influenza. Ricordiamo che per gli altri due non esistono vaccini.”

La più grande preoccupazione è che il vaccino non sia testato…
“Questo vaccino è sperimentato da anni, prima di tutto perché l’adiuvante è lo stesso usato per il vaccino contro l’influenza stagionale, poi perché ne era stato anche sperimentato uno molto simile quando si temeva la pandemia dell’influenza aviaria (di tipo H5N1, quindi è stata sufficiente la sostituzione semplicemente di un antigene). Infine, in Svezia, sono state vaccinate già 80mila persone, e di queste 34 hanno avuto “eventi avversi”: 31 persone hanno riscontrato dolore nel sito di inoculo del vaccino, 2 persone rash cutaneo (rossore), una persona ha avuto uno shock anafilattico, prontamente risolto con cortisone.”

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