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LA BIBLIOTECA, UN LUOGO PER TUTTI

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Visione futura di una biblioteca

Nel pomeriggio del 20 ottobre, presso la libreria Eleutera, Alina Laruccia ha ospitato Antonella Agnoli, autrice di diversi lavori letterari incentrati sulle Biblioteche, consulente di vari architetti e di molte amministrazioni locali per la progettazione di spazi e servizi bibliotecari.

L’idea della Agnoli è di diffondere l’immagine di una biblioteca non come tempio del sapere, carica di scaffali polverosi, ma uno spazio pubblico, moderno e creativo. Un luogo di incontro e di partecipazione a eventi, scambio di esperienze e di comune visioni. Le sue idee guardano alla Biblioteca “San Giovanni” di Pesaro – che ha lei stessa progettato e di cui è stata direttore scientifico fino al 2008. Nel libro presentato, Le piazze del sapere. Biblioteche e libertà, edito da Laterza, ha raccolto alcuni preziosi suggerimenti su come si può progettare, in chiave innovativa, una biblioteca, senza barriere, aperta ai cittadini.

“L’idea della biblioteca, piena di barriere fisiche e psicologiche o di scaffali polverosi è ancora molto radicata nella mente comune e spesso risulta difficile diffondere una visione differente”. È necessario cominciare a concepire la Biblioteca come uno spazio per tutti, in cui tutti possano trovare interessi e curiosità. “Mi è capitato infatti” – sostiene la Agnoli – “di inserire negli scaffali, la collana di Harmony, sicuramente qualcosa che nessuno si aspetta di leggere in biblioteca, ma che sicuramente ha attirato un gran numero di insolite lettrici”. Questo spazio che fino a poco tempo prima era fortemente condizionato da pregiudizi negativi, è divenuto in poco tempo un luogo familiare, nel quale rilassarsi e trovare sfogo per la propria fantasia.

dibattito-biblioteca-bis“Lavorare in o per una biblioteca è sicuramente faticoso. Significa infatti, dover creare un ambiente che sia luminoso, trasparente, curato, accogliente come una casa. La scelta dei materiali è un altro elemento fondamentale, perché bisogna fornire libri per tutti, che possano coinvolgere tutti e attirare soprattutto coloro che non sono abituati a leggere.” Purtroppo la società moderna, i mass-media, gli spot televisivi o le trasmissioni in genere, non incentivano l’acquisto o l’uso del libro. Oggi si è teso a dimenticare quale sia la forza coinvolgente e trascinante che offre la lettura. È questo che si deve incentivare in una biblioteca.

A questi elementi, sono da aggiungere quelli legati al personale che ci lavora. Accoglienti, competenti, preparati ed educati, in grado di rispondere facilmente alle richieste degli utenti, di incuriosirli e indirizzarli verso nuove scoperte letterarie. “Anche internet viene incontro alla mia visione di biblioteca moderna. Permette ai giovani di accedere velocemente a una miriade di informazioni, non solo testi, ma soprattutto video e foto. Di fronte a queste opportunità i cataloghi impallidiscono. Mancano tuttavia luoghi di incontro dove stare insieme!”

La piazza un tempo era l’essenza della città, il luogo dove si formava l’opinione pubblica. Oggi, invece, ci sono solo macchine e spazi commerciali. Sono spariti i luoghi di confronto e di socializzazione. Mancano ambienti per fare esperienze comuni. Sicuramente si avverte il bisogno di luoghi di cultura e socialità di nuova concezione. “La visione che io ho della biblioteca – prosegue l’Agnoli – viene incontro a questa mancanza. Deve essere concepita in maniera moderna e aprirsi alla città diventando uno spazio per tutti. Perché non in un centro commerciale?” Chi entra si sente a proprio agio. Non si viene guardati o giudicati in base al proprio aspetto o al censo o alla popolazione di appartenenza. “Le biblioteche nei Paesi Nordeuropei nascono spesso dentro i centri commerciali, dove i cittadini svolgono più attività contemporaneamente. Paradossalmente non si snatura il luogo del sapere, anzi, la biblioteca viene inserita in contesti generali che coinvolgono tutti”.

ascensore“Spesso però – continua la Agnoli – le Amministrazioni preferiscono indirizzare i finanziamenti pubblici verso cose più urgenti e relegano la biblioteca a un bisogno secondario. È necessario capire se è più importante aggiustare una strada o migliorare la cultura delle persone che ci abitano o ci governano!”. La mancanza di cultura crea una società priva di valori e che si modella su ideali superficiali, spesso banali, tralasciando gli aspetti più veri e concreti. È per questo motivo che, per realizzare la biblioteca del futuro, sono necessarie grandi trasformazioni che partono dalle persone, da noi stessi e che si riflettono sulle strutture che creiamo e che abitiamo.

Alla fine della presentazione, l’Assessore Antonio Tateo è intervenuto commentando il libro proposto e mostrando i progetti che spera si realizzino quanto prima nella nostra comunità. Propositi che vedono una nuova immagine della Biblioteca Comunale di Turi come luogo di incontro, confronto, svago e divertimento, molto vicina alla visione esposta dall’autrice. Quest’ultima ha ringraziato l’amministratore per la sua presenza e per il suo intervento. Il commento di un ascoltatore ha però riportato alla luce un problema sul quale bisogna far attenzione. Tutti questi miglioramenti e le innovazioni esposte sono sicuramente belle ed interessanti, ma nel nostro Comune si avverte la necessità di liberare la Biblioteca Comunale degli ostacoli architettonici che ne impediscono l’accesso: manca una rampa che permette di entrare nell’edificio, così come resta inutilizzato e non funzionante l’ascensore, che impedisce a chi ha difficoltà di movimento di salire e di usufruire pertanto dei servizi che sono offerti o che in futuro si offriranno.

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