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FAMIGLIA: DUBBI E RISPOSTE

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La Cooperativa Sociale ITACA presenta il Progetto Famiglie Accoglienti.

Alla presenza del nostro Sindaco, dott. Gigantelli, dell’Assessore Tundo e del maresciallo dei carabinieri, si è svolto ieri 26 settembre, nel Centro Culturale Polivalente di Turi, un incontro dal titolo “Ri-partiamo dalla Famiglia”, a cura della Cooperativa Sociale ITACA.

La seduta è stata aperta dal nostro sindaco che subito centra l’attenzione del discorso e di tutti i presenti, sul concetto di famiglia, fulcro della nostra società e intorno alla quale si articolano tutti gli interessi. Le sue  parole sono finalizzate a sottolineare la presenza, in numerose famiglie, di rapporti di conflitto non solo tra i suoi membri, ma soprattutto tra questa e la comunità circostante. Conflitti che spesso si è soliti cercare di arginare e risolvere chiudendosi all’interno della propria sfera familiare, chiudendosi alla realtà. E’ invece per loro utile ed efficace un confronto e un’apertura con la società o con esperti di mediazione familiare o sostegno alla genitorialità che orientano i membri in conflitto, a ritrovare la giusta via per un equilibrio e le risposte ai problemi che fino a questo momento li hanno afflitti. Il Progetto famiglie Accoglienti, iniziato da circa nove mesi e che coinvolge diversi comuni, ha proprio l’obiettivo di informare la collettività della presenza di figure e di servizi utili a chiunque ne senta la necessità.

L’intero progetto è descritto dalla dott.ssa R. Santoro, Counselor Biosistemico, che spiega il significato dell’accezione “famiglia accogliente”. Non solo una famiglia che accoglie bambini che vivono una condizione di disagio o di difficoltà familiare, ma soprattutto, una famiglia che si apre alle necessità della società, ai bisogni e ai problemi della collettività e partecipa per risolverli. A questa realtà, si associa quella di figure esperte, come i mediatori familiari o gli educatori, che svolgono una funzione di supporto alle attività familiari, intervenendo nella ricerca di percorsi di mediazione di problemi o dubbi che possono sorgere naturalmente.

 

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Sul territorio di Turi sono presenti esperti come la dott.ssa A. Lacitignola, mediatrice familiare e la dott.ssa P. Demetrio, specialista in sostegno alla genitorialità. La prima ha chiarito che fino ad oggi lo sportello della mediazione familiare ha permesso di sensibilizzare, chi ne ha fatto uso, alla “filosofia della mediazione”. Una mediazione non solo tra i membri di una famiglia, ma anche tra questa e le altre famiglie, tra questa e la società o tra i membri di un gruppo, i quali si impegnano a non interrompere il loro legame e non dimenticare il motivo per il quale lo hanno creato. Il concetto di mediazione familiare nasce in America negli anni ’60 e solo oggi sta prendendo piede nella nostra società. Il suo obiettivo principale è riuscire a “guardarsi e guardare gli altri come persone”, ognuna con delle determinate caratteristiche e con differenti interessi. Rafforzare il rapporto tra le persone, l’intreccio delle relazioni e delle comunicazioni è alla base del vivere sociale. “Far capire, anche in un contesto scolastico, l’importanza del dialogo e del confronto, produrrebbe forse meno conflitti e farebbe comprendere che Tutti sono Persone, farebbe aprire la porta della propria mente anche a qualcosa che prima non si era in grado di vedere o che si pensava non esistesse”.

In chiusura dell’incontro, la dott.ssa R. Santoro ha voluto sottolineare la riuscita e i progressi che gli sportelli hanno avuto nel comune di Turi, rispetto a quelli degli altri comuni. Ha ribadito che tutto è svolto in forma gratuita da esperti che garantiscono rispetto della privacy e riservatezza. “Il nostro lavoro”, aggiunge infine, “non vuole entrare in conflitto con quello di altri professionisti, come medici, educatori, avvocati, psicologi, ma vuole solo fornire un sostegno per il ritrovamento di un rapporto all’interno di una famiglia. Fare in modo che i bambini non perdano la propria famiglia o il contatto con i propri genitori e che questi, per amore e rispetto dei propri figli, collaborino in un rapporto sereno e pacifico.”

La speranza è che sempre più persone considerino i mediatori familiari un sostegno alla propria attività, non abbiano paura o vergogna a chiedere aiuto, a cercare un confronto o un appoggio per capire cosa è meglio per la propria famiglia”.

Ogni realtà è differente rispetto alle altre, ogni comune ha necessità diverse rispetto ad altri. Un questionario è stato distribuito alla fine della serata per poter conoscere quali sono, per i turesi, gli interventi necessari e su cosa bisogna insistere. Secondo voi, di cosa ha occorre alla famiglia turese? Che tipo di intervento sarebbe necessario nel nostro comune?

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