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Cultura

LUOGHI E ARCHITETTURE DEL BAROCCO

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Si è svolta Domenica 20 settembre la penultima giornata delle sei che fanno parte del progetto “Le vie Oronziane” – I segni di San’Oronzo nel Mediterraneo, attuato e finanziato dal Comune di Turi, dalla Regione Puglia e dallo sponsor ClioCom di Lecce.

altare-di-san-domenicoL’evento, organizzato dalla Nuova Pro Loco di Turi, ha fatto tappa, questa volta, nella chiesa di San Domenico. Dapprima era previsto come teatro della serata l’atrio Palazzo Marchesale; evidentemente si è scelto di spostare la location per dare un’ulteriore possibilità ai turesi di ammirare il ritorno alla vita, dopo il restauro, dello splendido altare principale.

La serata è stata presentata dall’Assessore alla Cultura, referente del Progetto, Antonio Tateo.

Si è parlato di “Luoghi e architetture del Barocco”. La lezione, articolata in due fasi, è stata tenuta dall’emozionatissima arch. Angela Rossi. Ha passato in rassegna inizialmente le caratteristiche generali dello stile fulcro della serata, per poi spingersi a spiegare come nelle diverse zone d’Italia, quali il Napoletano, il Salento e la Puglia stessa, Turi in special modo, abbia sviluppato principi e caratteristiche differenti pur rispondendo agli stessi canoni architettonici ed estetici.

Ci si è soffermati anche alla riesamina di tutti gli ordini monastici che hanno interessato Turi nello stesso periodo barocco: Francescani nella chiesa di San Giovanni, le Clarisse nella chiesa di Santa Chiara e i padri Scolopi nella chiesa di San Domenico. Importantissimo fu l’arrivo di questi ultimi a Turi, perchè artefici nel ‘700 della prima opera di alfabetizzazione gratuita per i nostri antenati, sfruttando la gentile concessione di Sandro Cavallo, proprietario all’epoca dell’attuale Palazzo Comunale, per ubicarvi le sedi scolastiche.

Ma perché si è parlato proprio del Barocco? Lo sviluppo dello stesso patrimonio artistico, legato all’arte barocca, ha avuto il suo apice proprio nel periodo in cui si andava affermando il culto di Sant’Oronzo. Ecco dove nasce il connubio tra tradizioni religiose e cultura barocca locale.

A fare da cornice alla lezione d’architettura 3 interventi musicali eseguiti dal turese Dario Palmisano (violino) e dall’acquavivese Dario Novielli (pianoforte). Inizialmente i giovanissimi musicisti hanno messo in atto due sonate in Re Maggiore di A. Vivaldi, entrambe divise in una fase “adagio” e una “allegro”; in chiusura si è passati all’esecuzione di musiche di Giovanni Maria Sabino, compositore, organista e insegnante di musica, vissuto a Turi fino al 1602.

Tutte le musiche messe in scena risalgono alla cultura barocca (1600-1755) e sono state scritte originariamente per violino e basso continuo. Per l’occasione il Prof. Palmisano, papà di Dario e marito dell’Arch. Rossi, le ha tradotte per violino e pianoforte.

Al momento dei saluti sono intervenuti il sindaco, dott. Vincenzo Gigantelli e il prof. Matteo Pugliese, Presidente del Centro studi locale. Proprio partendo da uno dei suoi quaderni di appunti l’Amministrazione Comunale ha avuto l’idea di metter su questo progetto.

 

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Una notizia, non ultima per importanza, ma arrivata cronologicamente agli sgoccioli della serata: l’architetto Rossi, a nome della propria impresa di restauro, ha dichiarato di voler omaggiare il Comune di Turi e il popolo turese tutto, in segno di devozione, restaurando un altare – della chiesa di San Domenico – all’anno. Da lì ne è scaturito un applauso spontaneo del pubblico presente.

Per ulteriori approfondimenti sul movimento culturale Barocco consultare il link http://it.wikipedia.org/wiki/Barocco.

Per ulteriori approfondimenti su Giovanni Maria Sabino consultare il link http://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Maria_Sabino.

Video della serata eseguito dal Prof. Giovanni Palmisano

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