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FRA LE ROVINE DEL CONSIGLIO COMUNALE

occhiosalato

Ultimi scampoli d’estate. Ultimi caldi. Primi temporali. Prime avvisaglie di un autunno che si preannuncia altrettanto “caldo”, ricco di avvenimenti, politicamente molto interessante. Da gustarselo. Da viverlo.

E in questi giorni sono già tutti contro tutti: Bossi contro Fini. Fini contro Berlusconi. Franceschini contro Bersani. Di Pietro contro chiunque. Tutto ciò mentre nella sala consiliare di Turi è andata in onda l’Alta politica. Sì altissima politica, con maggioranza e opposizione sedute ai banchi dell’asilo, con pìcche e ripìcche, mosse e contromosse, trìkke, tràkke e ballàkke, trùkke e contro-trùkke, per la serie: facciamo divertire il fanciullo che è in noi. Che spettacolo, ragazzi! Politica-champagne. Politica-bagarre. Politica-confusione. Alta politica. Altra politica.

E in questo caos-agitato, in questo che è il suo habitat naturale, c’è qualcuno della maggioranza che si trova a suo agio e sguazza più degli altri. Dando il “meglio” di sé. E apostrofa la minoranza e la definisce “maleducata”. Salvo essere ripreso dal sindaco che lo bacchetta davanti a tutti. E lui “prende il muso”.

Che tristezza! C’è chi, inviperito, grida e sbatte i pugni. Qualcuno è fuori di sé. Qualche altro è fuori dai gangheri. Chi è fuori dal seminato. E c’è chi tenta di “imporre” a Turiweb la propria versione dei fatti. Appunto, i fatti: la minoranza che vede Tundo andare al bagno e, con una mossa repentina, soprattutto molto fine, chiede la verifica del numero legale. E in effetti ha ragione. Non ci sono i numeri per continuare. Sospesa e rinviata la seduta consiliare. Tutto questo per una andata al bagno.

Maggioranza che parla di imboscata e prepara la rivincita. Altro consiglio comunale. La maggioranza si presenta puntuale e compatta. Manca D’Autilia. In compenso c’è Natalino Ventrella che, non si sa come faccia, ma è contemporaneamente minoranza, maggioranza e opposizione filo-governativa. Quelli che stanno sono sufficienti per approvare ciò che vogliono. Infatti l’approvano e se ne vanno. Battono, col tempo di 7 minuti e 35 secondi, il record di durata di un consiglio comunale.

Intanto, arrivano quei “tiratardi” dell’opposizione. Non trovano nessuno e s’incazzano. Ma hanno torto e credono di aver ragione. Man mano che la rabbia diminuisce comprendono che sono stati loro a provocare. Sono stati loro a venire in ritardo. Sono stati loro a non capire di avere torto. Insomma, incassano e portano a casa. Anzi no, vanno in tipografia. A preparare un manifesto. Annunciano che, sabato 19 settembre, ci sarà un pubblico comizio dell’opposizione formata dalla vecchia esangue minoranza rinvigorita con la nuova linfa della “Puglia prima di tutto”. Ci aspetta un periodo di fuochi d’artificio che più fuochi d’artificio non si può, da fare sfigurare quelli di Marinuccio. E tutto questo per il bene di Turi. Noi turesi ringraziamo il Consiglio comunale per tanta dedizione.

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