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PRESENTATA LA SAGRA DELLA CILIEGIA AL FORTINO DI BARI. VALENTINI E LA DOP. VIDEOINTERVISTA.

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Grande attesa per la XIX Sagra della Ciliegia Ferrovia, il cui programma è previsto sabato 13 e domenica 14 giugno.

Nello splendido scenario del Fortino Sant’Antonio di Bari, il Dott. Michele Boccardi, preposto alla comunicazione eventi e manifestazioni del Comune di Turi, ha anticipato le novità per il consueto evento organizzato dall’Associazione Culturale “Turi in Evidenza”.
“E’ l’occasione per valorizzare i prodotti tipici dell’enogastronomia locale – ha spiegato Boccardi. Ma non c’è solo la ciliegia. Grazie all’evento vogliamo far conoscere le faldacchee e rivalutare il nostro centro storico, uno dei più belli della Provincia”.

In attesa di restituire il nuovo volto per la fascia di Miss Ciliegia Ferrovia 2009, fase preliminare del concorso nazionale di Miss Italia, si fanno i primi bilanci, si ripercorre la storia di questo prodotto ortofrutticolo unico nel suo genere, e si esaminano i recenti sviluppi sul caso marchio DOP.

 

MITO E LEGGENDA.

E’ rimasto vivo, intatto negli anni il ricordo di quel commerciante che circa settant’anni, secondo la leggenda, avrebbe trasportato le ciliegie di Turi in treno. La convinzione che quella ciliegia croccante e polposa, dalla forma a cuore e dal color rosso intenso carminio, fosse “buona per viaggiare con la ferrovia” la consacrò definitivamente al nome che oggi tutti conosciamo. Un mito e una leggenda nel nome.
Quella ciliegia poteva viaggiare per alcuni giorni e mantenere, allo stesso modo, inalterate le proprietà organolettiche.

Tuttavia, l’etimo è stato anche oggetto di interpretazioni divergenti: gli abitanti di Sammichele sostengono derivi dal nome dato a un albero nato da nocciolo vicino ai binari della stazione del paese, e da questo poi, innestate le nuove piantine, la varietà si sarebbe diffusa in tutta la zona; l’altra interpretazione attribuisce il nome “Ferrovia”, appunto a quella modalità di trasporto, su treni merci, iniziata dal celebre commerciante.
Di fatto, la Ferrovia è oggi la ciliegia più nota tra le qualità pugliesi, poiché rappresenta la produzione di punta di tutta la Terra di Bari.

I numeri segnano oltre 150 mila quintali all’anno per un’estensione di 3.700 ettari solo su Turi, che incide di un sesto sulla produzione nazionale.
Le aziende Giuliano, Pernice, Orchidea e altre, nell’ultimo ventennio hanno fatto in modo che il prodotto crescesse qualitativamente e venisse sdoganato in tutto il mondo.

 

VALENTINI: "GLI AGRICOLTORI DEVONO UNIRSI".

Dopo l’intervista esclusiva rilasciata per Turiweb dall’Assessore alle Politiche Agricole, Giacomo Valentini, tra i presenti al Fortino, si torna a riflettere sulla questione DOP (Denominazione d’Origine Protetta): il conferimento del marchio ora rischia di diventare una corsa contro il tempo.
“Più avanti andiamo e più difficile sarà ottenerla”- ammette l’Assessore. “Come sapete per legge la DOP può essere richiesta solo da un gruppo di agricoltori, produttori, e non da un’amministrazione comunale. L’amministrazione non può entrare in merito, però le porte si aprono, il nostro tramite è la Regione e lì abbiamo degli agganci importanti”.

Giacomo Valentini se la prende anche con Biagio Elefante: “Il presidente della DOP non vuole mollare niente, ma nessuno vuole niente, l’amministrazione ne resta fuori”.

Valentini chiarisce che qualora la ciliegia di Turi dovesse ottenere l’ambito riconoscimento, l’amministrazione non ne farebbe mai uno slogan elettorale perché, dice “la dop è degli agricoltori e vogliamo fare qualcosa solo per loro. Noi possiamo solo aiutare”.
 
L’Assessore si auspica che gli agricoltori, subito dopo la raccolta delle ciliegie, si uniscano e lavorino per l’esclusivo interesse del marchio. “Gli agricoltori devono prendere atto del fatto che loro sono in primis a chiederla. Se vogliono la DOP si uniscano e scelgano da che parte stare, loro decidono chi dev’essere il presidente e come agire. Bisogna sedersi attorno a un tavolo e iniziare a parlare seriamente”.
 
I REQUISITI PER IL MARCHIO DOP.
Denominazione di origine protetta, meglio nota con l’acronimo DOP, è un marchio di tutela giuridica della denominazione che viene attribuito – solitamente per legge – a quegli alimenti le cui peculiari caratteristiche qualitative dipendono essenzialmente o esclusivamente dal territorio in cui sono prodotti.
L’ambiente geografico comprende sia fattori naturali (clima, caratteristiche ambientali), sia fattori umani (tecniche di produzione tramandate nel tempo, artigianalità, savoir-faire) che, combinati insieme, consentono di ottenere un prodotto inimitabile al di fuori di una determinata zona produttiva.
Affinché un prodotto sia DOP, le fasi di produzione, trasformazione ed elaborazione devono avvenire in un’area geografica delimitata. Chi fa prodotti DOP deve attenersi alle rigide regole produttive stabilite nel disciplinare di produzione, e il rispetto di tali regole è garantito da uno specifico organismo di controllo.
 
 

 

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