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MIMMO LEOGRANDE IL SINDACO DI TUTTI?

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Mimmo Leogrande il sindaco di tutti, propone un impegno democratico dove le parole chiave sono l’amicizia, il sorriso e la stima tra i candidati in nome di un intesa comune: Turi migliore.

 

D. Come deve essere un amministratore per essere considerato un buon amministratore?

R. Accontentare più gente possibile senza far pesare (o per lo meno il meno possibile), un  intervento su tutti i cittadini.

Il buon amministratore studia le soluzioni migliori e si guadagna la stima degli altri, che è il più grande riconoscimento degli sforzi e dei doveri, di cui ci si è fatti carico durante il cammino. Crea un equilibrio tra esigenze e diritti che gravitano intorno ad un progetto. Servendosi dell’ ascolto individua le persone giuste con l’ idea giusta e le si avvicina per costruire un percorso comune.

Per far questo ci vuole ottimismo , preparazione , semplicità ma soprattutto l’ accettazione di regole

stabilite insieme, ed il coraggio di abbandonare gli schemi precostituiti in favore dell’ intesa tra candidati che credono negli stessi obiettivi. Insomma bisogna dare e darsi fiducia.

D. Quali sono gli ingredienti per l’ ascolto democratico?

R. Innanzitutto la “ ragionevolezza”, ovvero, il confronto sereno, l’ impegno, nel rispetto di tutte le opinioni. La nostra non è una competizione politica ma amministrativa: la costruzione avviene sulle persone e sulle idee.

D. Come si pone la lista “Turi migliore”nei confronti della gente?

R. Noi ci poniamo in modo diretto, pulito, informale per attingere dalle persone  che incontriamo, tutte le informazioni necessarie allo studio dei bisogni del territorio.

D. Quali sono le problematiche locali che secondo voi meritano la priorità?

R. In prima istanza il problema dell’ agricoltura.

Nutriamo l’ esigenza di capire come valorizzare al massimo i prodotti agricoli, con la certificazione della qualità, il miglioramento del processo produttivo, l’aggregazione degli agricoltori finalizzata alla commercializzazione del prodotto che quando arriva nei mercati, il più delle volte perde la propria provenienza.

Al secondo posto c’è  il problema delle politiche giovanili. I giovani sono il nostro futuro.

Dobbiamo cercare di trattenerli facilitando l’apertura e la gestione delle loro attività, dando loro gli strumenti per realizzare i propri sogni. Basta con la fuga di manodopera e di cervelli, basta con l’ emigrazione in altre zone.

Vogliamo che i nostri giovani rimangano a Turi e siano orgogliosi del proprio paese. Ci impegnamo a migliorare l’ informazione , ad agevolare i finanziamenti, con la creazione

di un informagiovani efficiente e dei luoghi dell’ associazionismo , per seguire le idee dei ragazzi e dar loro le carte per esprimere il proprio talento. Ad esempio, il Centro Culturale Polivalente potrebbe diventare un contenitore di talenti in ambito culturale, sociale, musicale, artistico ed umano, se trasformato in un centro di aggregazione.

D. Cosa intendete fare nei confronti del PUG e del PIP?

R. Portarli a conclusione utilizzando la strada più breve, sicuramente, ma anche applicando un certo realismo. Il realismo ci permette di realizzare le esigenze più immediate. Vogliamo fornire le competenze tecniche che mettano fine alla cementazione selvaggia, con  regole serie e chiare, che non penalizzino nessuno.

Ho già avuto una precedente esperienza amministrativa come vicesindaco e questa mi ha insegnato che lì dove non ci sono risorse sufficienti bisogna inventarsele, senza attingere dalle tasche dei cittadini.

Il cittadino è stanco ed irritato dal peso fiscale ed ,infatti, cercheremo di rivedere l’ ICI sulla prima casa, di controllare la spesa pubblica, guardando con attenzione alle dinamiche economiche e alla situazione finanziaria.

D. Cosa pensate della tutela dei beni culturali?

R.  Bisogna stare attenti alle risorse presenti sul territorio  perché queste possono essere di qualsiasi tipo. Secondo, infatti, la nuova regolamentazione nazionale, andrebbero tutelati anche i beni architettonici ambientali. Ci sono ad esempio muretti a secco del 1500 e del 1600.

Sarebbe interessante recuperare con delle manifestazioni non solo la nostra identità medioevale ma anche quei siti, come quelli archeologici, che da tempo sono stati abbandonati.

Tutto questo può creare turismo ed un’ immagine  decisamente migliore della nostra cittadina.

D. Come vi ponete rispetto all’ amministrazione precedente?

R. Con continuità rispetto ad alcune opere pubbliche. Abbiamo il dovere di proseguire ma anche di studiare dei margini di approfondimento che rendano più fruibili le procedure.

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