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Politica

ESCLUSIVA INTERVISTA A ONOFRIO RESTA CANDIDATO PROVINCIALE PER LA PUGLIA PRIMA DI TUTTO

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Abbiamo ascoltato il dottor Onofrio Resta, candidato provinciale della lista “La Puglia prima di tutto” , e con lui abbiamo cercato di capire lo scenario reale che si nasconde in questo momento dietro il sipario delle diverse candidature provinciali. Quali sono i giochi e quali gli scopi.

Cosa rappresenta per lei la politica?

E’ passione per il paese e  per la gente di Turi, sono stato anche direttore della squadra di calcio diversi anni fa e si cerca di fare per il paese quanto più è possibile.

Perché questa volta lei ha scelto la candidatura provinciale?

Io ho fatto prima di tutto il sindaco fino al ’92, ora sono tornato dopo svariati anni a fare politica perché ritengo che siamo in un momento cruciale della vita del paese. Qualcuno potrebbe chiedersi perché a Turi, semplice perché a Turi ho i miei amici, la mia famiglia, qui vive  mia figlia, io vivo qui, passeggio per queste strade, faccio footing in queste strade, parlo con la gente di questo paese e lavoro qui, infatti molti miei clienti sono qui e quindi è naturale che io debba interessarmi  del paese prendendo un impegno civile. Io penso che uno come me che  ha avuto tanta fortuna nella vita, visto che sono arrivato al massimo della mia carriera, debba ad un certo punto mettere a disposizione del paese tutta quella serie di conoscenze, rapporti e capacità che nel corso della vita sono state accumulate grazie al mio impegno di medico, professore e ricercatore, per una cosa che ritengo mia ma che è patrimonio di tutti quanti, ovvero il nostro paese. Quindi io cerco di essere utile al paese, solo questo,  io non voglio incominciare nessuna stagione politica, questo deve essere fatto dagli altri, dai giovani visto che ritengo che a Turi ci siano effettivamente molti giovani talentuosi.

Quindi la sua utilità politica in questo momento dove va ricercata?

Io ritengo di essere utile in questo momento perché in questo momento la Provincia, che dicono stia per essere cancellata, ma che intanto durerà almeno altri cinque anni,  è un ente politico che a Turi non è servito mai. Se consideriamo che per vent’ anni  Turi è stato rappresentato da un consigliere provinciale che per quanto bravo e persona rispettabile, ovvero Pistilli di Acquaviva, comunque non era turese  quindi non so quanti turesi  ricordino di aver avuto alla provincia un rappresentante per tutti questi anni. Questa diventa pertanto anche una sfida perché da quando il dottor Vito Donato Valentini  e dopo di lui Antonio Coppi sedettero sui banchi della Provincia, riuscendo a fare molto per Turi e, vedendosi pertanto la differenza tra allora e dopo, adesso io riprovo a fare qualcosa in modo diretto per questo paese.

Quindi a lei non da fastidio il fatto di avere più di una candidatura per il centro-destra  in questo momento?

E’ chiaro comunque che la presenza di una doppia o di una tripla candidatura crea sempre qualche problema, ma io ritengo di avere poca difficoltà da questo punto di vista, anche perché una doppia candidatura nel centro-destra ci doveva comunque essere. Se poi lei si riferisce alla candidatura di un assessore turese che sta nel PDL e che oggi dovrebbe far parte di una lista civetta, ovvero un candidato civetta, cambia poco, perché quei voti che doveva avere il PDL li dovrà dividere con un’altra lista, questi sono problemi loro, problemi tattici che non mi competono.  Quella candidatura è secondo me un’operazione a perdere; la strategia è un’altra, ovvero si rischia di perdere il rappresentante del paese e questa sarà una responsabilità che dovrà assumersi chi queste tattiche le sta mettendo in atto.
 
Quindi è il paese che ci perde in questo gioco al massacro?

Si, perché non c’era assolutamente bisogno che ci fossero due candidati per uno stesso partito perciò io penso che sia un’operazione a perdere e perciò non sono assolutamente preoccupato, anche perché tutti capiranno il senso di queste candidature. I turesi capiranno bene chi fa tattiche e strategie, chi fa roba da “furbetti del quartiere” e chi invece vuole essere veramente utile. Ovvero ci sono delle candidature che possono avere davvero successo e altre che servono solamente d’impaccio. Quindi in un momento in cui la gente è disgustata dalla politica, penso sia utile avere un rapporto leale e chiaro con gli elettori. Io ritengo legittimo che un assessore del PDL si candidi col PDL ma ritengo strumentale e opportunistico che questa persona si candidi in una lista civetta.  Spero pertanto che poi a causa di questi inutili giochi di potere a rimetterci non siano come al solito i cittadini. Tutto il resto è piccola politica, politica da mestieranti.

La differenza è dunque nel fare in modo chiaro e coerente?

La differenza sta nel fatto che io scendo in politica per fare qualcosa, mentre altri lo fanno contro qualcosa o qualcuno. Ma i turesi penso che questa cosa la capiranno bene anche perché noi andremo loro a spiegarla. Quindi il problema non è mio, ma è del PDL stesso perché se quella candidatura fosse stato un valore elettorale aggiunto avrebbe avuto un senso, ma così è solo una diluizione di potenziale elettorale, quindi che senso ha, è assolutamente illogico oltre che politicamente scorretto.

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