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DICO A GIGANTELLI: CAMBIA ROTTA SULLA GESTIONE

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Domenica
scorsa aveva tenuto un comizio in piazza Orlando, nel quale aveva polemizzato
aspramente con la Giunta in carica, guidata dal Sindaco Enzo Gigantelli. La
attuale maggioranza perde un pezzo dopo un anno e mezzo dalla sua elezione alla
guida della città. Vito Lenato, esponente della DC Movimento per le autonomie è
all’opposizione rispetto a questa maggioranza che pure il suo partito ha
contribuito ad eleggere. Lo abbiamo incontrato per approfondire meglio le
questioni.

 

D. Quali
contestazioni muove il suo partito, più nel dettaglio, all’Amministrazione
Gigantelli?

R.
“Una mancata osservanza dell’impegno politico assunto solennemente con i
cittadini elettori”.

D.
Quale era l’impegno politico assunto?

R.
“Vi era l’impegno di realizzare una discontinuità rispetto alla gestione
precedente. Mi riferisco ad una gestione politica e ad una gestione di tipo
amministrativo. Il secondo punto essenziale era l’impegno solenne assunto a non
mettere più le mani nelle tasche dei cittadini. Durante la campagna elettorale,
eravamo consapevoli che le tasche dei cittadini erano state già prosciugate.
Quindi, il nostro impegno era quello di non infierire ulteriormente”.

D. Hanno aumentato
la pressione tributaria?

R.
“Hanno aumentato l’addizionale Irpef di 3 punti percentuali e la tassa sui
rifiuti solidi urbani del 7%. Se facciamo un calcolo elementare noteremo che,
alla fine dell’anno, le tasche dei cittadini di Turi riceveranno una bella
botta. C’è un terzo punto essenziale del programma che è stato disatteso.
Eravamo consapevoli che il Comune è una macchina infernale, da un punto di
vista gestionale. Questa macchina meritava di essere riassemblata, rimodulata”.

D. In che senso
rimodulata?

R.
“I servizi sono scollegati tra loro. Se un cittadino viene sul Municipio a
chiedere un servizio, è costretto a dimenarsi tra una selva intricata di uffici.
Viene sballottolato non solo fisicamente, ma anche sul piano pratico. Non sa
se, alla fine del suo peregrinare, otterrà una risposta alle sue richieste.
Avevamo assunto l’impegno solenne di riassemblare la macchina amministrativa
del Comune. Avremmo dovuto snellire i procedimenti burocratici per offrire la
possibilità al cittadino di accedere ai nostri servizi in maniera assai più
spedita. Questo non è accaduto”.

D. Lei ha parlato
di continuità politico-amministrativa rispetto alla gestione Degrisantis. Quali
altri settori sono coinvolti, a suo avviso? Ad esempio, il settore edilizio?

R.
“Principalmente, il settore edilizio. La cementificazione massiva, selvaggia e
senza regole c’era e continua ad esserci. La invito a recarsi presso l’Ufficio
tecnico di questo Comune. Si faccia dire quanti progetti sono stati già
consegnati dal momento in cui è stata annullata la variante. Si faccia
dire quanti progetti sono ulteriormente giunti e quanti ancora saranno
rilasciati tra non molto tempo. E poi, tragga da solo le conclusioni. Il nostro
territorio può sopportare questo enorme afflusso di cemento che, poi, si
traduce in afflusso di gente che viene a vivere a Turi da fuori. Non credo che
siamo attrezzati per gestire un incremento demografico di questa portata e così
inaspettato”.

D. Lei, nel
comizio, ha fatto riferimento alla opposizione da parte dell’Assessore Franco
Petrera all’assunzione di due ingegneri. Non andavano bene i due tecnici alla
DC per le autonomie?

R.
“Non abbiamo nulla in contrario alla implementazione del personale all’interno
del Municipio. Esistono figure da implementare che, effettivamente, sono
carenti. Certo non risultano carenti le figure degli ingegneri. Abbiamo bisogno
di implementare le figure dei geometri, ad esempio. Rispetto a tutti gli altri
Comuni limitrofi, noi abbiamo un rapporto tra tecnici comunali al 50% rispetto
alla densità di popolazione ed alla estensione del territorio, con la presenza
di un ingegnere ed un architetto. Le faccio l’esempio del Comune di Conversano
che ne ha uno solo pur avendo il doppio della estensione territoriale e come
numero di abitanti. Lo stesso dicasi per il Comune di Putignano. Quella
implementazione proposta dall’Amministrazione costerebbe al Comune di Turi 150
mila euro all’anno circa. Non otterremmo uno snellimento nell’assolvimento dei
nostri impegni gestionali”.

D. Nove milioni di
euro di debiti per un Comune piccolo come Turi sono davvero tanti. Di chi le
responsabilità?

R.
“Sono sicuramente il prodotto di un debito pregresso trascinatosi per tanti
anni. Si sono reiterate gestioni assai superficiali, da questo punto di vista.
In passato, c’era sempre la speranza che qualcuno, dall’alto, provvedesse. Con
un colpo di spugna si cancellava tutto. Adesso, quella speranza non esiste più.
Quindi, bisogna acquisire una responsabilità che gli amministratori del passato
non hanno avuto. Si deve procedere a realizzare opere pubbliche e spese nei
limiti delle proprie disponibilità. Non si fa buona amministrazione realizzando
opere pubbliche a tutti i costi. Si fa buona amministrazione riuscendo a
gestire quelle poche risorse a disposizione. Lì si vede la capacità di un
Sindaco. Il Sindaco responsabile è colui il quale non mette le mani nelle
tasche dei cittadini. Se si è ricchi, si scialacqua. Se si nasce poveri ti devi
adeguare. Il nostro non è un territorio particolarmente ricco. Non abbiamo
servizi da offrire in cambio di entrate. Invece, con questa Amministrazione
l’unica filosofia vigente è: io spendo, faccio quello che devo fare, conferisco
incarichi a piene mani agli amici degli amici. Chi viene dopo, si arrangi.
Pensi, ad esempio, alla nuova invenzione, quella di alienare gli immobili. Ma
quali immobili? I nostri immobili sono dei ruderi senza mercato. E quando
termineremo il procedimento di alienazione di questi immobili? Lo termineremo
quando Gigantelli non sarà più Sindaco di Turi. E non sarà più Sindaco nemmeno
il suo successore”.

D. E’ una
situazione pericolosa; di debito in debito si va verso…

R.
“…si va verso Taranto! E verso Catania! Catania e Taranto rappresentano gli
esempi più emblematici. Dobbiamo comunque essere onesti fino in fondo. Queste
due città, rispetto a noi, avevano un dissesto finanziario generato da episodi
che interessano la procedura penale. Grazie a Dio, a Turi questi episodi non
esistono. Assolutamente, non si è mai intravisto nulla in questo senso. Da
questo punto di vista, sono orgoglioso di operare in un ente nel quale queste
malefatte non ci sono mai state né sono oggi”.

D. Cosa pensa di
questo improvviso protagonismo del’ex Sindaco Nicola Degrisantis?

R.
“Sicuramente, Degrisantis ha colto il momento opportuno per avere la
possibilità di tornare in pista. E’ stato facile per il dott. Gigantelli
acquisire 4 mila voti ed ottenere un risultato storico. Sarà ugualmente facile
adesso per Degrisantis tornare in pista, sulle ceneri di questa gestione. Sulle
sventure della gestione attuale, si spiana la strada per tornare in pista”.

D. Quale futuro per
Turi?

R.
“Mi auguro, con tutte le mie forze, con il senso di appartenenza e di amore che
nutro verso il mio Comune, come la stragrande maggioranza dei cittadini, che il
Sindaco Gigantelli si ravveda. Che faccia un cambio di rotta nella sua
gestione. Siamo ancora in tempo per rivedere le sorti di questo paese.
Continuando di questo passo, non abbiamo un futuro. Gigantelli ritengo sia una
persona dotata di un’intelligenza molto spiccata. Rifletta sul mio monito. La
mia non è stata affatto una critica ad personam né distruttiva. Dico a
Gigantelli: cambia rotta sulla gestione”.

D. Ma il suo
partito, in campagna elettorale, già conosceva bene l’attuale primo cittadino.
Come mai solo oggi ne scoprite i difetti?

R. “Lo conoscevamo come
persona molto capace e molto intelligente. Sicuramente all’altezza della
situazione. Sono state le circostanze che a lui si sono presentate che lo hanno
indotto a deviare dagli impegni assunti”.

D. Quali sono
queste circostanze?

R.
“Ma sa…tante circostanze”.

 

Ne
siamo certi. La polemica è appena agli inizi. Ne vedremo delle belle.

 

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