QUALITA” E QUANTITA” PER L”ANNATA DELLE “FERROVIE”
Non
è bastato un giugno poco rassicurante sull’aspetto del caldo e delle
precipitazioni a far bloccare la raccolta delle ciliegie. La campagna
cerasicola di quest’anno è stata una delle più prolifiche degli ultimi anni.
Almeno per quanto riguarda gli aspetti della qualità e della qualità. Sul
prezzo molti hanno avuto da ridire. Sarebbe strano se non avvenisse. Pochi
giorni alla chiusura ufficiosa del mercato delle ciliegie. Sono rimaste sui
rami solo le ultime “ferrovie”, quelle nere o quelle dove la manodopera non ha
fatto ancora il “ripasso”. Le piogge violente e brevi delle ultime due
settimane hanno creato piccoli problemi all’oro rosso locale: qualche spaccata
di troppo. C’è da dire che la stagione stava andando troppo bene. In oltre un
mese e mezzo “prima o poi doveva piovere”, ci spiegano dei contadini. I prezzi
sono rimasti stabili per qualche settimana attorno ai 2 euro, con picchi al
ribasso nelle giornate di pioggia e vento. Un pò poco rapportando il valore di
mercato alla effettiva qualità dell’annata: davvero eccellente. Il problema,
però, non sta nel prezzo in sé, quanto in ciò che “sta dietro”. Manodopera e
trattamenti, seguono di pari passo l’inflazione, gravando sulle spalle dei
produttori sempre di più con l’avanzare delle stagioni. Quindi con gli stessi
ricavi di due anni fa, il risultato si fa subito chiaro. Tutto procede per il
meglio, invece, per i compratori. Le ciliegie che arrivano nei magazzini non sono
poche, anzi. Si stima che siano oltre 100mila i quintali di sole ferrovie
raccolte nel territorio turese (senza contare i “padroni” forestieri che conferiscono
il prodotto fuori dal nostro paese). Oltre a queste andrebbero da
razionalizzare sulla carta anche le produzioni delle altre specie minori, ma
altrettanto importanti perché rappresentano la colonna portante delle nsotre
coltivazioni. Si, perché molti non sanno che senza le “Bigarò” (o bigareu), le
“Forlì” e la “Giorgia” e molte altre, le regine della tavola di questi giorni
non esisterebbero. Infatti, la maggior parte delle qualità povere sono di sesso
maschile, e grazie a loro che le “ferrovie” possono essere impollinate. Questi
sono ultimi giorni di affrettata raccolta. Le ciliegie da raccogliere sono
ormai tutte mature e se non si riesce a tirarle giù dai rami entro la “scadenza
naturale” rishiano di finire nei boccacci per la marmellata. E sarebbe un vero
spreco. Buona la scelta di chi ha effettuato trattamenti naturali anti
“spacco”. I Sali minerali dati alle piante hanno creato una patina resistente
tutt’intorno ai frutti che hanno resistito a questi ultimi scampoli di
stagione. Per questi motivi le ultime saranno le più grosse. Mature e rigonfie,
fino ai 30mm di diametro, si fanno notare anche per la loro lucentezza. L’ideale
per un pacco regalo.