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CORTEO E BANDIERE AL VENTO PER LA FESTA DELLA REPUBBLICA

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Sessanta due anni fa il popolo italiano fu chiamato ad
esercitare, dopo vent’anni, il proprio diritto al voto per stabilire se
continuare ad avere un sovrano o 
introdurre una forma di governo democratico: la Repubblica. Anche Turi
ha voluto commemorare questa data con una bellissima manifestazione che ha
chiuso in grande spolvero la maratona della “Turi in… festa per la ciliegia
Ferrovia”. La cerimonia, diversamente dagli altri anni, si è svolta nel
pomeriggio, proprio in rispetto al calendario stabilito per la Sagra, che ogni
giorno ha avuto inizio all’incirca a quell’ora. Davanti al Palazzo di Città, in
via XX Settembre, si sono riuniti nell’ordine: la Fanfara dei Bersaglieri,
l’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi in guerra, l’Associazione
Nazionale Combattenti e Reduci, l’Associazione Nazionale Bersaglieri,
l’Associazione Nazionale Arma Aeronautica, l’Associazione Nazionale Finanzieri
d’Italia. A loro seguito, un Sottufficiale della Finanza, scortato da due
carabinieri della stazione di Turi, ha tenuto in alto la Bandiera Italiana.
Ancora più indietro, il Gonfalone Comunale, accompagnato dal Corpo di Polizia
Municipale, Il sindaco, dott. Enzo Gigantelli; alla sua sinistra il
Vicesindaco, Franco D’Addabbo, alla sua destra il Comandante dei Vigili Urbani,
dott. Michele Cassano, seguiti da componenti delle forze dell’ordine e da tutti
gli invitati dall’amministrazione. Tra questi, la scuola elementare “G.De
Donato Giannini”, rappresentata dal dirigente scolastico, Renzo Tardi, maestre
e alunni di quinta elementare vestiti in divisa scolastica (grembiulino blu)
con bandierine tricolori a portata di mano. Anche il Comitato dei Genitori
Turesi, ricevuto l’invito dall’amministrazione comunale, si è accodata al
serpentone per prendere parte al corteo. E proprio tra questi due ultimi organi
citati che si è verificato, prima dell’inizio della sfilata, un siparietto
spiacevole, a cui, proprio nella giornata del 2 Giugno, non avremmo voluto
assistere. Pare che il Direttore Tardi non abbia gradito la presenza del
Comitato Genitori (praticamente tutte donne), presenti con i propri figli,
subito dopo i bambini da lui capeggiati. Ci pare di aver sentito, e ce lo ha
confermato in un secondo momento qualche signore presente, che abbia detto in
maniera poco garbata frasi rivolte ai bambini e alle mamme del tipo: “Non avete
diritto di stare qui, toglietevi il grembiule”. E ancora: “il Comitato vuole mi
vuole scavalcare”. Un brutto momento, concluso con bambini che sono
letteralmente scappati “rifugiandosi” nelle giostrine di Piazza Pertini e con
una mamma in lacrime. Per placare gli animi esagitati sono stati chiamati il
Comandante dei Vigili e l’Assessore De Florio, che hanno cercato di chiarire lo
spiacevole inconveniente. Anche il Sindaco è apparso amareggiato dall’episodio,
ma ha preferito non intervenire. Partenza avvenuta con qualche minuto di
ritardo rispetto all’orario prestabilito, per l’attesa di Don Giovanni Amodio
alle prese con la Santa Messa, si è proceduto verso il campanile della chiesa
di San Giovanni Battista, da via Maggiore Orlandi. Da qui il corteo ha
attraversato lo spiazzo antistante la chiesa per riversarsi ordinatamente in
Piazza Aldo Moro, raggiungendo il monumento ai caduti durante la Seconda Guerra
Mondiale. Il Paese, riunito in cerchio, ha reso omaggio ai nomi scolpiti sul
marmo donando una corona di fiori. Scrosciante l’applauso che ha accompagnato
il momento. Subito dopo essere stata innalzata la bandiera italiana, alle
spalle del monumento, il Sindaco ha preso la parola. Molti presenti hanno
potuto seguire il suo discorso tramite dei volantini distribuiti qualche
momento prima da alcuni volontari.

Visibilmente emozionato, Gigantelli ha permesso a tutti di
ricordare quanto avvenuto nel lontano 1946, e di soffermarsi sull’importanza di
questa giornata di festa, introdotta dall’ex presidente della Repubblica, Carlo
Azelio Ciampi. Riportiamo di seguito qualche frase tratta dal suo discorso: “62
anni or sono gli italiani tornarono ad esprimere in libertà il diritto di voto
a suffragio universale, per la prima volta si decideva l’assetto istituzionale
che il nascente Stato Italiano avrebbe dovuto avere. La repubblica prese il
posto della Monarchia. Quello stesso giorno si votava per l’Assemblea
Costituente, la quale avrebbe dato vita all’attuale Carta Costituzionale
Repubblicana, che quest’anno compie 60 anni. Perciò la festa della Repubblica è
da considerarsi anche al festa della Costituzione, e non solo dello Stato. è la
festa dei principi di democrazia, di libertà e di solidarietà sociale sanciti
dalla nostra Costituzione. Una moderna democrazia deve essere incentrata sulle
persone e fatta per le persone”. Il Sindaco, ha chiuso il suo intervento,
anticipando quanto sarebbe avvenuto una volta tornati in via XX Settembre. Qui
sono stati distribuite le copie della Costutizione Italiana, commentata e
spiegata appositamente per i ragazzi, felicissimi del regalo fatto
dall’Amministrazione. In questo modo, ha spiegato Gigantelli, “la costituzione
potrà essere conosciuta nei suoi principi fondanti la nostra Repubblica.
Principi tra i quali viene riconosciuto il ruolo di autonomia dei Comuni, nel
rispetto dell’unità e indivisibilità della Repubblica. Così i bambini potranno
apprendere sui banchi di scuola un testo semplice, chiaro, ispirato ai valori
che devono accompagnare la crescita di ogni cittadino”. La manifestazione si è
conclusa con il ritorno al Palazzo Comunale, a percorso inverso, nel medesimo
ordine di schieramento.

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