PEDIBUS, PROVE GENERALI PRIMA DELLA PARTENZA
– Era in cantiere da qualche mesetto. Ora è tutto pronto. Ci
siamo svegliati l’altro ieri con il paese con strisce pedonali rosse in
bellavista e qualche linea di pittura rossa sui marciapiedi e per strada. Sono
i percorsi tracciati in paese che permetteranno al Pedibus di percorrere in
piena sicurezza, il tragitto casa scuola. Ieri mattina, l’Assessore alla
polizia municipale e all’ambiente, Teresita De Florio, il Comandante dei Vigili
Urbani, Michele Cassano, e alcuni genitori volontari, hanno provato per la
prima volta il tragitto casa scuola seguendo gli itinerari tracciati per terra.
Tutto sembra essere andato per il verso giusto. I bambini hanno seguito alla
lettera le indicazioni degli adulti, uniti in fila indiana da una strisciolina
di carta colorata per evitare che qualcuno sgusciasse dal gruppo. Gli
attraversamenti pedonali sono stati tutti presidiati dagli adulti. Si comincerà
ufficialmente la prossima settimana, per dare il “la” ad un progetto che verrà
protato avanti durante il prossimo anno scolastico. Non è mancata la
supervisione di Vigili Urbani in corrispondenza di incroci pericolosi dove,
comunque, viene effettuato il controllo del traffico negli orari di entrata ed
uscita da scuola.
Tra pochissimo “circolerà” per le vie di Turi un “pulmino”
che viaggia come i curiosi mezzi preistorici dei Flintstones… con i piedi. Non
avrà ruote motrici. Non inquinerà come le nostre automobili. Costerà molto di
meno della benzina! Servirà solo tanta allegria e voglia di stare insieme e di
rispettare qualche piccolissima regola. In questo modo verrà permesso a tutti i
ragazzini che non possono essere accompagnati dai genitori, perché impegnati
con il lavoro, o che vogliono andare a piedi da soli, di raggiungere la scuola
e tornare a casa in maniera del tutto sicura.
Al piedi bus potranno prendervi parte tutti i bambini
frequentanti le scuole primarie, in qualsiasi condizione climatica, tutti i
giorni. Ma come funziona? Tre percorsi snodati in tutto il paese permetteranno
ai bambini di riunirsi in prossimità della “fermata” per loro più comoda indossando
una pettorina di uno specifico colore ad alta visibilità. Se un bambino dovesse
ritardare sarà responsabilità dei suoi genitori accompagnarlo a scuola. Ma
dalle prove di questi giorni avvenute nei paesi limitrofi pare che i bambini
vadano si sbrighino più volentieri a preparare la cartella per non perdersi
l’occasione di fare una passeggiata in compagnia. Ogni gruppetto di bambini, sarà
sotto la responsabilità di due adulti: uno “autista” ed uno “controllore”. L’adulto
“controllore” compila un “giornale di bordo” segnando i bambini presenti ad
ogni viaggio.
Anche i bambini che abitano troppo lontano per raggiungere la scuola a piedi
possono prendere il Piedibus: basterà che i genitori li portino ad una delle
fermate. I responsabili di ogni singolo Piedibus, rigorosamente volontari, ne
garantiscono l’avvio e il mantenimento. Ogni dieci bambini ci saranno due
maestre, o accompagnatori volontari, in modo tale da poter gestire con
tranquillità ogni situazione di attraversamento pedonale. Sarebbe bello che oltre
ai genitori e maestre, venissero messi alla prova in questa avventura anche i
nonni. Insomma, un progetto che si costruirà sulla fantasia e su poche norme da
rispettare.
Non siamo riusciti a trovare un punto a sfavore di questo
progetto. I punti a favore, invece, sono molteplici e nessuno di essi
trascurabile. I medici, ed i pediatri in particolar modo, non fanno altro che
ripeterci fino alla nausea che i bambini hanno bisogno di stare all’aria aperta
e di fare sport. Quale migliore occasione per fare movimento ogni mattina e
prima di pranzo se non quella del pedibus? Rappresenterà un ottimo toccasana
per la società turese sia sotto l’aspetto ambientale, dato che moltissime
automobili rimarranno in garage piuttosto che accalcarsi nei pressi delle
scuole, sia sotto quello fisico. Infondo, una passeggiata non può far altro che
bene alla salute e ai bambini in fase di crescita. Allo stesso tempo, come in una
partita di calcio, i bambini potranno socializzare e fare nuove amicizie con
bambini non necessariamente della loro stessa età. Si imparerà a far parte del
mondo degli automezzi. Il riconoscimento degli attraversamenti perdonali, il
rispetto della segnaletica, la conoscenza delle norme della strada fungeranno come materia aggiuntiva a quelle
scolastiche (educazione civica e stradale). Di sicuro non ci sarà da annoiarsi
come le classiche materie italiano, storia e geografia. Inoltre, si otterranno
altri effetti benefici: maggiore conoscenza del proprio paese creando
appositamente percorsi che prevedano il passaggio davanti a monumenti e piazze
turesi. Infine, non come ultima motivazione, la partecipazione al progetto
permetterà ai bambini di essere responsabilizzati dai genitori e di consolidare
la propria stima, diventando più sicuri e meno pigri.
Ci viene in mente, parlando di passeggiate e di bambini, uno
splendido spot pubblicitario in cui un bambino di carnagione scura dice di
camminare per quattro kilometri ogni mattina per prendere l’acqua utile al
fabbisogno giornaliero di tutta la famiglia. I nostri bambini farebbero molta
meno strada (in appena venti minuti si percorre l’intero paese), ed imparando a
preparare la cartella il giorno prima con i libri giusti per ogni lezione, si
irrobustiranno col tempo, maturando.
Per tutti questi motivi, l’invito è quello di far
partecipare quanti più bambini possibile. Promuovere l’andare a scuola a piedi
è un modo per rendere la città più vivibile, meno inquinata e pericolosa.
Dobbiamo cominciare a cambiare le nostre abitudini e il Piedibus ci consente
una scelta semplice ed efficace.
Un plauso va alla commissione locale che si è occupata del
pedibus, composta da amministrazione, rappresentata in questo caso
dall’Assessore De Florio e dal vicesindaco Franco D’Addabbo, dal comandante
della P. M. Michele Cassano e dal comitato dei genitori turesi. Tutti insieme, sono
riusciti in pochi mesi ad organizzare con meno risorse e meno spese quello che
in altri comuni si va a realizzare negli stessi giorni, dopo più di un anno.