FESTEGGIAMENTI IN PIAZZA PERTINI E NEI PRESSI DELLA CHIESETTA SAN ROCCO
Non ci credevano nemmeno
loro. Abbiamo dovuto aspettare le 17.15 per vederne qualcuno. Stiamo parlando
dei tifosi dell’Inter, che si è aggiudicata per il terzo anno consecutivo lo
scudetto distanziando la Roma di 3 punti. Siamo scesi per strada ad attendere i
tifosi prima ancora del fischio finale, quando ancora tutto poteva succedere.
La Roma era in vantaggio e l’Inter pareggiava. Così lo scudetto sarebbe andato
sul petto della Roma. Ma, in pochi minuti, un signore del calcio di nome Zlatan
Ibrahimovic ha messo tutti in riga mettendo a posto un finale di campionato che
ha fatto saltare le coronarie ai
neroazzurri. Di una cosa eravamo certi: con un risultato, o con l’altro,
qualcuno sarebbe sceso in strada a trionfare. Se tutto si fosse fermato a metà
secondo tempo, juventini e milanisti avrebbero strombazzato per le strade come
alla vittoria dei Mondiali 2006. Invece sono scesi in campo loro, gli “eterni
sfigati”, i nerazzurri: tifosi che non riescono nemmeno a godersi una vittoria
tanta è stata la sofferenza. Entrambe le tifoserie storicamente in contrasto
con l’Inter hanno trascorso l’ora e tre quarti di partita “gufando” contro i
già campioni d’Italia. Gli altri,
invece, pregando. Ed hanno fatto bene. Il 5 maggio 2002, quando l’Inter perse
clamorosamente lo scudetto all’ultima giornata, è svanito dalla memoria lasciando
solo un lontano triste ricordo. Come abbiamo precedentemente detto, li
aspettavamo, con tanto di macchina fotografica al seguito. E puntuali non si
sono fatti pregare. Bambini, ragazzi, adulti, nonnetti: tutti in ghingheri per
l’occasione. Bandane, bandiere, sciarpe, cappelli da giullare, trombette e
spumante: sono stati questi gli oggetti dei festeggiamenti. Pochi gruppetti di
tifosi, ma buoni. Potremmo dire, gli unici sopravvissuti alla tensione.
Qualcuno ha pensato bene di piantare due bandiere dell’Inter nelle aiuole della
piazza Tito Caracciolo (presso la chiesetta di San Rocco). Qualche altro ha
brindato schizzando addosso ai “gudatori”. Altri ancora hanno orgogliosamente
esposto le bandiere delle squadre sconfitte. Non sono mancati anche gli sfottò
rivolti ai cugini milanisti. Per citarne uno, quello del mitico Domiziano,
titolare del “Caffè del Viale”: “anno 2008/2009, le partire del Milan in
diretta su Teleregione”. Bhe, siamo sicuri che Berlusconi Ci farà fare una fine
meno amara, televisivamente parlando, ma la batosta si è sentita. Il quinto
posto brucia, eccome, anche se “I CAMPIONI DEL MONDO SIAMO NOI”.