MATTEO FIORENTE SCRIVE A IL LEVANTE PER FARSI ASCOLTARE DA VENDOLA
Ringrazio la redazione del quotidiano il Levante per aver
pubblicato la mia lettera qualche giorno fa.
Questa volta, vorrei far arrivare la mia voce di protesta
al Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, il quale in vista delle
Elezioni Politiche di 13 e 14 aprile, è stato sostenitore della formazione di
una grande sinistra rinunciando a falce e martello. Proprio lui che è stato
“compagno” di Giordano, mentre io cercavo di formare “Rifondazione” a Turi,
comune in cui tenne il primo comizio. All’epoca vennero tanti ‘compagni’ dei
paesi limitrofi a sostenerlo insieme a me che ero consigliere provinciale e
responsabile turese della Confederazione
Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa. Da solo
ridisegnai il nostro (allora) nuovo simbolo di falce e martello. Costruii anche
la bandiera ispirandomi alle locandine che ricevetti da Barletta. Fino ad
allora, sin dal ’68, ero iscritto al PCI (Partito Comunista Italiano) fino al
“cambiamento” di Achille Occhetto. Fui il primo ad avere la tessera di
Rifondazione, ritirata direttamente dall’Ateneo di Bari.
Caro Presidente, non meriti di diventare il Segretario di
Rifondazione. Preferisco di gran lunga Ferrero. Egli non ha mai rinnegato
“falce e martello”. Lei, con le scelte di cui sopra, ha deluso noi vecchi
compagni di tutta Italia. Presidente, lei probabilmente non ricorda di avermi
conosciuto nel 1991. Ho una sua dedica fatta a Santeramo quell’anno con la
quale mi riteneva indispensabile per il Comunismo a Turi. Pur di darle voti, ho
accompagnato i compagni nei paesi limitrofi fino alle urne. Questo è il vero
Matteo Fiorente. Le ricordo anche quell’episodio di cui fui protagonista,
all’Hotel Santa Lucia a Bari, in cui mi scagliai contro di lei e Bertinotti
durante il penultimo congresso nel cui veniva pubblicizzato l’accordo con Prodi
per sconfiggere Berlusconi. La presa in
giro è stata grande. Tutto quello che ho fatto negli ultimi 15 anni per il comunismo
è andato perso. A Turi avevamo 11 iscritti. Ora nessuno. Anche io non ho più la
tessera del partito.
Conservo con cura tutti i suoi libri, i manifesti delle
Politiche ’92, i biglietti elettorali. Ho il manifesto con cui veniva istituito
il Movimento per la Rifondazione Comunista. L’elenco è troppo lungo per citarli
tutti e dimostrarle il mio attaccamento politico.
Tra due anni probabilmente sarai di nuovo un candidato
alle regionali. Ora sei in lizza per la Segreteria Nazionale del PRC (Partito
di Rifondazione Comunista). Crede davvero di riavere tutti i voti dei compagni
che ha tradito in questi anni?
Io ho 69 anni, di cui 40 trascorsi da Comunista e lo sarò
fino alla morte. Nel mio paese mi conoscono tutti, insieme alla mia radicata
ideologia. Per questo sono anche stato preso in giro, ma al partito ho sempre
dato e sempre l’ho ringraziato. Ho condotto anche le ultime due campagne
elettorali, pura avendo lasciato il partito. I risultati sono stati apprezzati
da tutti. A Turi sarà molto difficile che voi possiate ottenere qualche voto.
Senza il mio appoggio sarà molto difficile. Alle ultime votazioni io non l’ho
più votata perche avete cancellato il simbolo di falce e martello. Per questi
motivi mi sono schierato con la Sinistra Critica di Turigliatto dopo una vita
passata a votarvi.
Infine voglio dirle che ad oggi, da tre anni, da quando
noi turesi ci siamo tirati indietro dal Partito, continuano ad arrivarci i
Giornali Regionali. Con molto ritardo è anche arrivato negli ultimi giorni il
giornale propagandistico dell’Arcobaleno.