Archivio Turiweb

La Voce del Paese – un network di idee

Attualità

DONNE SOTTOPAGATE: “I RAGAZZI GUADAGNANO PIU” DI NOI ESPERTE”

Siamo in piena campagna cerasicola. Sono quasi terminate le
“bigarò”, seconda qualità per dimensioni e gusto. Quest’anno sono venute fuori
davvero belle. Sode, succose e grosse. Non hanno risentito quasi minimamente
delle piogge che si sono accanite in tre giornate separate.  Una piccola quantità si è “spaccata” nelle
zone calde perché in fase di piena maturazione. Per il resto quasi nessun
danno. I prezzi stanno calando man mano che il mercato entra nel vivo della
compravendita. Siamo stabilmente a ridosso dei 3 €: a seconda delle giornate il
prezzo al kg varia di 60 cent. Insomma, per adesso, poche marmellate in fase di
preparazione. E questo non è che un bene. Perché vuol dire buona qualità e
poche ciliegie guaste. “Giorgia” e “forlì” stanno facendo capolino tra i rami
dei ciliegi delle campagne locali. Anche per queste due varietà è prevista
un’annata ricca di soddisfazioni. Addirittura, le prime, potrebbero essere così
grosse e profumate da non finire nelle industrie ma direttamente nei mercati
per la consumazione diretta. L’unica pecca di quest’anno è, purtroppo, quella
riguardanti le “ferrovie”. Pare che qualche rinfrescata troppo brusca abbia
bloccato sul nascere la crescita di questa qualità. A detta di un agricoltore,
“ogni dieci ne crescono  quattro”, ma più
grosse e buone del normale. Poca quantità e molta qualità. speriamo che i
prezzi alti data l’esigua quantità possa portare nelle tasche dei turesi almeno
le spese di produzione e manodopera. E questo è un altro punto caldo della
stagione. Migliaia di operai sono indaffarati in questi giorni a svestire gli
alberi dei loro frutti. La maggior parte sono imprese familiari, che per le
ultime direttive, sono costrette a sbrigare con l’aiuto dei parenti più stretti
le fasi della raccolta. Ma a quanto pare, a parte questo piccolo e importante
particolare, c’è una mini rivolta che sta prendendo largo: quella dei pagamenti
delle donne. Già dall’anno scorso si sentiva parlare di sottopagamento. Anche
quest’anno si sta ripetendo la stessa situazione. 5, addirittura 7 in alcuni
casi, gli euro di differenza tra la loro giornata lavorativa e quella di un
ragazzo alle prime esperienze in campagna. Motivazione?  Pare per la resistenza fisica dell’uomo, che
si avventura più spesso delle donne sulle scalette per raggiungere i rami più
angusti degli alberi. L’esperienza quindi è stata messa da parte, e i
risentimenti, ovviamente, vengono fuori. C’è chi raccoglie da una vita che si
vede “scavalcata” da un ragazzo universitario che è lì solo per ritoccare i
propri guadagni mensili. Non una bella situazione. Anche gli stranieri vengono pagati
poco. Siamo sugli stessi numeri delle donne, se si parla di albanesi. Gente di
altre personalità viene pagata ancora meno. Alla faccia della parità dei sessi.
Una signora da noi interpellata ci ha spiegato che alle donne questa situazione
comincia a stare davvero stretta. “Va bene che ormai ce la portiamo avanti da
anni questa situazione, ma le modalità di coltura e raccolta sono cambiate.
Prima l’albero veniva fatto crescere in altezza e gli uomini rischiavano anche
la vita salendo spesso in bilico tra i rami. Oggigiorno, però, questo non
avviene più. I rami vengono tenuti bassi proprio in funzione della raccolta, da
far avvenire in maniera più veloce e agevole. Tutti usiamo le scalette e le
cassette per arrivare dove l’altezza non ce la fa. Quindi è inammissibile
continuare con questa disparità di pagamenti”. La signora da noi interpellata,
preferisce non essere menzionata, ma continua spiegandoci che “la quantità di
ciliegie raccolte dai due sessi ormai è identica. E il colmo è vedere i
ragazzini che sono lenti, non ce la fanno a tenere su le braccia, fanno gli
squilli alle ragazzine, ma guadagnano quanto noi. Dovremmo rinascere in
un’altra vita, uomini, così da essere rispettate di più sul lavoro”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *