Archivio Turiweb

La Voce del Paese – un network di idee

Politica

ELEFANTE vs GIGANTELLI LA STORIA E’ FINITA!

CONCLUSO DOPO TRE
MESI IL CONTENZIOSO

“IL PORTAFOGLIO NEL CUORE” DECADE: IL SINDACO VINCE LA CAUSA

L’incompatibilità tra
sindaco e ditta appaltante è stata rimossa entro i termini

Si è concluso con la completa assoluzione del Sindaco il
contenzioso che vedeva Biagio Elefante opposto al Primo Cittadino, dott. Enzo
Gigantelli, sulla questione “Prontofatto”. Il Tribunale di Bari, con la
sentenza 558/08, si è definitivamente pronunciato sul ricorso di Elefante del
10.12.2007.  Con tale atto si “dichiara
cassata la materia del contendere”. Il caro Biagio, come spesso succede, ha
dovuto così tornare a casa con la “sconfitta” in tasca.  Sì, perché la sua è una missione contro
coloro che pensano “alla pappa”. Spesso, però, non ha la meglio, e molte volte si
rivela solo un ostacolo alla vita politica ed amministrativa del paese, creando
solo polveroni infondati e spese inutili per il Comune che ne farebbe benissimo
a meno. Adesso cerchiamo di capire l’oggetto del contesa andando in dietro nel
tempo di qualche mese.

Per chi non conoscesse Biagio Elefante, è giusto ricordare
che è un semplice cittadino, con trascorsi nella corrente “lotta continua” e
con la vocazione della scrittura, forma di divulgazione che usa per riempire i
propri manifesti di idee personali e proteste contro la cosa pubblica locale e
non solo. Insomma, una persona che sta scomoda a tutti, ma che fa sorridere chi
ormai lo conosce da sin troppo tempo.

Nel mese di dicembre, su un manifesto del suddetto
cittadino, nasceva “Il portafoglio nel cuore”, parodia della lista capeggiata
da Gigantelli alle scorse amministrative, “Turi nel cuore”, con cui ottenne la
maggioranza assoluta dei voti dei turesi. Con questa manoscritto. Elefante
faceva riferimento ad un appalto comunale risalente allo scorso ottobre. Esso
prevedeva l’assegnazione della “pulizia di edifici pubblici”. Lo stesso bando
fu vinto l’1 novembre 2007 dalla società “Prontofatto”, nata a fine 2005, i cui
accomandante e accomandataria risultano essere il fratello e la cognata del
Sindaco in carica. A tal proposito Elefante faceva notare nel suo esposto
l’eccezione di incompatibilità per l’assegnazione dell’incarico ad una società
che ha come titolari i parenti (entro il secondo grado) del sindaco e
richiedeva espressamente la rinuncia all’appalto da parte della ditta o le
dimissioni del sindaco.

La suddetta azienda, successivamente, rispose alle accuse
con un ulteriore manifesto spiegando che “nessuno in azienda, né tanto meno
negli Uffici Tecnici preposti, poteva supporre che tale incompatibilità fatta
notare da Elefante si applicasse ad una società già fornitrice di altri servizi
per il Comune”. Quindi, onde evitare maldicenze, in data 21 Dicembre la ditta
Prontofatto rinunciò all’incarico disdicendo il relativo contratto, “pur
accollandosi dei costi di avviamento, assunzione ed inquadramento di personale
dedicato”.

I titolari, nello stesso documento, divulgato anche tramite
la carta stampata, ritenevano inopportuno l’atteggiamento di Elefante,
promettendo nelle ultime battute del manifesto di diffidare chiunque “con
notizie manipolate e tendenziose tendesse a screditare la correttezza
dell’Azienda, gettando altresì il sospetto sul comportamento del Sindaco che,
in considerazione del ruolo investito, esclusivamente politico e non
gestionale, è del tutto estraneo a qualsivoglia procedura di affidamento di
servizio, opera e fornitura afferenti l’ENTE”. Il manifesto che riporta queste
citazioni risale all’8 gennaio ed è firmato dalla Azienda in questione.

In effetti, un manifesto affisso dallo stesso Elefante
riportava la rinuncia dell’appalto da parte della ditta Prontofatto Sas
risalente al 21 dicembre. Ma il sig. Biagio, non accontentandosi nemmeno di
questo, ha voluto controbattere in un’ulteriore cartellone, scritto rigorosamente
a mano con tanto di pennarelli colorati, il fatto che tale decisione di
rinunciare all’appalto fosse avvenuta, guarda caso, un solo giorno dopo che
“l’ufficiale giudiziario aveva consegnato il ricorso per la decadenza in mano
al sindaco”. Egli continuava insinuando che “lo sapevano bene che c’era
l’incompatibilità, e nessuno diceva nulla” e ricordando esplicitamente che “per
legge il sindaco nomina i funzionari responsabili, sovrintende tutti gli uffici
e dà indirizzi e direttive”.

Dopo queste parole scritte si è passati al tribunale che ha
concluso pochi giorni fa il contenzioso.

I magistrati, dott. Saverio U. De Simone, dott. Giuseppe
Rana e dott. Michele Principe, hanno ritenuto valido il controricorso del
3.1.2008 con il quale Gigantelli comunicava, con documenti allegati, la
rinuncia all’appalto e l’affidamento dello stesso ad un’altra ditta. Per tanto
l’incompatibilità di cui venivano incolpati i fratelli Gigantelli è decaduta,
dando diritto alla relativa compensazione delle spese.

Pur sussistendo, dunque, alla presentazione del ricordo, la
situazione denunciata da Elefante, è stato applicato l’art. 68, secondo il
quale ai fini dell’utile rimozione della causa di incompatibilità, “la
cessazione delle funzioni deve avere luogo entro dieci giorni dalla data in cui
è venuta a concretizzarsi la causa di ineleggibilità o incompatibilità”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *