Archivio Turiweb

La Voce del Paese – un network di idee

Politica

SENZA PIP ABBIAMO PERSO UNA CHIARA CHANCE DI SVILUPPO PER TURI

Turi – Torniamo a parlare di PIP (Piano insediamenti Produttivi). Stavolta abbiamo ascoltato il Consigliere di minoranza, Natale Ventrella, intervenuto durante lo scorso consiglio comunale per far notare alla cittadinanza l’impossibilità della conclusione del progetto. Il sindaco asserì alle sue parole.

 D: Punto 7 all’ordine del giorno del Consiglio Comunale del 13/03/2008: Art. 5 DPR 447/98 ss.mm.ii. – Indirizzi interpretativi. Partiamo da qui…

R: Io feci notare al consiglio che non era la sede appropriata per discutere degli indirizzi interpretativi. Nello stesso intervento feci presente, citando l’articolo 5, che il Sindaco può “motivatamente convocare una conferenza di servizio per le seguenti decisioni dandone contestualmente pubblico avviso”. A tale conferenza può interessarsi chiunque, ente pubblico o privato, per interessi individuali o collettivi, e associazioni o comitati, i quali possono avere delle idee da sottoporre per il progetto dell’impianto industriale. Per queste motivazioni, tutta la minoranza, compreso me, abbandonò la sala consigliare. Concludo dicendo che sarei favorevole alla discussione di tale argomento in un consiglio monotematico sulla questione PIP.

 D: Esproprio dei terreni da dedicare al progetto. Cosa dice la legge?

R: Due turesi hanno tenuto sotto scacco l’attività produttiva ed economica del paese, sin da metà mandato dell’amministrazione Stefanachi. La zona PIP, prima del suo insediamento nel Palazzo di Città era stata individuata in via Casamassima, presso la contrada “musacco”. Il Sindaco allora vigente sposto quest’area nell’attuale locazione, in via Gioia Canale. L’area scelta era in parte zona D1 (insediamenti agroalimentari), e in parte D2 (insediamenti artigianali e commerciali). Il PIP è possibile portarlo a compimento solo espropriando per pubblica utilità tali zone, per poi affidarlo agli operatori che ne fanno richiesta.

L’Amministrazione De Grisantis nelle procedure per il PIP ha reso tutta la zona “Area di insediamenti produttivi”. Non hanno completato l’iter per l’esproprio. Stavano procedendo per lottizzazioni, atto non possibile, invece di concederle a chi ne avere realmente bisogno. Voglio ricordare che stiamo parlando di un importante argomento: il PIP avrebbe permesso un incremento occupazionale, tant’è che alcune aziende sono di Turi sono state costrette a “migrare” nella zona industriale di Sammichele. Oltre che ad un danno d’immagine, siamo incappati in un danno economico.

 D: Sull’indennizzo per gli espropri cosa ci dice?

R: Per l’esproprio, in area agricole e non edificabili, la commissione provinciale espropri determina ogni anni, nelle singole regioni agrarie, il valore medio dei terreni a seconda della coltura praticata. Pare che il prezzo, compresi gli oneri di urbanizzazione, ammontava a 35 € al metro quadrato. Perché questo provvedimento? Perché avrebbero voluto dare agli imprenditori solo aree dislocate dall’area PIP, e poiché l’area destinata già c’era, qualora risultasse in disuso andrebbe in deroga allo strumento urbanistico.

 D: Problemi idrogeologici. Ci sono o no? Perché dopo le regolari pianificazioni territoriali si è proceduto ad ulteriori controlli?

R: Con l’Amministrazione Gigantelli è nata la commissione di Ricerca studio in Urbanistica e Lavori Pubblici. La stessa ha ritenuto utile consultare tecnici per approfondire la questione. Il 2-2-07 era stato dato incarico al geologo Pirulli per monitorare il territorio dell’intero comune. Ed è emerso un aspetto interessante: nella zona PIP, idrogeologicamente presenta due conche alluvionali. Entrambe adiacenti alla circonvallazione, una per ogni versante. Stando al PUT, capitolo 2, art 3.06 definisce i siti con presenza di grotte, doline, puli, gravine o lame di “rilevante valore scientifico”.

Premetto che queste due conche difficilmente saranno ritenute di importante valore scientifico-, ma se questo avvenisse l’area “protetta” si allargherebbe di 100 metri tutt’intorno alle stesse, lasciando ben poco dell’area destinata al PIP. Il costo dell’operazione di bonifica non è stato ancora quantificato.

 D: Quali conseguenze subirebbe il nostro paese per la mancata riuscita del PIP?

R: Come ho già detto in Consiglio Comunale continuando così si favorisce lo sviluppo industriale a “macchia di leopardo”, con una conseguente diseconomicità per questi impianti. Così non si fa altro che distruggere l’aspetto territoriale in maniera generale. Chiesi di adottare il principio del buon padre di famiglia, quello di temporeggiare per il futuro DPP, evitando decisioni affrettate. L’iter portato avanti fino ad ora, invece, è stato pessimo. Chi ci rimette, come al solito, è il cittadino.

 D: Cosa si prospetta per il futuro?

R: Non sono un amministratore. Ritengo che si debba cambiare l’area da destinare alla zona PIP. Ed è compito dell’amministrazione adoperarsi per individuarne una locazione consona. Mi duole dirlo, ma abbiamo perso una chiara chance di sviluppo. A questo punto vorrei rivolgere una domanda agli ex amministratori: rilasciano interviste e interventi su cosa e come fare. Se fossero così bravi, perché non hanno messo in pratica le loro parole durante i 5 anni di mandato e lo fanno adesso col senno di poi?

 D: Sul rimpasto della giunta ha da dirci qualcosa?

R:  Valentini, da poco assessore all’agricoltura, lo stimo molto e la sua scelta la condivido. Tateo ritengo sia il vero valore aggiunto dell’amministrazione Gingantelli. Il Sindaco lo ritengo una persona molto preparata, capace, ed è stato bravissimo nell’affrontare una situazione che in altre circostanze si sarebbe trasformata in crisi vera. In un altro contesto riuscirebbe ad ottenere molto di piu. Palasciano, neo capogruppo di AN- FI- verso il popolo delle libertà, penso abbia fatto una scelta del tutto legittima, ma avrei apprezzato che l’avesse fatto prima o addirittura in campagna elettorale. In generale ritengo che avrebbero potuto inserire nella lista Turi nel Cuore gente più qualificata. Hanno puntato sulla quantità e non sulla qualità.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *