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INTERVISTA ALL”EX SINDACO NICOLA DE GRISANTIS SULLA QUESTIONE PIP

All’indomani dal Consiglio Comunale abbiamo chiesto delucidazioni all’ex Sindaco, Vito Nicola De Grisantis, riguardo la questione, tanto decantata da tutte e tre le liste nella scorsa campagna elettorale, dell’approvazione del PIP.

Ricostruiamo storicamente l’iter del Pip.

L’amministrazione Coppi, 93/97, aveva indicato nel piano regolatore adottato in consiglio comunale l’area del PIP (Piano per gli insediamenti Produttivi) ubicata laddove è prevista tutt’ora. L’amministrazione successiva, del Sindaco Stefanachi, di centro-destra, confermò nel proprio piano regolatore, poi decaduto, la stessa area di destinazione. La mia amministrazione il 1 agosto 2003 adottò in consiglio comunale quella individuazione con delibera di C.C. Da quel momento, fino al novembre 2005 furono adottati tutti gli strumenti tecnici e giuridici necessari alla presentazione del piano alla Regione Puglia per la relativa approvazione. Presentazione che avvenne nel dicembre 2004. Nell’aprile 2005 la Regione Puglia approvò definitivamente il progetto PIP presentato dal Comune di TURI. Successivamente furono predisposti gli ulteriori atti necessari alla attuazione del Progetto. Nel marzo 2007, con apposito avviso pubblico, furono invitate tutte le imprese a manifestare interesse per la localizzazione delle proprie strutture produttive all’interno di quell’area, al fine di conoscere l’effettiva domanda da parte degli operatori economici. A quell’avviso risposero 24 imprese che intendevano occupare 16 ettari sui 18 disponibili.

 PIP. Che valore aggiunto porterebbe al nostro paese?

Premesso che Turi è l’unico Comune del circondario a non avere ancora un’area agli insediamenti produttivi (zona artigianale), il PIP rappresenta l’unico strumento che possa garantire lo sviluppo economico ordinato in una città. È chiaro che lo sviluppo economico si concretizzerebbe in maggiore occupazione, maggiore reddito complessivo nella nostra città e maggiori entrate tributarie  quali addizionale IRPEF, ICI, tassa rifiuti, pubblicità.

Giovedì sera in consiglio comunale è stato dichiarato che il PIP non sarà possibile attuarlo per mancanza di soldi nelle casse comunali e per motivi idrogeologici che non permetterebbero l’attuazione. Cosa risponde a questo?

L’attuale amministrazione con queste motivazioni, aggiunte al totale disinteresse e disimpegno mostrato in questi primi nove mesi, continua a dimostrare di operare contro gli interessi reali della città. Se il PIP in quella zona non si può realizzare per motivazioni variegate, un’amministrazione che opera nell’interesse della città avrebbe dovuto in questi mesi attivarsi per individuarne immediatamente un’altra. Di fatto questo non è avvenuto e non mostra di ritenerla una delle priorità. Quindi non è una questione finanziaria ma il vero problema è che non ritiene lo sviluppo economico della città la priorità numero uno.

Ma i soldi ci sono o non ci sono?

I soldi ci sono. E l’amministrazione fa finta di non vederli, perché gli obiettivi, diciamocelo francamente, sono decisamente altri: sacrificare l’interesse generale a favore di quello particolare.

E i problemi idrogeologici?

Non sono mai stati evidenziati problemi di questo genere tanto che la Regione Puglia approvò definitivamente nell’aprile 2005 il PIP del Comune di Turi.

Ma allora perché sono stati rifatti i controlli?

Bisogna chiederlo esclusivamente agli attuali amministratori, in primis al Sindaco che ha seguito da vicino le approvazioni consiliari del PIP durante la mia amministrazione.

L’ex Assessore ai lavori pubblici e urbanistica, Emilio Ciccarone, ha parlato di un eventuale finanziamento che si potrebbe ottenere dal PIT della Murgia per le urbanizzazioni. Come bisogna agire per ottenere tali finanziamenti?

L’assessore Ciccarone ha già riferito che questo finanziamento sarà possibile ottenerlo solo se il nostro Comune presenterà alla sede PIT di Santeramo, entro la fine del mese di aprile, il progetto esecutivo delle urbanizzazioni. Ma il problema non è questo. C’è la volontà di fare il PIP? Se questa manca non verrà richiesto nessun finanziamento, annullando i tre anni e mezzo di duro lavoro e i tanti sacrifici fatti fino allo scorso anno.

Cosa manca per veder realizzata questa zona PIP?

Mancano due ultimi passaggi che si possono realizzare nell’arco di 4 mesi: il progetto esecutivo delle urbanizzazioni e il bando di gara per l’assegnazione dei lotti.

Oltre al mancato sviluppo economico, la non realizzazione del PIP in quella zona, potrebbe portare a problemi di altra natura?

Penso proprio di si, perché qualche magistrato potrebbe avere interesse, unitamente alla Corte dei Conti, a fare delle indagini apposite sul perché della mancata attuazione di questo strumento urbanistico, soprattutto se vengono rilasciate concessioni a singole imprese che intendono localizzarsi in modo disordinato su tutto il territorio e fuori dell’area individuata. Questo evidente disimpegno dell’amministrazione potrebbe disincentivare le imprese locali ad investire nel nostro territorio le quali potrebbero preferire le aree PIP di altri Comuni.

Da nove mesi l’amministrazione lamenta la mancanza di denaro nelle casse comunali. Cosa ci dice a riguardo?

Il Sindaco, a furia di regalare soldi a destra e a manca, di fatto ha dilapidato le somme disponibili. Che la situazione non fosse drammatica così come viene presentata lo dimostra il fatto che lui stesso, amministratore di questo Comune da circa 10 anni, ha fortissimamente voluto vincere le elezioni. Chi ha interesse a gestire un’azienda decotta?

È chiaro che al singolo cittadino risulta difficile trarre delle conclusioni. Pertanto, sarebbe disponibile ad un dibattito pubblico con l’attuale Sindaco (qualora quest’ultimo fosse d’accordo)  per chiarire definitivamente tutte queste questioni?

Certamente si.

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