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TURI : ELEUTERA E SCUOLA MEDIA, INSIEME PER “FARE MEMORIA”

Turi – “Il Giorno della Memoria è una ricorrenza istituita con la legge n. 211 del 20 luglio 2000 dal Parlamento italiano che ha in tal modo aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come giornata per commemorare le vittime del nazionalsocialismo e dell'Olocausto.

La data ricorda il 27 gennaio 1945 quando le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, nel corso dell'offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca di Oświęcim (nota con il nome tedesco di Auschwitz), scoprendo il suo tristemente famoso campo di concentramento e liberandone i pochi superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazista.”

Con queste parole la professoressa Teresa Mirizzi ha aperto la serata intitolata “La memoria e la speranza” organizzata dalla Libreria Eleutera in collaborazione con la Scuola Media “Raffaele Resta” di Turi. Presso la sede della stessa libreria si sono riunite circa 150 persone tra bambini, genitori, dirigenti e autorità. C’era così tanta gente che non sono bastate le oltre 70 sedie e lo spazio all’interno del negozio per accogliere tutti; infatti, molti sono stati costretti a seguire l’evento sbirciando attraverso le vetrine.

La seconda professoressa che ha seguito il progetto conclusosi con questo evento è stata Rosanna Palmisano. Insieme, hanno portato sul sop-palco della libreria una classe prima e una classe terza. Si è deciso di non indicare il nome delle Sezioni , a detta delle insegnanti, “affinchè l’impegno e i meriti della serata fossero attribuiti all’intera Scuola Media e non solo sulle due scolaresche.” 

La serata si è svolta dando spazio agli studenti, i protagonisti, che hanno prestato le loro voci alle parole di chi ha testimoniato di aver vissuto in prima persona quegli atroci periodi.

Durante tutta la recita, tutte le poesie, i brani letti dai bambini, le riflessioni personali sono state accompagnate dalla proiezione di fotografie strazianti dei momenti più brutti dei campi di concentramento e di musiche struggenti (Ennio Morricone, Nomadi, ecc…). Lo scopo delle parole recitateera “Fare Memoria”, affinché il mostro dell’intolleranza, del disprezzo e della violenza non ritorni.

Le professoresse hanno puntualizzato sul fatto che “la conoscenza di questi avvenimenti serve a farci diventare più consapevoli e più forti”, andando aldilà del semplice ricordo degli orrori, per giungere alla riflessione e a capire quali siano, nel presente, i nuovi mostri che possono produrre nuove brutture.”

Molte le citazioni, le poesie, i brani estrapolati da importanti opere recitate dai bambini. Su tutte, ricordiamo la poesia “Se questo è un uomo” di Primo Levi, le pagine de “Il Diario di Anna Frank”.

A fine serata, la sorella di Alina Laruccia, titolare della Libreria, ha preso la parola spiegando ai bambini che “dietro le quinte” le avevano chiesto se le foto proiettate fossero vere, purtroppo rappresentano solo alcuni dei momenti che possiamo rivivere di quel periodo. “Non è vero, come qualche scellerato tenta di far credere, che non sia mai avvenuta la Shoah (Termine Ebraico per indicare l’Olocausto). Abbiamo le testimonianze. Abbiamo le fotografie. Abbiamo i filmati. Abbiamo i luoghi teatri di genocidi e distruzione. Tutto questo ci dimostra che è tutto vero.

Per questo, fare memoria è un impegno nel presente per costruire il futuro. È un impegno che non deve limitarsi al momento commemorativo. Anzi, questo acquista significato solo se diventa occasione di cambiamento e aiuta i ragazzi, come tutti noi, a valorizzare la memoria della propria storia, e a pensare in modo aperto e critico. Fare memoria significa non accettare quanto avvenuto, e impedire che ciò si ripeta ancora”.

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