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L’alba bugiarda

genghi

Dopo una notte lunga cinque anni della precedente amministrazione comunale, era unanime l’auspicio che su Turi ritornasse a splendere il sole per illuminare menti e verità, e per far riaccendere le speranze. Con questa visione, dai palchi venivano enunciati buoni propositi con nuove volontà anche se da ingenue e sincere presenze giovanili che facevano da cornice a figure preminenti. Poi è arrivato il responso dell”urna a decretare la vittoria al sindaco Resta, il quale, presentando i cinque assessori neofiti, che si troveranno nella condizione di non poter adempiere all’impegnativo compito amministrativo, ha diffuso uno scetticismo generalizzato. Così, ad evitare che gli sprovveduti combinassero guai li farà accostare da dei tecnici che li condurranno per mano come le balie. Questo ci esporrà alla berlina di chi, risiedendo in altri posti, potrà sostenere che i turesi non sono più in grado neppure di amministrarsi da soli, tanto da chiedere aiuto ai forestieri. Quest’altro ci mancava per farci scendere ancora nelle classifiche, come quelle riportate su queste pagine l’altra settimana dove Turi veniva relegata già in coda, anche se per altri aspetti. Così, il destino beffardo invece di regalarci un nuovo giorno pieno di sole e di concrete speranze, si è mostrato con l’alba bugiarda, che prendendosi gioco un’altra volta del nostro futuro, ci ha rigettati nel buio a causa di una deludente amministrazione per la precarietà operativa di una “uagnunera” mandata allo sbaraglio da padri incauti, da lettori sprovveduti e venduti e da registi vigliaccamente truffaldini. Tutto ciò non può essere definita una cosa da grandi, nè una cosa seria, nè degna delle aspettative, ma penalizzante, arraberciata, alla buona, alla turese maniera, nel senso di una mentalità strisciante che si barcamena anzichè correre sulle gambe degli uomini migliori. Così, tutte le promesse ed i buoni proposti della vigilia e le speranze riposte nel nuovo giorno sono state spazzate via da chi, per vincere a tutti i costi, ha tenuto un comportamento degno della più squallida politica attuando “prima di tutto” un voto di scambio con un mercimonio variegato. In un tale squallore morale, prima che politico, si parla di voti comprati da politici arrivisti, presuntuosi ed arroganti, e dignità svendute di poveri cristi che accettando un contentino avranno di che lamentarsi e di cosa rimanere delusi. Così, i protagonisti sulla scena e dietro le quinte, non essendo in grado di dimostrare il loro vero valore sul palcoscenico della operatività politica, per ambire a future candidature regionali, o politiche, come pure certi candidati in lista, forzavano la mano con la ormai dimostrata slealtà che li contraddistingue fino ad offrire decoder digitali, ricariche telefoniche, gratta e vinci, cene, posti di lavoro, si parla anche di soldi e di scarpe date a rate, nel senso che veniva data prima una metà di cento euro o una scarpa, il resto a saldo quando veniva mostrata la foto della scheda votata. Episodi simili tirano in ballo anche la responsabilità dei presidenti del seggio che evidentemente non avrebbero attuato la normativa che vieta di portare i telefonini nella cabina. Pare che per accertare ogni responsabilità sia stato fatto un esposto alla Magistratura, in loco, dei decoder, per i quali sarà stata emessa una qualche fattura. Così la vittoria è stata adombrata dal baratto e questo in riferimento anche a chi su Turiweb tenta di sostenere che i vincitori sono stati eletti da onesti cittadini. Se è avvenuto tutto questo una parte di essi sono solo spudoratamente dei corrotti. Sul piano operativo, invece, quale affidabilità ed efficienza potrebbe dare questa amministrazione nella quale emergono, come ingombranti macigni, le lacune, le incapacità, le ingenuità, per la mancanza di un bagaglio di esperienze fatte nella vita e nella politica. Insomma, si è venuto a creare un tale guazzabuglio che ci mancava pure il turnover degli assessori per completare un quadro assai desolante appeso ad un chiodo in posizione precaria. D’altronde, se ogni azione è riconducibile ad una motivazione, quale potrebbe essere quella che ha spinto il sindaco Resta a mettere la faccia pur consapevole dalla vigilia di non poter fare tutto da solo, ma di poter contare almeno su Antonio Tateo e Modesto Cazzetta, i quali, avrebbero potuto dare più validità e credibilità alla giunta. Invece sono rimasti fuori preferendo i meno esperti forse perchè potranno rappresentare l’alibi di un prevedibile fallimento? E poi, se lo stimato professore è venuto a trovarsi in una tale situazione, aggravata da una vittoria adombrata, non l’avrà mica fatto per rilanciare il paese perchè non ci sono le promesse. Allora se c’è chi crede che a Turi portano tutti l’anello al naso si sbaglia di grosso perchè, avvisati alla vigilia, in futuro si troveranno a fare i conti con chi ha il sapere ed il coraggio di far sentire alta la protesta contro la politica più degenerata e penalizzante in difesa della propria onorata dignità e di quella della stragrande maggioranza dei turesi, vittime di giochi infami che si continuano a fare con una certa arroganza. Così non riuscendo ad identificare l’elettorato responsabile delle scelte sbagliate potrò confrontarmi sul piano politico con gli eletti, a meno che, visto che sono la continuità, vorranno seguire l’esempio di un Gigantelli latitante. Sempre nell’ottica del confronto, prossimamente presenterò un programma alternativo a quello delle tre liste in modo che si possa valutarne la consistenza. Per rafforzare la presenza attiva porto a conoscenza che sta nascendo un movimento di azione popolare al quali chiunque potrà aderire.

Angelo Matteo Genghi

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