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EX CINEMA, L’OPPOSIZIONE FA RICORSO AL TAR

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“Comunicare con questa amministrazione è diventato impossibile; pertanto, mancando trasparenza e chiarezza di dialogo, siamo stati a malincuore costretti a fare ricorso al Tar”.

Ha esordito così la consigliera Resta durante la conferenza stampa organizzata martedì sera presso la sala consiliare per parlare del tema “alienazione beni immobili ed ex cinema Zaccheo”. Presenti in sala con lei anche i consiglieri Leogrande, Lenato, Denovellis e Petrera; assenti, ma vicini nelle idee, anche Spada e Risplendente.

La dott.ssa Resta ha sottolineato come senza un adeguato confronto sono stati costretti a ritenere la procedura di alienazione dell’immobile illegittima. “Questa mancanza di dialogo – ha continuato la Resta – si è rilevata non soltanto nella discussione di questo argomento, ma anche per quello che riguarda tutte le decisioni di politica sociale. Turi è un paese fatto non solo di provvedimenti ma anche di persone che hanno bisogno di risposte e attenzioni mirate. La mancata risposta del Sindaco alla petizione dei residenti di via Valentini ne è il palese esempio. La commissione di controllo in questa caso ha dovuto assumere il ruolo di mediatore della comunicazione.”

È seguito l’intervento del consigliere Denovellis, il quale ha affermato come “la decisione di alienare gli immobili comunali non tende di certo a riqualificare nulla, ma solo a far cassa”. La cosa che il consigliere ha ritenuto più inspiegabile è come le opere pubbliche siano state ridimensionate, “infatti l’opera maggiore, per il recupero delle acque reflue, ha subito proprio questo tipo di tagli: dal progetto iniziale che prevedeva nuovi tratti fognari ci si è ridotti al semplice adeguamento dei preesistenti”. “Non c’è una programmazione nuova – ha continuato -; le linee guida del mio assessorato sono state del tutto ignorate. La cosa che più mi adira è che questi amministratori avvallano tutti i dirigenti, non sanno imporsi ed elargiscono incentivi per nulla. Farò anche domanda al consiglio affinché vengano pubblicate le dichiarazioni dei redditi dei consiglieri comunali e dirigenti per trasparenza.”

Dai toni sicuramente più pacati, ma comunque decisi, è stato l’intervento della consigliera Lenato che ha subito sottolineato come “il gruppo de La Puglia Prima di Tutto è saldo e compatto” e che “il ricorso al Tar sull’alienazione del ex Cinema è stato un percorso sintomatico alla mancanza di dialogo e trasparenza da parte degli amministratori, i quali, non confrontandosi, hanno creato incertezze e dubbi su quale sia il reale vantaggio di questa vendita”.

L’altro componente del gruppo LPPdT, Petrera, ha poi preso la parola spiegando che “le spese di questo ricorso saranno sostenute dalla minoranza e non graveranno nelle tasche dei cittadini. Noi ci facciamo anche portavoce delle esigenze di coloro che hanno lamentato quanto siano irregolari i marciapiedi di via Casamassima, all’incrocio con via Domenico Elefante, che si restringono pericolosamente, o le colonne erette in via Elefante che restringono la strada”. L’edilizia, secondo il consigliere, “non è controllata, così come non è controllata la cosiddetta edilizia convenzionata”.

Ha concluso la conferenza il consigliere Leogrande, soffermatosi sulla irrilevante convenienza della vendita dell’ex cinema dal punto di vista economico e su come sia poco trasparente la motivazione, sul perché il prezzo di base d’asta sia minore di quello valutato dall’agenzia del territorio e per quale motivo la demolizione deve essere a carico dell’Amministrazione. “Tutti interrogativi che non sarebbero sorti se ci fosse stato il tanto atteso dialogo e la gran confusione di deleghe che regna in Giunta”.

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