Ambigui e ricattatori. Sono stato attaccato e deriso ingiustamente
Turi – Vi riproponiamo in esclusiva la lettera protocollata il 16 gennaio presso il Comune di Turi. All’indomani della nuova nomina a vicesindaco di Franco D’Addabbo, Paolo Tundo ha rassegnato le sue irrevocabili dimissioni con un documento dai contenuti…violentissimi!
Nel 2007 sono stato eletto Consigliere Comunale essendo il secondo degli eletti e fui nominato Assessore. Nel corso di questi anni ho sempre partecipato e votato tutti i provvedimenti portati in Giunta e in Consiglio Comunale e che facevano parte del nostro programma.
Ritengo di aver profuso il massimo dell’impegno nel disbrigare i miei compiti da Assessore sempre e unicamente salvaguardando l’interesse della nostra collettività. Durante questi anni abbiamo attraversato parecchie crisi politico amministrative che non sono mai state causate da miei comportamenti incoerenti rispetto alla compagine amministrativa. Nel corso dell’anno 2010 si aprì una delle crisi politico-amministrative più gravi che portarono alle dimissioni del Sindaco poi ritirate. Anche in quella fase sono stato solo e unicamente spettatore del comportamento ambiguo di altri consiglieri.
Nel mese di giugno 2010 fu trovata una soluzione alla crisi con la sottoscrizione di un documento politico che poi fu disconosciuto dalle solite persone che non hanno mai provato a valutare il vero significato di rinnegare la propria firma. Nei mesi successivi del 2010 fui nominato Vicesindaco. Da quel momento è iniziata una vera avversione personale e politica da parte dei soliti personaggi che pur facendo parte del mio stesso partito, dello stesso gruppo consigliare e della medesima maggioranza non hanno mai lesinato le aggressioni verbali e il continuo discredito nei miei confronti.
L’apice si è raggiunto nel corso della seduta di Consiglio Comunale dello scorso 29 dicembre 2011. In seguito all’ennesimo attacco inaudito portato sempre avanti dalle stesse persone, al solo fine di rasserenare gli animi, rassegnai al Sindaco con una dichiarazione al Consiglio Comunale le dimissioni da Vicesindaco.
Ero convinto di veder discusse le mie ragioni in maniera più tranquilla all’interno della maggioranza che si sarebbe riunita nei giorni successivi. Così non è stato, se è vero com’è vero che, a mia insaputa, l’intera maggioranza si è riunita in mia assenza per decretare il mio benservito definitivo dalla carica di vicesindaco con la firma di un documento sottoscritto da tutti e consegnato al Sindaco.
Vani sono stati i numerosi tentativi di soprassedere e di riportare il tutto in un sereno confronto con tutti per tentare di risolvere in maniera definitiva le numerose incomprensioni tra di noi. Così non è stato e questo mi addolora tantissimo non solo per il tradimento di tanti ma, soprattutto, anche per la firma del Consigliere Comunale e Regionale Dott. Boccardi nonché di componente del Coordinamento Provinciale del PDL che subisce e tollera da anni i capricci delle solite persone.
Mi si rimprovera di aver fatto dichiarazioni alla stampa in maniera avventata e offensiva nei confronti del Sindaco e della maggioranza e di aver lanciato sospetti senza fare nomi. Il mio intento era ben altro ed ho avuto modo di chiarirlo in altre sedi e alla stessa stampa. Se valesse lo stesso metro di giudizio, alla Procura della Repubblica dovremmo mandare tutti gli atti di Consiglio Comunale di questi ultimi anni, dove abbiamo assistito a una sequela di dichiarazioni, controdichiarazioni, prese di distanza, sospetti, emozioni, pianti veri o presunti, indignazioni, solidarietà ma con un unico comune denominatore: “In questa maggioranza decidono le solite due o tre persone!”
Se dovessimo prendere le dichiarazioni alla stampa fatte dalle stesse persone riguardo ai sospetti sul PIP, sul PUG, sull’edilizia e su tante decisioni amministrative dovremmo far indagare l’Antimafia! Ma gli stessi accusati con la partecipazione attiva degli accusatori hanno deciso la mia uscita di scena! Tali personaggi non si sono fatti mancare nemmeno la partecipazione a riunioni carbonare con l’opposizione per votare la sfiducia al Sindaco nel consiglio comunale del 17 dicembre 2010.
Riservandomi una più articolata e completa produzione di tutti gli interventi fatti alla stampa e nel corso di tantissimi consigli comunali, ecco una sintesi delle affermazioni fatte dagli accusatori: ” … dopo le ruote e i ruotini di scorta, i rimpasti per far posto a costoro e a gente che non è stata neanche candidata in lista, dato la carica politica più importante, il capogruppo, all’ultimo arrivato, peraltro eletto nelle fila di un altro schieramento. Anch’io sono della maggioranza e resto in maggioranza anche se non sono in organico alla maggioranza. Io sarò la coscienza critica della maggioranza e voterò contro tutti i provvedimenti che non avranno il “profumo” d’interesse generale. Vorrei che fosse chiaro a lei Sindaco: oggi vince l’algebra dei numeri e non la logica della politica…”
Risulta evidente che Paolo Tundo è l’ennesima vittima sacrificale! Non posso far finta di niente, sono a disagio nello stare con persone ambigue che fanno parte della Giunta e della maggioranza e non è possibile essere in rissa verbale continua. Le accuse ingiuste che mi sono rivolte mi offendono come persona e come amministratore di Turi. E le respingo in toto. D’altra parte proprio la mia uscita di scena potrà forse riportare un po’ di quella serenità che io comunque mi sento dentro. L ‘entusiasmo, la caparbietà, l’ostinazione nel raggiungere gli obiettivi condivisi, il tempo e la disponibilità messe a disposizione del bene pubblico non sono tenute in considerazione da parte di queste persone. Ho dato disponibilità totale ai cittadini, agli utenti in genere, quale che fosse la loro provenienza sociale e/o politica, facendo diventare ogni loro esigenza un problema da affrontare e risolvere.
A quelle persone che con i loro atteggiamenti ambigui e ricattatori e che continuano a offendere, attaccare ingiustamente la mia persona e a deridermi, dico solo che assumere un tale tipo di atteggiamento senza mai scusarsene non è un danno a me come persona, ma è un danno che, inevitabilmente, si ripercuote su tutta la collettività e sulla propria parte politica. In questi anni non ho mai agito contro gli interessi di Turi e dei suoi cittadini. Questo posso affermarlo con certezza e con la consapevolezza della stima e dell’affetto che in questi giorni ho ricevuto da tantissimi cittadini.
Per questi motivi, con la presente, rassegno irrevocabilmente le mie dimissioni dalla carica assessorile. Parteciperò ai lavori del Consiglio Comunale non facendo mancare il mio apporto per tutti quei provvedimenti che riterrò positivi verso i turesi. Per quanto riguarda il futuro politico mi riservo di intraprendere ogni più ampia facoltà d’azione.
Cordiali saluti.
Turi, 16 gennaio 2012
Paolo Tundo