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L’ITAGR E LA VOCAZIONE TURESE. SONO PROPRIO COSÌ LONTANI?

 Onofrio Resta

Sulla vicenda del possibile accorpamento dell’ITES “S. Pertini” di Turi è sembrato stato opportuno parlare direttamente con l’Assessore Provinciale Onofrio Resta, per comprendere più da vicino le motivazioni che hanno portato la Giunta Provinciale e soprattutto Lui, alla votazione della proposta del dimensionamento delle rete scolastica. Pare necessario capire, a questo punto, gli aspetti positivi che quest’accorpamento porterebbe non solo alla nostra scuola, ma all’intero territorio turese, un territorio che, seppur lontano da Locorotondo, si muove attorno al mondo dell’agroalimentare.

La proposta dalla Giunta Provincia ha scatenato una serie di proteste non solo dalla Presidenza e Collegio Docenti dell’ITC “S. Pertini”, ma anche dalla componente politica locale che si è chiesta quale fosse la motivazione di una votazione all’Unanimità. Inoltre, come lo stesso Preside Deleonardis ci mostra, il Piano approvato è decisamente difforme dall’iniziale Piano esposto dalla Provincia ai Sindacati e nel quale si indicava un accorpamento con l’Istituto Tecnico di Rutigliano?

Grazie per la domanda perché mi permette di chiarire il percorso di questa delibera. La delibera è stata iscritta all’ordine del giorno del 2 dicembre 2011. Solo la sera prima sono stato raggiunto telefonicamente dal dirigente scolastico turese, il professor Deleonardis, che avendo preso visione del piano esposto dall’assessore provinciale alla pubblica istruzione Di Perna ai sindacati, con la quale si indicava l’accorpamento di Turi con il “Montale” di Rutigliano (era questa la proposta della Provincia), si dichiarava assolutamente scontento della scelta con Rutigliano e mi chiedeva di accorpare Turi con l’ ITIS di Gioia del Colle, che nella proposta della Provincia era già accorpata con il liceo scientifico di Noci. Per questa ragione ho chiesto il rinvio della delibera, nonostante il termine d’invio alla regione fosse già scaduto dal 24 novembre. E, considerato che c’ era anche tutta una serie di pressioni di tipo localistico e politico, oltre che di aspirazioni di tipo personali, ho chiesto all’assessore Di Perna di convocare una riunione per il lunedì successivo per discutere del problema con i capigruppo. La riunione del lunedì è andata deserta, e allora, come Puglia prima di tutto, il presidente della commissione cultura della Provincia, dottor De Leonardis, ha inviato al presidente e agli assessori e ai capigruppo un’articolata proposta nella quale si chiedeva il disimpegno dell’ITIS di Gioia del Colle da Noci, al fine di poter corrispondere ai desiderata del dirigente scolastico turese. Di tutto questo ho informato lo stesso. Quando la delibera è ricomparsa in giunta il giorno 12 dicembre 2011 con i caratteri d’urgenza, il vicepresidente della giunta, dottor Altieri, ha comunicato formalmente che c’era stata una forte presa di posizione del Sindaco, dell’Amministrazione Comunale e dei referenti politici di tutti i partiti e soprattutto del corpo docente delle due scuole di Rutigliano (il professionale e lo scientifico) ad accorparsi, sancendo di fatto lo svincolo dall’ ITCS turese.

Come rappresentante turese, conoscendo le proposte, anche alternative, esposte dall’ITC (come l’ITIS di Gioia del Colle), perchè non è intervenuto in seno alla Giunta per “difendere” una realtà scolastica, così affermata e invidiata, come quella turese?

Lei dice cose non vere quando afferma che non sono intervenuto in seno alla Giunta. Infatti, dopo l’intervento del dottor Altieri, che legittimamente poneva problemi di efficienza e di riduzione degli sprechi, ho subito chiesto che Turi fosse accorpata a Gioia, così come avevamo sollecitato con la richiesta di Puglia prima di tutto. Ma l’Assessore alla Pubblica Istruzione ha comunicato che aveva ricevuto, nei giorni scorsi, il sindaco di Gioia uscente, dottor Longo, e il Preside dell’ITIS di Gioia, che gli avevano comunicato la ferma volontà dell’accorpamento con Noci, con il consenso di quest’ultimo, sia per quanto riguarda l’amministrazione che per il corpo docente. D’altra parte lo stesso Assessore Di Perna comunicava alla Giunta che nei verbali delle audizioni propedeutiche alla delibera, il Preside di Turi non aveva indicato nessuna opzione, richiedendo solo la conferma degli indirizzi didattici, nè c’erano state fino a quel momento prese di posizioni chiare, nè ufficiose nè ufficiali, del corpo docente dell’ITCS di Turi o dell’amministrazione comunale.

presen2Nella delibera 173, non si fa cenno, però ad alcun suo intervento. Comportamento, questo, che ha lasciato particolare amarezza agli Organi Scolastici tutti, che unitamente, non sono stati appellati per tempo, con lo scopo di esporre il proprio dissenso alla proposta avanzata.

Anche in questo lei dice cose non vere e che possono essere facilmente controllate dai verbali della Giunta. A proposito di questa delibera, ho fatto mettere a verbale dal segretario una mia dichiarazione nella quale: a) mi dichiaravo assolutamente perplesso sulle logiche che avevano caratterizzato la scelta degli accorpamenti; b) richiedevo che fosse messa a verbale la richiesta della comunità e del corpo docente delle due scuole rutiglianesi, riportata dal vicepresidente Altieri; c) richiedevo che fossero allegate alla delibera, come parte integrante ed inviate alla Regione, tutte le richieste delle amministrazioni comunali e del corpo docente dei vari istituti della Provincia pervenute e che non erano d’accordo con l’impostazione data; d) di mettere nel corpo della delibera come lei stessa ha corettamente riportato nel Suo articolo precedente, che le decisioni erano state prese sulla logica dei desiderata del corpo docente delle scuole interessate e della volontà delle amministrazioni comunali; e) di poter completare gli allegati con le indicazioni del corpo docente dell’ ITIS di Turi e dell’amministrazione comunale turese che, al momento, erano inesistenti.

Durante la Giunta, inoltre, ho sentito il preside Deleonardis al quale ho comunicato le decisioni che si andavano prendendo informandolo che Turi era stata accorpata con Locorotondo. A questa informazione, il Preside mi ha detto testualmente che “nell’impossibilità di Gioia, meglio Turi-Locorotondo”.

Dopo un’ora sono stato richiamato dallo stesso Preside che mi comunicava di aver verificato l’inopportunità di questo accorpamento.

A questo punto ho sollecitato il Preside a inviarmi la nota del dissenso del corpo docente sull’accorpamento Turi-Locorotondo, nota nella quale fra l’altro si dà atto, da parte dello stesso, delle mie dichiarazioni messe a verbale, sollecitandolo altresì a un documento del Sindaco e a mettersi in contatto urgentemente col consigliere De Leonardis di Gioia, al fine di convincere il corpo docente dell’ITIS di Gioia a svincolarsi da Noci.

I documenti del Preside Deleonardis e del Sindaco Gigantelli mi sono arrivati tempestivamente ma l’interlocuzione con Gioia non è andata in porto e quindi nessuna dichiarazione di volontà di accorparsi con Turi è arrivata dall’ITIS di Gioia.

Locorotondo rappresenta per tutto il corpo docente e non, un serio problema logistico, poichè sono quasi inesistenti i collegamenti tra i due centri e non si riconoscono affinità con la realtà socio – economica turese. Quindi, perchè tale scelta?

Credo che la legge del dimensionamento scolastico non sia chiara a tutti. Prima di tutto, ammesso e concesso che la Regione tenga conto del parere della Provincia, il dirigente e il segretario delle strutture accorpate saranno scelti dall’Ufficio Scolastico Provinciale senza tener conto dei numeri delle scuole e quindi potrebbe capitare che vengano riconfermate le stesse persone. Secondo, non esiste nessun problema per il corpo docente e per gli impiegati e per il personale amministrativo che continuerà a lavorare comunque vada nella stessa sede. Terzo, se il problema è solo evitare che un dirigente faccia qualche km in più, questo ha poca importanza (ma perché Gioia è così vicina?). Molto più importanti sono le prospettive di sviluppo della nostra scuola. Invece di stracciarsi le vesti e di protestare per motivi che non ho ancora capito, credo che sia necessario da parte di tutta la comunità non solo scolastica turese fare una riflessione su questo. Io mi sono mosso su indicazione della scuola di Turi e mi sono battuto per l’accorpamento Turi-Gioia, ma è proprio folle, come qualche superficiale opinionista ha dichiarato, l’accorpamento Turi-Locorotondo? Come si fa a dire che gli indirizzi didattici e le competenze professionali e i curricula dell’istituto “Caramia” di Locorotondo non hanno affinità con la realtà socio-economica turese?

Da questa scuola, una vera e propria eccellenza in Puglia nel suo settore, escono diplomati in agraria, nell’agroalimentare, nell’agroindustria. In questa scuola si svolgono Master, Alta Formazione e Specializzione nella valorizzazione dell’agroalimentare, del settore vitivinicolo, nelle nuove tecnologie in agricoltura, nell’innovazione della filiera dell’uva da tavola. Questa scuola è sede di una Fondazione con un partenariato di eccellenza e autorevolezza (Università di Bari, Facoltà di Agraria, imprese importanti del territorio, istituti creditizi, autorevoli comuni del nostro territorio, le province di Taranto e Bari, oltre che molti istituti tecnici, tra i quali Turi). Per questo è sede di scuole per due corsi di tecnici superiori della trasformazione della produzione ortofrutticola e per la valorizzazione e marketing dei prodotti agroalimentari finanziati direttamente dal Ministro della Pubblica Istruzione. E allora, è proprio lontana da Turi e dalla sua vocazione? Così una sezione di questa scuola potrebbe completare l’offerta formativa del nostro pur eccellente Istituto Tecnico (decisione che spetta alla Provincia), integrando alcuni indirizzi dello stesso come quello del marketing territoriale. Si rifletta su queste considerazioni e si scelga non sui km ma sulle prospettive e sulle possibilità d’impiego dei nostri giovani.

È questa riflessione, quindi, che l’ha indotta a votare parere positivo alla proposta.

Non si poteva votare contro una delibera che, nella gran parte dei casi, era il risultato della volontà delle amministrazioni comunali e del corpo docente della Provincia di Bari. D’altra parte, non si può pretendere di andare con Gioia se in tutto il percorso del parto difficile e complicato di questa delibera, non si è mai sollecitato una interlocuzione con la stessa da chi aveva titolo a farlo. Infine, si tenta di fare una tempesta in un bicchiere d’acqua, considerando che il parere della Provincia è obbligatorio ma assolutamente non vincolante, che la delibera è stata spedita ben venti giorni dopo il termine ultimo per la presentazione alla Regione e quindi con incerto destino della sua visione, e che è stata in parte depotenziata dalle molte posizioni critiche espresse negli allegati e che in ultima analisi servirà solo come base di partenza perché le decisioni finali spetteranno alla regione e soprattutto all’ufficio scolastico provinciale. E infine, e lo dico senza polemica, non ci si poteva pensare prima e muoversi con tempestività e con le idee più chiare verificando le varie opportunità e disponibilità creando sinergie istituzionali e politiche a tempo debito come hanno fatto gli altri?

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