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SUPERARE LA LOGICA DELLA SOMMA DEI PACCHETTI DI VOTI

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A margine dell’incontro del centro sinistra quali le impressioni del suo Partito?
L’incontro si pone in continuità con un discorso già avviato un anno fa in occasione della Festa della Sinistra, ad agosto scorso, quando fummo noi della Federazione della Sinistra assieme a Sinistra Ecologia e Libertà ad invitare PD e IDV in un contesto di dibattito pubblico. La sinistra turese è un cantiere aperto. Si tratta di metterci impegno, voglia di elaborare un contenitore sano e operativo, che ponga al centro del proprio agire il bene comune. In questo senso, l’incontro ha indubbiamente favorito la discussione franca e costruttiva.2. Quale strategia vorrebbe seguire la Fds per costruire l’alleanza per le prossime amministrative
La nostra strategia è chiara, trasparente, più volte dichiarata. Intendiamo mettere le nostre energie a disposizione di una coalizione ampia, aperta, plurale, ma che si riconosca in un sistema di valori, in un’area politica di centrosinistra. Regole e limiti di quest’area li definiamo insieme. Ma il tempo dell’anarchico ballettoa di consiglieri da una parte all’altra non è soltanto indecente, ma soprattutto pone Turi in una condizione di paralisi politica che si traduce in bisogni collettivi non soddisfatti. C’è bisogno di costruire gruppi organici, in cui anche gli indipendenti abbiano ragionevole cittadinanza, ma dentro un programma, dentro un costruttivo e permanente confronto con i circoli e la cittadinanza, dentro un impianto condiviso di regole di definizione delle linee politiche.3. Come si sceglie il candidato sindaco?
Intanto si sceglie dopo aver condiviso un programma, dopo una seria e onesta discussione su quel che si vuole fare, come, in che tempi e sulle modalità di selezione delle candidature nella lista. Il sindaco dev’essere il garante di un edificio. E sarebbe da pazzi sceglierlo prima di averlo costruito. E l’edificio sarà in grado di rappresentare veramente le istanze collettive se verrà costruito con i cittadini, attraverso forme partecipative. La sinistra deve incontrare i turesi, non soltanto per chiedere un voto. Deve costruire con i cittadini e con le associazioni i punti del programma e permettere loro di scegliere il candidato sindaco con le primarie. Deve trovare il coraggio e la capacità di parlare alla gente, con la gente, anche e soprattutto dopo le elezioni, promuovendo permanenti spazi di discussione, di analisi, di confronto collettivo, sulla scia del gran lavoro svolto negli ultimi tempi dal Circolo Gramsci. La sinistra è sinistra se lavora tra la gente, non negli studi professionali.4. Domanda secca:- coalizione vincente per il bene di turi (lista civica)oppure- coalizione perdente dal carattere politico/ideologico (lista di partiti del centro-sinistra).
Finchè si continuerà a pensare in soli termini di vittoria delle elezioni, non si capirà che i problemi di Turi, se veramente si hanno a cuore i problemi di Turi, si risolvono solo con la sana politica. Una coalizione vincente, per il bene di Turi, è quella che bene amministra, che si ritrova coesa, unita, compatta non soltanto sul palco prima delle elezioni. A cosa servirebbe vincere se dal giorno dopo ci si ritrovasse a fare i conti con quei vizi che hanno caratterizzato la politica turese delle ultime amministrazioni?
Il collante politico non è un capriccio ideologico, ma la garanzia della serietà e credibilità di un progetto. E lo consideriamo un dovere civile verso la gente che vorrà credere in noi. Per intenderci, preferisco perdere mille volte che ritrovarmi in una giunta dai nove rimpasti come questa. Noi vogliamo vincere, ma per vincere veramente per il bene di Turi si tratta farlo con serietà e coerenza, non ad ogni costo, come sosteniamo da tanto tempo.

A margine dell’incontro del centro sinistra quali le impressioni del suo Partito?

“L’incontro si pone in continuità con un discorso già avviato un anno fa in occasione della Festa della Sinistra, ad agosto scorso, quando fummo noi della Federazione della Sinistra assieme a Sinistra Ecologia e Libertà ad invitare PD e IDV in un contesto di dibattito pubblico. La sinistra turese è un cantiere aperto. Si tratta di metterci impegno, voglia di elaborare un contenitore sano e operativo, che ponga al centro del proprio agire il bene comune. In questo senso, l’incontro ha indubbiamente favorito la discussione franca e costruttiva.

Quale strategia vorrebbe seguire la Fds per costruire l’alleanza per le prossime amministrative?

“La nostra strategia è chiara, trasparente, più volte dichiarata. Intendiamo mettere le nostre energie a disposizione di una coalizione ampia, aperta, plurale, ma che si riconosca in un sistema di valori, in un’area politica di centrosinistra. Regole e limiti di quest’area li definiamo insieme. Ma il tempo dell’anarchico ballettoa di consiglieri da una parte all’altra non è soltanto indecente, ma soprattutto pone Turi in una condizione di paralisi politica che si traduce in bisogni collettivi non soddisfatti. C’è bisogno di costruire gruppi organici, in cui anche gli indipendenti abbiano ragionevole cittadinanza, ma dentro un programma, dentro un costruttivo e permanente confronto con i circoli e la cittadinanza, dentro un impianto condiviso di regole di definizione delle linee politiche”.

Come si sceglie il candidato sindaco?

“Intanto si sceglie dopo aver condiviso un programma, dopo una seria e onesta discussione su quel che si vuole fare, come, in che tempi e sulle modalità di selezione delle candidature nella lista. Il sindaco dev’essere il garante di un edificio. E sarebbe da pazzi sceglierlo prima di averlo costruito. E l’edificio sarà in grado di rappresentare veramente le istanze collettive se verrà costruito con i cittadini, attraverso forme partecipative. La sinistra deve incontrare i turesi, non soltanto per chiedere un voto. Deve costruire con i cittadini e con le associazioni i punti del programma e permettere loro di scegliere il candidato sindaco con le primarie. Deve trovare il coraggio e la capacità di parlare alla gente, con la gente, anche e soprattutto dopo le elezioni, promuovendo permanenti spazi di discussione, di analisi, di confronto collettivo, sulla scia del gran lavoro svolto negli ultimi tempi dal Circolo Gramsci. La sinistra è sinistra se lavora tra la gente, non negli studi professionali”.

Domanda secca: coalizione vincente per il bene di Turi (lista civica) oppure coalizione perdente dal carattere politico/ideologico (lista di partiti del centro-sinistra).

“Finchè si continuerà a pensare in soli termini di vittoria delle elezioni, non si capirà che i problemi di Turi, se veramente si hanno a cuore i problemi di Turi, si risolvono solo con la sana politica. Una coalizione vincente, per il bene di Turi, è quella che bene amministra, che si ritrova coesa, unita, compatta non soltanto sul palco prima delle elezioni. A cosa servirebbe vincere se dal giorno dopo ci si ritrovasse a fare i conti con quei vizi che hanno caratterizzato la politica turese delle ultime amministrazioni?

Il collante politico non è un capriccio ideologico, ma la garanzia della serietà e credibilità di un progetto. E lo consideriamo un dovere civile verso la gente che vorrà credere in noi. Per intenderci, preferisco perdere mille volte che ritrovarmi in una giunta dai nove rimpasti come questa. Noi vogliamo vincere, ma per vincere veramente per il bene di Turi si tratta farlo con serietà e coerenza, non ad ogni costo, come sosteniamo da tanto tempo”.

 

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