“MAI STANZIATI SOLDI PER LA RISTRUTTURAZIONE”
Dopo l’articolo “Siamo pronti ad iniziative clamorose” apparso sulle nostre pagine la scorsa settimana, abbiamo accolto le parole dell’ex sindaco Vito Nicola De Grisantis, che ha voluto fare alcune precisazioni .
“Quando il Maresciallo Lozito – commenta De Grisantis evidenziando le parole dell’articolo indicato – dice che durante l’amministrazione Stefanachi era stata avviata una cantierizzazione della caserma, questo non è corretto. Durante l’amministrazione Stefanachi non c’era alcun cantiere in atto e ne’ era stava per essere realizzato”. Con queste parole Vito Nicola De Grisantis inizia a puntualizzare la sua posizione all’esordio della sua Amministrazione.
Il quadro delineato dallo stesso ex sindaco tende a puntualizzare la totale assenza di un avvio concreto di lavori che, “non avrebbe mai potuto essere bloccato se ci fosse stato un progetto reale. Solo parole, senza finanziamenti”. “Il problema della caserma – prosegue De Grisantis – è sempre quello: il Ministero non aveva soldi né nel 1999, né oggi. Quello era un’ipotesi di Project financing che dovevano varare, ma mancavano e mancano i soldi”. Deciso e diretto a chiarire le cause di alcune azioni che hanno impedito, durante gli anni del suo mandato di realizzare la ristrutturazione della caserma, l’ex sindaco De Grisantis ha ripercorso le tappe di quell’annosa questione che, ancora oggi e a distanza di 11 anni circa, continua a far discutere e causa di una probabile azione di sciopero dei militari.
Inoltre, aggiunge il dott. De Grisantis, “la strada da me voluta è quella adiacente alla Caserma, che separa la stessa dalla Scuola Materna. Questa, insieme a quella alle spalle della struttura, era necessaria per permettere, alle nuove residenze della zona, di accedervi”. Sottolinea, comunque, una motivazione non solo estetica, ma soprattutto attenta alla crescita dei bambini. Infatti rimarca: “noi siamo stati determinati nel volere quella strada, perché non volevamo il filo spinato tra la Caserma e la Scuola Materna. Noi, o meglio io, non ho mai voluto un filo spinato su una scuola. Ho sempre voluto che la scuola fosse libera da costrizioni militari o che richiamassero l’ostruzionismo. Detto questo, ho sempre un profondo rispetto e particolare attenzione nei confronti dell’Arma dei Carabinieri”. “Il tutto – prosegue – ammesso che il progetto fosse stato realizzato, visto che non c’erano i finanziamenti per farlo”.
Diverse sono state le ipotesi avanzate quindi dall’Amministrazione De Grisantis per ovviare il problema: “in consiglio comunale, deliberammo di destinare alla Caserma l’area dell’attuale Punto Sport dove poter costruire una nuova caserma. Mancando le risorse finanziarie, non hanno potuto usarla. Quindi, sono stati indicati i locali di San Giovanni, poi ispezionati da tutti gli organi militari preposti. In bilancio, nel 2006, posi circa 50 mila € per ristrutturare, a spese del comune, i locali per renderli idonei al servizio. Poi maggio 2007, De Grisantis è andato via e di quanto accaduto dopo, io non posso rispondere”.
Conclude così il percorso che, durante il suo mandato, l’ex sindaco De Grisantis ha interessato la questione della Caserma dei carabinieri che, a distanza di anni, continua ad essere preda del decadimento strutturale.
“Aggiungo, – prosegue lo stesso – che ancora oggi, quei locali di San Giovanni, possono essere usati perché l’elemento ostativo espresso dalla Regione può essere ovviato se il sindaco, rivolgendosi all’Assessore regionale, chieda la risoluzione di una situazione ormai urgente: impiegare i locali in forma temporanea e nel frattempo ristrutturare la caserma”. Quindi sentenzia – “Fossi stato sindaco, sarei andato io stesso a parlare con Vendola e la Gentile combattendo con loro. In caso contrario avrei avviato un’ordinanza di sgombro e li avrei mandati in quei locali che ancora oggi sono sfitti”.
Conclude perciò con un’amara considerazione: “oggi i finanziamenti necessari per la ristrutturazione della Caserma sono più elevati rispetto a quelli richiesti qualche anno fa e, se non fu fatto nulla allora, non può essere fatto nulla oggi poiché purtroppo mancano proprio i finanziamenti per realizzarlo”.
Dalle parole di De Grisantis emerge come “non c’era nulla di concreto e vincolante per il comune, a meno che una dichiarazione di intenti e basta. Diedi altre disponibilità, ma nulla è stato fatto”.
“Quindi – conclude – il Maresciallo non deve prendersela con me, che soluzioni alternative ne ho date, bensì con chi non ha adeguatamente sostenuto una giusta causa, che era quella di un presidio temporaneo per due anni in locali comunali, sì ristrutturati per altre finalità, ma necessari per rispondere ad una urgenza per la cittadinanza. Quindi a rispondere siano chi è venuto dopo di me, i suoi superiori e il Ministero dell’Interno”.