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‘I GIOVANI DEVONO PARTECIPARE AL LORO FUTURO’

FLI

In una società ormai depauperata di qualsiasi valore morale e sociale, si è persa l’essenza dell’importanza degli eventi ai quali fino a qualche tempo fa si dedicava molta attenzione.

Gli interessi della società moderna sono radicalmente cambiati rispetto a qualche anno fa. Un benessere sempre più diffuso, internet con le sue infinite informazioni, i suoi social network e tanto altro ancora, una crisi economica senza precedenti, hanno allontanato sempre di più le nuove generazioni dalle consuetudini a cui eravamo abituati fino a qualche anno fa.

E’ una prassi normalissima.

Il tempo trascorre, cambiando, a volte sconvolgendo, usi e consuetudini.

Innovazioni, tecnologie, cambi della società innescano un meccanismo per cui risulta praticamente impossibile dichiarare inamovibile una prassi.

Si ha un inizio, un evolversi e successivamente una fine che lascerà sicuramente un segno a volte forte, a volte molto labile, sul quale costruire un futuro.

In una società proiettata sempre al domani, si è perso però l’armonia e la purezza del passato.

Un secondo non è altro che il frutto del secondo appena trascorso e che, nello stesso tempo, darà vita a quello successivo. Una metafora quanto mai reale se paragota al nostro presente.

Oggi, tanti credono che il mondo può andare avanti a prescindere da quanto potrebbe accadere intorno o quanto è successo o quanto ancora potrebbe accadere, abbandonando quelle usanze fondamentali, alla base di una società.

Di tanto in tanto sarebbe bello sentire tanti giovani che si riuniscono per discutere di argomenti attuali come lo stalking, la disoccupazione, l’istruzione, la giustizia o altri argomenti attuali. E’ difficile vedere tra i giovani una volontà a proporre delle soluzioni ai tanti gap di questa società.

E’ più facile invece sentire discorsi più semplici. Si parla di discoteche, di avventure, tradimenti; ci si organizza per trascorrere una serata davanti al bar per sballarsi per cercare di sbarcare il lunario.

Poi però? Dopo che si è vissuto intensamente quelle poche ore di allegria, dove si crede di andare? I problemi si sono aggirati senza però affrontarli.

Magari, si è decisi di andare in discoteca, ma qualcuno ha mai parlato di quanto sta accadendo in conseguenza alle serate trascorse in quei posti?

Tra i giovani, ci si è posti mai il problema di capire come veniamo governati? Ma si pensa che le disposizioni a cui ci si deve attenere, le tasse che paghiamo, le agevolazioni di cui possiamo usufruire, è tutto frutto di internet? Sono conseguenze di una chiacchierata in pizzeria?

Con questo non voglio assolutamente dire che ognuno deve correre nelle edicole per comperare quotidiani oppure ricercare sul web notizie inerenti l’attualità, anche perché, purtroppo sono sempre meno le notizie importanti e sempre di più invece i gossip. Però, un minimo di interesse nei confronti di situazioni molto vicine a noi, come ad esempio le attività amministrative locali, sarebbe già un enorme passo in avanti .

Venerdì scorso, nella sala consiliare del comune di Turi, si è tenuta una delle attività più caratteristica: il consiglio comunale. Un evento di elevata importanza al quale però, non si è dedicata la dovuta attenzione. In una sala praticamente vuota di spettatori se non di giornalisti e qualche cittadino, si è assistito ad uno spettacolo che soltanto chi ha la fortuna e la voglia di sapere quali prospettive gli aspettano, ha potuto godere.

Vedere con quale professionalità il Sindaco con la sua giunta, replicava alle varie problematiche e questioni che l’opposizione poneva, è una scena di indubbio valore.

L’argomento in questione era di una certa importanza e delicatezza. I toni utilizzati da parte dell’opposizione erano sicuramente irruenti, classici di chi ha tutta l’intenzione di mettere con le spalle al muro il suo avversario, ma sempre corretti ed ordinati in fede ad un fair play da lode. La giunta dal suo canto, replicava in maniera molto pacata e professionale, accettando le critiche e dando delle risposte il più possibile esaustive.

Nulla di nuovo, per intendere, classico scenario durante un dibattito in una società civile quale è la nostra.

Mi chiedo ora, quanti ragazzi hanno mai assistito ad un evento del genere? Hanno mai preso parte ad una riunione del loro consiglio comune? Hanno mai cercato di interessarsi dei problemi del loro paese?

Notando la “grandissima” affluenza nell’aula di quel giorno, ho la vaga impressione che non erano tanti i giovani che erano al corrente di questo consiglio, come immagino anche che non erano tanti i ragazzi che avrebbero voluto sottrarre al loro tempo libero un paio d’ore da dedicare a chi li governa.

Non hanno torto nel mostrare il loro disinteresse verso questo mondo, però riflettiamo un attimo su questa situazione. Noi giovani rappresentiamo quel famoso “secondo” presente che è frutto del “secondo” appena trascorso e che darà vita al “secondo” futuro.

Se continuiamo a mostrare questo totale disinteresse, continueremo a farci governare da chi, degli interessi del paese è interessato se non per tutto quello che riguarda i propri affari o affari direttamente o indirettamente collegati ad esso.

Non dobbiamo permettere che si consumi anche questa volta l’ennesimo torto nei confronti di noi giovani ma soprattutto di chi ha sperato e creduto che abbandonando le proprie speranze in chi ha predicato tanto e bene, si ritrovi con l’ennesima delusione da dover ingoiare.

Costruiamo il nostro futuro, cerchiamo di far sentire la nostra voce, imponiamo a chi ci governa di ascoltare i nostri ideali, i nostri progetti, i nostri bisogni. Costruiamo un dialogo, un progetto forte, grande ed ambizioso in cui, come poche volte è successo nella storia, siamo noi giovani il fulcro sul quale far ruotare la società, perché solo così apporremo le basi per un futuro colmo di chances, possibilità per tutti e non, come accade ora, per pochi.

 

Francesco Mallardi

FLI Turi

 

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