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GENGHI: TURI CLIENTELARE E SERVILE. ARRIVERA’ IL CAVALLO DI TROIA

Abbiamo intervistato Angelo Matteo Genghi ex candidato al consiglio provinciale de La Destra

Un’unica domanda come giudica il risultato elettorale?

Da un’ attenta analisi del voto provinciale del 6 e 7 Giugno a Turi, si puo’ tranquillamente affermare che mentre in teoria la democrazia è la più alta espressione di libertà ed  il voto la più alta espressione di democrazia attraverso il quale scegliere gli uomini migliori per farsi rappresentare, in pratica più passa il tempo e più si assiste alla degenerazione della classe politica in conseguenza alla inadeguatezza del voto selettivo. Questo , in parte è dovuto alla più totale assenza di cognizione politica da parte dell’elettorato il quale si lascia facilmente influenzare e strumentalizzare  sia dalle facili ed infondate promesse che dal fattore economico messo a disposizione per corrompere e per spettacolarizzare la scena. 

 
Essendo questa una società che ha perso ogni riferimento etico ed ideologico, finisce per identificarsi in coloro che riescono meglio a rappresentare i disvalori. Non si spiegherebbero diversamente i voti dati a sprovveduti, incompetenti ed inquisiti. Ma la cosa che più sconcerta rafforzando la tesi precedente è la più diffusa ipocrisia della stragrande maggioranza dei cittadini, i quali, dopo aver preso atto e manifestato la loro più grande delusione  per l’inefficienza degli attuali amministratori , hanno finito per premiarli ,contraddicendosi  per l’aver dato maggior consenso proprio ad un componente di questa Giunta.
 
Avendo vissuto questa esperienza da protagonista, in maniera inconfutabile, potrei rivendicare la vittoria sul piano espressamente politico per i contenuti espressi nel trattare, le molteplici questioni sociali, provinciali ed europee, per aver presentato l’unico programma, analizzato tematiche ed avanzato proposte anche su come diminuire le tasse. Tutto questo però non è servito a niente , in quanto gli altri candidati avendo disertato il confronto su temi politici e questioni reali, si sono limitati a scambiarsi attacchi personali e sono risultati i più eletti, forse per essere riusciti a dimostrare il nulla , il vuoto , la non politica.
 
Agli amministratori candidati e non avevo rivolto l’invito inascoltato  a spiegare il perché del mancato approfondimento sulla questione dei BOC , della vergognosa vicenda dell’orologio della Piazza tenuto fermo da più di un anno, del Piano d’ambito ATO Ba 5 , del PUG fatto slittare approvando nel frattempo nuove lottizzazioni, dello scippo del finanziamento per la S.S. 172, dell’eventuale avvenuta vendita dell’Ospedale di via Conversano al sen. Coppi, delle opere pubbliche da circa due anni già finanziate  e  non ancora appaltate nonostante i reiterati solleciti della Regione Puglia con il rischio di perdere il finanziamento e quant’altro.
 
A questi quesiti che riguarderebbero l’intera comunità non c’è stata risposta , cosi i responsabili si sono resi rei di essere stati latitanti e di aver nascosto le tante verità. Nonostante le gravi responsabilità quei candidati sono stati premiati in modo indecente, anche pur non avendo un radicamento di appartenenza politica, sono riusciti sino all’ultimo a trovare un simbolo qualsiasi pur di partecipare e pur dimostrando o avendo dimostrato di essere stati pessimi amministratori sono  risultati tra i più votati. Questo nanismo politico , a Turi, continua a produrre un nanismo sociale e culturale.
 
Turi ha dimostrato ancora una volta di voler rimanere legata ad antichi stereotipi clientelari, servili ed opportunistici. Questa comunità continua a lagnarsi perché insoddisfatta di questa realtà, ma chi è causa del proprio mal pianga se stesso. Non passerà tempo , che mentre si comincerà a prendere atto dell’ennesima delusione, si ripresenterà per le regionali del prossimo anno un nuovo cavallo di Troia o di Turi e la storia si ripeterà.
 
La cittadinanza è avvertita, ma forse non gliene potrà importare più di tanto. Ai miei elettori dico grazie e li invito ad essere orgogliosi perchè rappresentano un seme prezioso, perché rappresentiamo un seme prezioso, quello dell’onestà intellettuale che non deve essere disperso ma usato per moltiplicare.

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