NATALINO VENTRELLA: “IN TUTTA SINCERITA”, TURI RISCHIA IL TRACOLLO FINANZIARIO”

Domani,
riunione del Consiglio comunale. All’ordine del giorno dei lavori, è stata
inserita una proposta formulata dal consigliere di minoranza, Natalino
Ventrella. Si tratta della istituzione di una Commissione consiliare che
esamini il problema derivante dalla stipula dei contratti di “swap” e lasci
intravedere
soluzione. Sei
A tanto ammonta, secondo quanto dichiarato da Nicola Degrisantis, già Sindaco
della città, la quota parte di debito facente riferimento a tale voce. Abbiamo
ascoltato nel merito, la voce di Natalino Ventrella, per capire di più circa la
sua idea.
D. Nel Consiglio
comunale che si terrà domani, lei si farà latore di una proposta in merito alla
questione del debito contratto con i cosiddetti “swap”. Di cosa si tratta?
R.
“Sono stato promotore di una proposta, circa sei mesi fa, in un Consiglio
comunale precedente. Il tasso Euribor schizzò alle stelle. Indirizzai a tutto
il Consiglio comunale una richiesta. Proposi la istituzione di un’apposita
Commissione consiliare per studiare meglio la questione dei Buoni
Obbligazionari Comunali (BOC). Con ogni probabilità, i dati tecnici e
scientifici da me forniti al Sindaco ed al Consiglio sono stati ritenuti
validi. Per questo motivo, forse, hanno ritenuto giusto accogliere la proposta
ed istituire tale Commissione che studierà bene i diversi aspetti della
problematica”.
D. Di cosa dovrebbe
occuparsi la Commissione consiliare e quali i suoi poteri?
R.
“Premetto che la Commissione non ha potere di inchiesta né si pone il compito
di dare vita a polemiche con chicchessia. Ho promesso che non parlerò più della
questione dei BOC, fino a quando la Commissione non avrà esaurito il suo lavoro
nel giro di sei mesi al massimo. Mi auguro che la Commissione possa fare piena
luce sulla materia. Vogliamo sapere se l’operazione sia stata ritenuta adeguata
a quanto la situazione finanziaria consente”.
D. A suo avviso, la
stipula di questi contratti di rinegoziazione dei mutui è stata vantaggiosa per
il Comune di Turi?
R.
“Al momento, penso proprio di no. La matematica finanziaria e la ragioneria
pubblica non sono materie opinabili. La rata da pagare per il Comune ha subito
un incremento pari a circa 210 o 220 mila euro. In questa cifra è compresa la
cosiddetta penale del “collar”.
D. Cosa è il
“collar”?
R.
“Si tratta della polizza di assicurazione che il Comune ha stipulato per
realizzare questa operazione finanziaria. Essa prevede una penale. Questi dati
mi danno ragione. Al momento, a mio avviso, si è trattato di un’operazione del
tutto inadeguata per il Comune di Turi. Vorrei precisare che la finalità di
questa mia proposta è unicamente il bene dell’ente, del mio Comune, il bene dei
cittadini. Stiamo parlando di uno strumento finanziario derivato. E’ molto
pericoloso. Ho realizzato questa proposta per cercare di risolvere il problema
e non fare assolutamente polemica. Guardi, lei deve sapere che dietro questa
operazione sono state montate delle polemiche sterili. Tutti possono sbagliare,
a cominciare dal sottoscritto. A volte, riconoscere l’errore compiuto può
soltanto fare del bene. L’importante è che, insieme, si ricerchino delle
soluzioni”.
D. Dunque, secondo
lei le responsabilità politico-amministrative sono ascrivibili alla giunta
Degrisantis?
R.
“Non vorrei parlare di responsabilità. Finora, i dati mi danno ragione.
Tuttavia, sarà la Commissione che valuterà meglio la situazione ed offrire alla
cittadinanza una soluzione completa al problema della esposizione debitoria del
Comune. Le dico, in tutta sincerità, che rischiamo il tracollo finanziario.
D. Si rischia il
dissesto finanziario?”
R.
“Secondo me, sì. Nel mio studio ho a mia disposizione delle cifre e dei dati.
La contabilità dell’ente locale è del tutto diversa rispetto a quella di
un’azienda che, alla fine dell’anno in corso, ottiene immediatamente il
risultato d’esercizio. Un bilancio comunale prevede determinati meccanismi. Può
accadere quello che è avvenuto al comune di Taranto. Un bel giorno, avviene
quello che non vorremmo si realizzasse. Mai”.
La
nostra speranza è che Taranto sia distante da Turi e che serenamente questo
Comune possa tornare a programmare il proprio sviluppo senza avere assilli
finanziari di qualsiasi natura.