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LE ASSUNZIONI CHE IL COMUNE NON SI PUO’ PERMETTERE

comune

Riceviamo e pubblichiamo.

 


La situazione finanziaria del nostro Comune, ad oggi, è la seguente:

a) le somme disponibili per gli investimenti in opere pubbliche sono pari ad oltre 6 milioni di euro;

b) la possibilità di sostenere maggiori spese correnti (cioè le spese per il funzionamento della macchina amministrativa e la spesa pubblica in generale) è pari a zero.

Delle prime non c’è altro da aggiungere a quanto detto nei precedenti articoli: è la dimostrazione inconfutabile della incapacità politico-amministrativa dell’attuale classe dirigente. E pensare che tra qualche anno saremo nel 2013 e si concluderanno le opportunità comunitarie attualmente previste. D’altra parte, se gli attuali amministratori non sanno impiegare in modo profittevole per la comunità le numerose risorse a disposizione, a che serve darne altre?

Circa le seconde la situazione è molto più seria. Intanto, nei circa quattro anni di amministrazione non è stata adottata una (dico una) misura finalizzata a migliorare la situazione finanziaria delle casse comunali nel senso di aumentare le entrate senza aumentare le tasse. Le spese, inoltre, sono cresciute anche quando si poteva e si doveva ridurre: ma i privilegi sono duri a morire soprattutto quando manca una visione, al tempo stesso, plurale e “casta“ dell’amministrazione.

Si è, quindi, fatto leva sulla svendita del territorio (circa 6 milioni di euro di proventi concessori sono stati incassati a titolo di oneri di urbanizzazione e costi di costruzione) per coprire annualmente il “deficit strutturale“ che rinviene da un passato tanto remoto da interessare decenni.

Si sperava nei pensionamenti per prendere fiato, invece l’Amministrazione mette in cantiere l’assunzione di quattro nuovi dipendenti per i prossimi trent’anni con un aggravio di spesa stimabile in circa 150.000 euro all’anno: follia pura!

A cosa servono due vigili urbani in un Comando di Polizia Municipale già dotato di 11 unità di cui la prima ad andare in pensione sarà tra quattro anni?

Ancora, se è vero, come è vero, che solo nei prossimi 5/6 anni si potranno realizzare (si spera !) altre opere pubbliche, a cosa servono un ingegnere ed un geometra per i prossimi trent’anni: non si potrebbe pensare piuttosto a semplici rapporti di collaborazione a tempo determinato per il prossimo quinquennio?

Da ultimo, considerato che il territorio è stato integralmente svenduto e gli oneri concessori sono stati incassati negli anni passati, come si pensa di sopperire all’assenza, nei prossimi anni, del cospicuo contributo di circa 500.000 all’anno dato dagli stessi al finanziamento della spesa corrente? Ed a questo “deficit strutturale“ si vogliono aggiungere altri 150 mila euro per anno. Ripeto: follia finanziaria allo stato puro.

Per concludere: spero che questa idea non venga attuata e non si concretizzi il detto “dopo di me il diluvio“, perché se proprio non si riesce a lasciare una città migliore di come la si è assunta in carico all’atto dell’elezione, si abbia il buon gusto e la capacità di non peggiorarla. Altrimenti, si alzino le mani.

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