NON C’E’ PIU’ BISOGNO DI PAROLE
Avremmo potuto fare come qualche componente dell’opposizione ci ha suggerito: pubblicare un articolo sottoforma di foto notizia. L’immagine soprastante, la relativa didascalia, stop. Sarebbe bastato a trasmettere l’inspiegabile situazione che si sta verificando in Comune. In effetti l’idea ci ha stuzzicato, ma qualche parola, per pura deformazione professionale, la vogliamo mettere nero su bianco.
Quest’oggi, in prima convocazione, doveva tenersi il consiglio comunale “a scadenza” basato su molti punti all’ordine del giorno relativi al bilancio. In particolare all’approvazione delle variazioni di assestamento generale al Bilancio di previsione dell’Esercizio 2010, al Bilancio Pluriennale 2010/2012, alla Relazione Previsionale e Programmatica 2010/2012, all’elenco annuale delle Opere Pubbliche per l’anno 2010 e al Programma triennale delle OO.PP. 2010-2012. Tali punti vanno approvati per legge entro la fine del mese.
Ancora prima, però, ci sarebbe stato tanto da discutere sugli assetti politici venutisi a creare nelle ultime settimane. L’amministrazione è sempre più in difficoltà, e questo è palese. Il numero minimo di vantaggio sull’opposizione, fatta da otto consiglieri più gli ex assessori De Florio e Luisi, ha portato la giunta e i consiglieri ancora vicini a Gigantelli a non presentarsi in sede di assise comunale. Va segnalata la presenza, alle 15.30, del vicesindaco Paolo Tundo, che poi è sgattaiolato via dall’aula, e dell’assessore esterno Antonio Tateo, rimasto per circa un’ora a parlare con i consiglieri Luisi e De Florio. Qualcuno ha commentato ironicamente, riferendosi al primo dei due, “che avrebbe potuto approfittare per presiedere per la prima volta il Consiglio Comunale”.
Domani, in seconda convocazione, alle ore 9.30, ci sarà il consiglio. Volere o volare. I numeri non cambieranno, l’amministrazione non avrà più frecce di oggi al proprio arco e l’opposizione sarà più agguerrita che mai. “Saremo tutti presenti”, ha dichiarato a microfoni spenti questo pomeriggio. Hanno anche fatto una piccola riunione per concordare l’arrivo in sede di consiglio in anticipo rispetto all’orario di inizio, onde evitare un eventuale blitz della maggioranza che potrebbe approvare l’ordine del giorno in quattro e quattr’otto, dribblando il dibattito.
Serviranno solo meno presenze di oggi per dare il via al consiglio: otto invece di undici. Ma servono undici voti per portare a casa il consiglio. O a casa andrà l’amministrazione.
Già oggi poteva concludersi l’esperienza di Gigantelli sindaco, ma Natalino Ventrella, consigliere né di opposizione né di maggioranza, non ha risposto “presente” all’appello. Sedendo al proprio posto si sarebbe creata una situazione quasi unica: il Consiglio avrebbe avuto il numero legale, pur senza la presenza dell’amministrazione che, forse, si sarebbe sgretolata senza nemmeno assistere alla propria fine. Ma Ventrella, sempre ancorato alla voglia di approvare il PUG, non ha fatto il gioco di chi vuole Gigantelli a casa, e ha evitato questo episodio, non presentandosi e rimanendo collegato su facebook proprio in quella che sarebbe stata la prima ora di consiglio. Alcuni dell’opposizione hanno chiaramente fatto riferimento a Ventrella quando hanno lamentato che “qualcuno” vuole salvare l’amministrazione. Non sono mancati ulteriori commenti: “l’amministrazione sta scappando”, “tutto ciò è la mortificazione della politica”, “stiamo assistendo all’ennesima pagliacciata”, ecc.
I componenti della parte destra del consiglio hanno preferito non rilasciare interviste, perché a loro modo di vedere le cose, “non c’è più nulla da dire. Non c’è motivo di commentare” perché quello che è possibile vedere nella foto che abbiamo scelto come home di questo articolo è la descrizione di quello che sta avvenendo: c’è un’opposizione fatta di uomini di diversi schieramenti che non approvano più la permanenza del sindaco nel Palazzo di Città.
Il dott. Leogrande, dopo l’appello che ha sancito il rinvio in seconda convocazione del consiglio, ha chiesto alla Segretaria Generale, dott.ssa Anglana, di ribadire quante persone ci fossero, numericamente, e Petrera è intervenuto a voce alta chiedendo che fosse messo a verbale che il Consiglio non si è svolto per l’assenza della maggioranza.
A questo punto ci poniamo alcuni quesiti: se domani, come avviene ormai da mesi, Ventrella fosse l’unico assente, cosa succederebbe in caso di votazione se ci fossero dieci “sì” e dieci “no”? Tutti a casa o un fuggi fuggi della maggioranza? Solo a quel punto l’opposizione tirerà fuori l’asso nella manica della mozione sfiducia? Vi terremo aggiornati.