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Cultura

QUANDO REALTÀ E SOGNO SI INCONTRANO

Nelle serate tra il 23 e il 28 Agosto, si è svolta la mostra di scultura “Afroditi di pietra”, tenutasi presso il Palazzo Municipale. Molto è stato l’interesse verso le opere esposte e numerosi sono stati i giudizi positivi nei confronti dell’operato artistico di Annarita Rossi e del maestro Stefano Rossi. Non sono mancati apprezzamenti verso la tela di Azzurra Orlandi.

Incanto, sogno e meraviglia hanno suscitato le opere presentate. Un incontro tra realtà ed utopia, tra bellezza e suggestione nei corpi modellati e scolpiti dalle mani attente degli artisti. Immagini che non si piegano ad una struttura archetipica, linee irregolari che descrivono una bellezza perfetta ed esclusiva. Immersi in un alone di suggestione, di irrealtà, le “donne” sembrano trascendere da tutto quello che sta attorno ad esse ed erigersi verso spazi infiniti e indefiniti.

Abbiamo voluto porre alcune domande alla Sig.ra Annarita Rossi riguardo la mostra presentata.

Come è andata la Mostra?

La mostra è andata benissimo e Le confesso che potrei definirla uno dei momenti più belli e forti della mia vita. Le opere esposte hanno avuto un successo che non avrei potuto mai immaginare, e, soprattutto, sono stata “travolta” dall’affetto e dalla stima di tantissime persone, tutte ignare della mia storia.

Da cosa nasce la sua ispirazione?

Da ragazzina, quando ancora nella mia casa e nella mia famiglia non esisteva nessuna forma di arte, trascorrevo il mio tempo libero dipingendo. Dopo tantissimi anni, entusiasta e fiera delle opere realizzate da mio padre, ricominciai a creare qualcosa con le mie mani.

 

Ho visto che il soggetto delle sue creazioni è la donna, o meglio, il corpo femminile. Cosa la porta ad indirizzare la sua attenzione verso questo particolare?

Ho sempre amato la bellezza, posso definirmi un’esteta, ma la bellezza della donna è sempre stata la fonte dell’entusiasmo che serve per realizzare un’opera che riesca a trasmettere emozioni. Al contrario di mio padre a cui piace soltanto scolpire, io prediligo modellare l’argilla dalla quale, dopo vari procedimenti, arrivo alla fusione in bronzo, che ritengo uno dei materiali davvero eterni e con un fascino intrinseco.

La cura del dettaglio, l’attenzione verso un tipo di rappresentazione realistica, ma avvolta in un’atmosfera panica e al tempo stesso “divina”, che tipo di significato nasconde?

Io sono una persona convintissima che in ogni donna ci sia una parte “divina” che da sempre affascina, travolge e trasforma chi incontra. Nelle mie “donne” troverà sempre una forza che difficilmente si trova nella realtà e che, le assicuro, è stata notata e scoperta da tutte le donne che hanno visitato la mia mostra.

Progetti futuri?

Non è facile risponderle dato che ho una tremenda confusione e soprattutto ho una voglia matta di creare tantissime altre opere che mi porto dentro da troppo tempo e che sono già pronte nel mio cervello. Posso soltanto dirle che un’altra mostra è già nell’aria.

 

Noi Tutti attendiamo di rivivere le stesse emozioni provate in “Afroditi di pietra” e ci Auguriamo che la Vostra Arte possa essere apprezzata e riconosciuta in futuro e per lungo tempo.

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