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‘PALAZZI PRIVATI INVECE DI STRADE PUBBLICHE’

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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del Circolo “Antonio Gramsci”.


 

CIRCO GIGANTELLI ENNESIMO SPETTACOLO: “I PALAZZI PRIVATI INVECE DI STRADE PUBBLICHE”

PAGANTI: I CITTADINI TURESI

Lunedì scorso al Comune di Turi è andato in scena l’ennesimo spettacolo del circo Gigantelli; infatti tale inefficiente e dannosa amministrazione di centro-destra ha approvato una variante al piano particolareggiato degli insediamenti produttivi che dinanzi ad un contenzioso tra l’interesse pubblico e quello privato ha favorito l’interesse privato preferendo che venisse tutelata la costruzione di un immobile rispetto alla realizzazione di un importante arteria viaria, annullando la realizzazione dell’ennesima strada pubblica a favore della costruzione dell’ennesimo ‘palazzo’ privato.

Nel fare ciò in maniera del tutto arbitraria i nostri ‘amministratori’ hanno inteso agire anticipando le conclusioni di un processo giudiziario-amministrativo che poteva anche esprimersi in senso favorevole per la pubblica amministrazione.

In sintesi la questione ha avuto inizio nel lontano 1995 allorchè la giunta Coppi approvò un piano urbanistico generale (PRG) che comprendeva tale strada, il cui tragitto era articolato dall’area dove dovrebbe sorgere il piano degli insediamenti produttivi (via N. Napolitano) sino a dietro la stazione ferroviaria, al fine di migliorare la viabilità esistente cosa che le successive amministrazioni Stefanachi e De Grisantis hanno confermato nel 2000 e nel 2003 con deliberati di consiglio Comunale, così anche la Regione Puglia approvando tale strada come importante arteria del futuro Piano degli insediamenti produttivi (PIP) nel cui piano particolaggiato essa era inserita .

Il 29 settembre 2003, dopo l’approvazione della variante urbanista avvenuta in consiglio Comunale il 1/08/2003, fu rilasciata dall’ufficio tecnico un’autorizzazione a costruire su un’area destinata alla costruzione della strada in questione, concessione rilasciata in modo illegittimo e poi anche revocata e riconosciuta tale illegittimità da una sentenza del TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) situazione che ha generato un annoso contenzioso non ancora risolto.

La morale di questa ennesima storia, molto simile a tante altre, è che a Turi la realizzazione di opere di interesse pubblico è posta in secondo piano ed è possibile solo dopo avere tutelato gli interessi privati; come è anche grave che la comunità debba accollarsi spese legali senza vedere realizzate opere pubbliche necessarie alla vivibilità della nostra cittadina per una serie di gravi errori di irresponsabilità commessi dall’ufficio tecnico comunale. Piuttosto che attendere l’esito del processo giudiziario che potrebbe anche esprimersi in senso favorevole , si preferisce chiudere la questione nella maniera peggiore per Turi lasciando l’impressione che tra condoni, favori ad interessi privati scaturiti da concessioni illegittime e cambiali elettorali da ‘pagare’ o ‘incassare’ si persevera nel tutelare l’ennesimo ‘amico degli amici’ calpestando etica, morale , senso civico e dando un pessimo esempio alle generazioni future.

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