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DENOVELLIS SPARA A ZERO SU TUTTO E TUTTI

DENOVELLIS

“Loro non sono degni della fiducia di qualche finanziatore. Tutta la vicenda andrà a finire in mano alla magistratura”. Giuseppe Denovellis torna alla carica e punta il dito contro il sindaco Gigantelli, l’amministrazione comunale ma anche l’opposizione: “cosa devo pensare se si astengono? I turesi, da loro, si aspettano una presa di posizione ferma e decisa”.

De Novellis riprende da quel suo manifesto per contestare i metodi dell’amministrazione su PUG (Piano Urbanistico Generale)  e PIRP (Programmi integrati per la riqualificazione delle periferie). Le pasquinate allora, passarono inosservate. Quelle di Biagio Elefante, i manifesti incollati a muro sul portone di via XX settembre, fanno certamente più audience dei suoi. “Il sindaco – apre ai nostri microfoni Denovellis – disse che ci voleva un anno per approvare il Pug. Sono passati tre anni ed è ancora in altissimo mare.”.

Il consigliere indipendente, oltre a contestare il metodo di formazione del Pug, torna sul presunto conflitto d’interessi sulla posizione di consiglieri di maggioranza e assessori: “Non ci si è attenuti nella maniera più assoluta alle direttive del Drag (Documento Regionale di Assetto Generale, ndr). Il Drag parla di una compartecipazione popolare che c’è stata fino al dicembre 2008, ultima seduta della Commissione in cui si sono ascoltate tutte le associazioni di categoria, anche quelle libere e i semplici cittadini. Dopodiché – denuncia Denovellis – in questo periodo, decadendo la variante, veniva ancora in auge il Pdf. Il Sindaco poteva normare nuovamente il Pdf e dire, tanto per fare un esempio, che le altezze massime non erano di 20 metri ma potevano essere di 15. Si è avuta una speculazione edilizia che ha portato a un impoverimento del potere di acquisto dei suoli e un impoverimento del mercato immobiliare futuro.”

Denovellis prevede così un crollo del valore immobiliare delle case a tutto svantaggio dei turesi: “Si fanno permute molto al di sotto di quelle dei paesi limitrofi – prosegue ai nostri microfoni – perché sono state rilasciate licenze edilizie in maniera scriteriata, quando in realtà queste potevano essere normate dal consiglio comunale. Nel frattempo quella variante è decaduta e quindi si sono rilasciati circa 1400 alloggi nuovi. Nella saccoccia del turese porterà a una diminuzione del 30-40% del valore immobiliare. Casa mia e casa di qualcun altro è quotata del 20-40% in meno di quanto la si quotava tre anni fa. Questa è la realtà dove ci ha portato questa amministrazione.”

Denovellis fa due conti sugli oneri di urbanizzazione, prima di affondare la lama sui consiglieri di maggioranza e assessori: “Si sarebbero incamerati oneri per circa 2-4milioni di euro in più di quelli che si sono incamerati. Questi oneri non incassati sarebbero serviti all’urbanizzazione di Turi che onestamente è “ai piedi di cristo”, compresa la viabilità: basti pensare che le rotonde sono tutte saltate. Noi quindi, andremo ad approvare un Pug stretto, di ampliamento, dove dobbiamo andare a reperire altri suoli edificatori, e guarda caso questi suoli, su gran parte di questi suoli edificatori, c’entrano parecchi consiglieri e assessori comunali”.

Ci sono interessi da parte di privati: Carenza, Boccardi, D’Autilia, Cazzetta – è l’accusa di Denovellis – qualcuno era già di proprietà, ma il dott. Boccardi lo ha acquistato ultimamente. Rientrano nel Pug in zona di ampliamento. Da un valore x si ritroveranno ad avere un valore sicuramente quintuplicato. Sono delle zone edificabili di comparto, hanno un indice di fabbricabilità. Quindi l’altro grosso problema è quello di incompatibilità col Pug. Non andranno a votare il Pug perché non hanno i numeri per votare il Pug. Deve andare alla regione ed essere approvato e le direttive del Drag non sono state per niente seguite. E’ del tutto improbabile che possa essere approvato. Queste persone che ho citato possono fare un confronto e dire che non sono compatibili. A me va bene, per avere maggiore trasparenza facessero in modo che risultassero compatibili, i loro suoli o zone non devono rientrare in queste zone di ampliamento e quindi poi potranno votare il Pug.”

Prima di passare al Pirp e all’attacco del senatore Coppi, Denovellis si domanda chi possa aver deciso tutto questo: “Vorrei saperlo. L’ha deciso il sindaco che è assessore all’urbanistica? Il vicesindaco che non ho capito ancora se è assessore alle finanze, ai lavori pubblici, all’urbanistica? Queste tavole dovevano essere pubblicate sul sito del comune e non sono mai state pubblicate. A dicembre del 2009 dopo un anno che non si parlava di niente, ci è stato dato un dischetto in cui si vedevano tutte queste zone di ampliamento e il Pug come doveva essere, quindi ci è stato imposto. Il metodo adottato è come fare un vecchio piano regolatore. E’ stato stravolto quello che l’assessore Barbanente ha dato come indirizzo politico.”

Anche a proposito del Pirp Denovellis contesta il metodo: “Si estendeva su una zona con Lama Giotta, dove io, quando ero assessore, feci in modo di avere un finanziamento di 900mila euro che adesso hanno avuto. Oggi è stato rispolverato con uno dei pochi che aveva compartecipato, il senatore Coppi, che aveva presentato già due conferenze di servizio: una giù ai pozzi di Don Ciccio per fare una Rsa, e adesso una terza Rsa è stata presentata per farla al posto dell’ospedale, laddove c’è già una struttura che secondo i nuovi criteri antisismici andrebbe tra l’altro demolita. Cosa stanno per fare con l’avvallo di quasi tutti? Hanno fatto in modo che l’area dell’ospedale fosse valutata meno del suo valore effettivo, facendola rientrare in una zona R4, zona di massimo impluvio. Dovete sapere che in quella zona di R4 dall’Utc sono stati rilasciati progetti  con studi geologici ed è stato fatto in modo che si potesse costruire. Per cui quella zona non rientra più in una zona R4 e quindi si potrà costruire. Questa amministrazione ha anticipato la risposta dell’autorità di bacino. E’ stata riconosciuta dall’Utc in seguito a consulenze esterne fatte con un geologo. Quell’area non è da valutare così come è stato fatto. Guarda caso sono andati a riprendere il Pirp vecchio e hanno detto che sarà valutata quell’area a un prezzo molto inferiore. Chi dovrebbe comprare, sempre il senatore Coppi, lo dovrà fare a un prezzo inferiore. Le sembra una cosa giusta? Oltre ad averci depauperato della propria casa che vale il 30% in meno, stanno svalutando le proprietà di Turi che sono proprietà di tutti i turesi per svenderle a un privato. Faccio notare che tutte le valutazioni degli immobili sono state fatte pagando all’agenzia del territorio. L’unico immobile che non sarà valutato dall’agenzia del territorio è l’ospedale. A questo punto mi sorgono enormi dubbi, io su questa faccenda aspetterò l’evolversi. Adesso che è stata declassificata l’area, su questa faccenda starò alla finestra, starò a vedere, ho già votato contro.”

Denovellis si sfoga così, auspicandosi che intervenga la magistratura: “Bisogna dire a tutti i cittadini che parecchi consiglieri di maggioranza, quando durante il mio intervento al consiglio comunale assentivano a ciò che dicevo, purtroppo hanno poi votato alzando la mano come tante pecore. Mi ha sorpreso l’atteggiamento dei colleghi di minoranza che si sono astenuti, forse perché l’ex cinema, dopo il nostro ricorso al Tar, non sarà più svenduto al privato, com’era nelle origini. Forse per questo si sono astenuti. Tuttavia, i turesi dalla minoranza si aspettano una più ferma presa di posizione.”

“La partita non è finita – conclude – Io sto ancora in consiglio comunale. Se dovessero approvare il Pirp, sono sicuro che tutta questa vicenda andrà a finire in mano alla magistratura, perché io di queste cose mi sono rotto. Devono rivedere queste decisioni che vanno contro le tasche dei cittadini turesi. La mia proposta sul Pirp è questa. Visto che l’area è abbastanza grande, deve essere rivalutata dai 200-300 euro al metro quadro per andare ben oltre gli 8-900mila euro complessivi quanto loro vogliono far credere. E al cittadino inoltre, bisogna proporre una cessione parziale dell’area e la costruzione di un nuovo municipio. Insomma, una specie di progetto di finanza. Del resto, io ho iniziato in questo paese con l’idea di un project financing. Sul PIP (Piano Insediamenti Produttivi) tanto stanno facendo che alla fine non si dovrà attuare, perché non riescono a trovare colui che voglia finanziare e accollarsi questo onere. Questi finanziatori sborsano quando c’è una classe politica degna di meritarsi la loro fiducia. Loro non sono degni della fiducia di qualche finanziatore.”

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