EXPOLIBRO: PICCOLE LIBRERIE A RISCHIO
Domenica 11 Aprile presso l’Expolibro di Bari, Alina Laruccia, proprietaria della Libreria Eleutera e responsabile del Presidio del libro di Turi, con Annella Andriani del Presidio del Libro di Mola di Bari, hanno coordinato una “tavola rotonda” nella quale si è fatto il punto della situazione sulle piccole librerie.
“Sono in grave pericolo: rischiano l’estinzione con grave danno alla cultura del Paese” afferma la sig.ra Laruccia.
Il problema fondamentale è che in Puglia in questo momento c’è un vuoto, “un distributore che ha chiuso e a noi, piccole librerie, i libri non arrivano più. È stato nominato un supplente, ma i libri li paghiamo in anticipo e non c’è resa”.
Tutto questo è a vantaggio delle grandi librerie di catena che possono puntare su un vasto assortimento, un’esposizione che invoglia all’acquisto e condizioni di prezzo favorevoli.
“Noi piccole librerie, invece, dobbiamo lavorare ora solo sull’ordinato, pagare in contanti e fare i conti non solo con la concorrenza ma anche con i costi di gestione sempre più alti e con le normative in materia poco chiare”. Questo è il problema fondamentale.
Ma il libro, qualunque libro, è un fatto culturale e come tale va tutelato. Non può essere ridotto a mero fatto economico. “Che ne è allora del rapporto privilegiato tra il lettore e il librario sempre aggiornato su tutta la produzione culturale, la saggistica e i libri di narrativa di autori meno noti e sempre disponibile a dispensare consigli? E le piccole case editrici che non trovano spazio nei grossi centri commerciali e che hanno nelle piccole librerie un partner attento e appassionato?”, denunciano i piccoli librai.
“Noi chiediamo solo di continuare a svolgere il nostro lavoro. Sarebbe opportuno inoltre, che il Parlamento, guardando con attenzione anche a quello che accade nei Paesi europei, si attivi concretamente per colmare il vuoto normativo con una legge che salvaguardi la piccola editoria anche ascoltando la voce degli esperti del settore che suggeriscono una legge sul prezzo fisso. Solo così si possono far sopravvivere le piccole e medie librerie, che hanno molto da offrire: innanzitutto la specializzazione e il radicamento sul territorio, un modo per partecipare alla vita di quartiere e diventare sempre più un luogo di incontro e polo culturale”.