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PIOVE, MA GIULIANI RASSICURA I CERASICOLTORI

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Piove. Piove quando non deve piovere. A Turi questo è un periodo ‘sacro’ e le tante giornate piovose che si susseguono stanno mettendo a dura prova l’umore dei produttori di ciliegie, creando loro tensione e timori. La domanda che più si sente in giro in questi giorni è: “ Tùtte chèss’ acque ce dànne avà fè e’ gerèse”? Per saperne di più, abbiamo girato la domanda all’ agronomo Donato Giuliani che, gentilmente, ci ha così risposto:

“Quando piove molto e per parecchi giorni, il primo problema viene creato dal fatto che le api non lavorano. Il secondo problema è legato all’umidità e alla nebbia che fanno danni entrando nei fiori e bagnando il polline che non è più attivo e fertile, quindi non più utilizzabile. Ma le due – tre giornate di caldo che ci sono state la scorsa settimana hanno fatto accelerare la fioritura e ci sono ormai le ciliegine fuori. Quindi, se danno ci sarà, riguarderà solo le parti fredde, cioè contrade verso Gioia del Colle e oltre Putignano.

Diventa indispensabile che ritorni il tempo buono per far sì che riprendano a lavorare le api e ricominci l’impollinazione prima possibile. Dopo tutta quest’acqua, nebbia e umidità, ci si può aspettare ora un attacco di ‘monilia’, ma basterà, appena torna il bel tempo, un altro trattamento anti-monilia e anche questo pericolo sarà scongiurato.

Tutto sommato, se il maltempo e le nebbie cesseranno e se tornerà quanto prima il sole, diciamo agli agricoltori che grossi danni non ci dovrebbero essere.” E intanto i cerasicoltori turesi guardano in cielo e incrociano le dita.

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