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Antenna di via Vecchia Mola, sanzionata la Towernet

antenna via mola  - aprile 2016

La società dovrà versare 2.000 euro per non aver eseguito la demolizione dei manufatti abusivi

Il 23 aprile 2021, il Comune di Turi, con ordinanza – ingiunzione emanata dal Settore Urbanistica, ha imposto alla società Towernet srl il pagamento della somma di 2.000 euro a titolo di sanzione amministrativa per non aver eseguito nei tempi previsti l’ordinanza di demolizione dell’antenna di via Vecchia Mola, smantellata d’ufficio a fine 2020. Se la società non ottempererà al pagamento entro 30 giorni dalla notifica dell’atto, si procederà alla riscossione coattiva del credito vantato dall’Ente.

Arriva, dunque, quella che si auspica sia l’ultima pagina di questa contorta vicenda, la cui storia inizia a dicembre del 2014, quando la società Linkem spa, congiuntamente alla Towernet srl, richiede al Comune di Turi l’autorizzazione alla realizzazione di una nuova antenna, individuando l’ubicazione del traliccio in un terreno privato di via Vecchia Mola. Il suolo viene concesso in fitto alla Towernet a partire dal 25 settembre 2014; tuttavia la registrazione del contratto di locazione avviene un paio d’anni dopo, precisamente il 24 marzo del 2016, a ridosso dell’inizio dei lavori.

Il sequestro del NOE

L’Ufficio Tecnico “dimentica” di rispondere all’istanza della Towernet nei termini imposti dalla legge e, in virtù del “silenzio assenso”, verso la fine di aprile 2016 la società avvia il cantiere.

Spetterà alla magistratura porre rimedio alle lacune dell’apparato burocratico turese. Il 6 maggio 2016 i Carabinieri del NOE (Nucleo Operativo Ecologico) dispongono il sequestro preventivo del sito, dopo aver redatto un accurato verbale di accertamenti tecnici, amministrativi ed ambientali.

Tre mesi dopo, l’11 luglio, l’Ufficio Tecnico torna indietro sui suoi passi: annulla il “silenzio assenso” e ordina alla Towernet la demolizione delle opere realizzate e il ripristino dello stato dei luoghi.

Il ricorso al TAR

Arriviamo al 19 settembre 2016. La Towernet tenta la strada giudiziaria, impugnando dinanzi al TAR l’ordinanza di demolizione. Il Comune resiste, producendo una memoria difensiva che sembra convincere la società a desistere; difatti, il 20 ottobre, la Towernet rinuncia al ricorso. Una decisione che, probabilmente, matura anche all’indomani della presa di posizione dell’Autorità di Bacino, che si esprime definendo i manufatti realizzati “non conformi, rispetto alle previsioni e alle prescrizioni del vigente PAI (Piano Assetto Idrogeologico)”, dichiarando decaduta la validità del nulla osta concesso nel 2015.

Dunque, l’ordinanza di demolizione e ripristino ritorna ad avere pieno potere esecutivo ma è ancora presto per vedere le ruspe in azione.

La demolizione d’ufficio

Il 27 ottobre 2016, l’Ente apprende che l’area di via Vecchia Mola è stata dissequestrata. Bisognerà attendere altri otto mesi per osservare nuovi sviluppi: il 14 giugno del 2017 la Polizia locale accerta che l’ordinanza di demolizione era stata disattesa e, un paio di mesi dopo (agosto 2017), l’Ufficio Tecnico emette l’ordinanza con cui dichiara che il manufatto abusivo viene gratuitamente acquisito al patrimonio comunale e che, qualora la Towernet non provveda a smantellarlo nei tempi imposti, l’Ente agirà “d’ufficio”, addebitando i costi dei lavori alla società.

Da questo ultimo atto, trascorreranno ben tre anni di silenzio: solo nel 2020, con delibera di Giunta dell’11 dicembre, l’Amministrazione Resta fornisce l’indirizzo di predisporre tutti gli atti necessari per demolire il manufatto.

A tal fine, l’Ufficio Tecnico redige una valutazione tecnico-economica dell’intervento, stimando i costi in circa 7.500 euro. Successivamente, si richiede un preventivo di spesa all’impresa “Edilcolamonaco”, che quantifica i lavori in 3.500 euro (iva esclusa). Proposta accolta dall’Ufficio che, il 23 dicembre, formalizza l’affidamento. Qualche giorno prima, il 17 dicembre 2020, viene inviata alla società Towernet copia della Delibera di Giunta, “a valere come comunicazione del procedimento in danno, con diritto del Comune di Turi all’immediato rimborso delle somme anticipate per l’esecuzione dei lavori di demolizione del manufatto abusivo”.

FD

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