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Pollin-Actor, il progetto che studierà gli insetti impollinatori

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L’Università di Bari è pronta a partire con il suo progetto finanziato tramite crowdfunding; anche Turi rientrerà nei monitoraggi

Come tutti sanno, la Puglia è il maggior produttore di ciliegie a livello nazionale, con una produzione di circa 40mila tonnellate l’anno e con oltre 17mila ettari ad essa dedicati. A prescindere dalle varietà coltivate, l’impollinazione gioca un ruolo importante al fine di conseguire i migliori risultati qualitativi e quantitativi per la coltura, malgrado però si conosca ben poco sul contributo che gli impollinatori selvatici e allevati offrono alla produzione cerasicola nelle aree mediterranee. A tal proposito, leggiamo una notizia diffusa negli scorsi giorni dalla pagina Facebook “Foglie”: “Negli ultimi anni è stato registrato un preoccupante declino di abbondanza, salute e diversità degli insetti impollinatori, fondamentali per l’impollinazione. L’Università di Bari lancia un’iniziativa di crowdfunding mirata a finanziare un progetto scientifico atto a misurare l’importanza degli impollinatori per la produzione delle ciliegie negli ecosistemi agricoli pugliesi”.

Entrando nel merito, pare che gli entomologi dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro si siano posti l’obiettivo di valutare quanto gli impollinatori contribuiscano nella produzione cerasicola in uno degli areali più importanti e produttivi della regione, ovvero quello della provincia di Bari e Bat. Nasce proprio da qui l’idea di sviluppare il progetto di ricerca denominato “Pollin-Actor”, di cui prima si faceva cenno nel virgolettato di “Foglie”.

POLLIN-ACTOR, I DETTAGLI DEL PROGETTO

Lo studio contribuirà alla comprensione circa il numero ottimale di alveari di api da collocare nei ceraseti in funzione delle varietà di ciliegio, delle caratteristiche pedo-climatiche, ma anche del ruolo che le aree naturali, quali boschi e pascoli, possono avere nella salvaguardia degli impollinatori selvatici. Il coordinamento scientifico di “Pollin-Actor” è affidato a Giovanni Tamburini, ricercatore presso il Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti dell’Università di Bari. L’idea progettuale è stata presentata in numerosi incontri e ha ricevuto l’apprezzamento da diversi enti, che hanno evidenziato la necessità di approfondimento di questa tematica. Il progetto, finanziato mediante una campagna di crowdfunding, consentirà la raccolta e l’elaborazione di dati che possano fornire un quadro concreto della realtà locale, evitando le valutazioni irrazionali e consentendo anche di comprendere al meglio la biodiversità delle coorti di impollinatori impegnati sul territorio pugliese.

GLI IMPOLLINATORI, INSETTI DA 215 MILIARDI DI DOLLARI

Per comprendere a pieno la rilevanza di questo progetto, è necessario comprendere la rilevanza dell’impollinazione nella produzione agricola. Innanzitutto bisogna partire dall’intendere gli ecosistemi quali un “sistema di servizi” che garantiscono importanti benefici per l’uomo. Uno di questi è costituito dall’impollinazione mediata da animali, in particolare dagli insetti. Gli impollinatori contribuiscono alla produzione del 75% delle colture alimentari, aumentandone resa e qualità. Le colture interessate includono frutta e verdura, essenziali per la dieta e l’alimentazione umana, essendo fonte di vitamine e minerali. Tra le colture più esigenti troviamo ad esempio mela, pomodori, ciliegia, pesca, melone, fragola, girasole e colza. Tra gli insetti impollinatori, il più conosciuto e studiato è sicuramente l’Ape mellifera (Apis Mellifera), che contribuisce ad aumentare la resa del 96% delle coltivazioni influenzate dall’impollinazione animale. L’attività apistica ai fini della produzione di miele risulta quindi importantissima anche ai fini della produzione agricola. Anche le specie di impollinatori selvatici contribuiscono in modo importante all’impollinazione delle coltivazioni.? Esistono infatti migliaia di altre specie di api, numerosissime specie di lepidotteri (farfalle), ditteri (sirfidi) etc. che si nutrono di polline e nettare e che risultano quindi essere efficienti impollinatori di piante sia selvatiche che coltivate. A livello globale, il contributo economico degli impollinatori alla produzione agricola è stimato essere pari a 215 miliardi di dollari.

IMPOLLINATORI IN FORTE DIMINUZIONE

Come si diceva poc’anzi, negli ultimi anni è stato riscontrato un preoccupante declino dell’abbondanza, della diversità e dello stato di salute degli impollinatori, domestici e selvatici. Sia in Europa che nel Nord America l’abbondanza e la diversità degli impollinatori selvatici sono diminuite sia a livello locale che a scala regionale. Per quanto riguarda le colonie di api mellifere, nonostante vi sia stato un generale aumento del numero di alveari negli ultimi 50 anni a livello globale, se ne è registrata una forte diminuzione in Europa e negli Stati Uniti dopo la Seconda guerra Mondiale: in Europa sono diminuite del 25% dal 1985 al 2005 mentre negli USA il numero di alveari è diminuito del 59% dal 1947 al 2005. A preoccupare sono inoltre i frequenti eventi di moria invernali e primaverili. Insomma,

GLI OBIETTIVI DI POLLIN-ACTOR

Gli obiettivi del progetto “Pollin-Actor” sono i seguenti: quantificare l’apporto degli impollinatori domestici e selvatici alla produzione delle ciliegie negli ecosistemi agricoli pugliesi; censire le specie più importanti di impollinatori per il ciliegio in Puglia; quantificare la potenziale carenza di impollinatori per una produzione ottimale nel contesto pugliese; testare l’efficacia dell’uso di apiari supplementari per aumentare il servizio di impollinazione; individuare i fattori che favoriscono la presenza di impollinatori nei ciliegeti (es. vicinanza ad habitat naturali, gestione biologica dell’impianto, etc.).

ANCHE TURI NEL MONITORAGGIO

Il progetto prevede il monitoraggio di decine di ciliegeti concentrati per lo più nella zona del barese, Turi compresa, che da sola rappresenta il 96,4% della produzione totale regionale, focalizzandoci sulle varietà di ciliegie più comuni (es. Ferrovia, Bigarreau, Giorgia). Circa nel 50% dei ciliegeti selezionati verranno posizionati alveari di api mellifere per aumentare l’efficienza dell’impollinazione. Durante il periodo della fioritura, nei ciliegeti selezionati, saranno eseguiti una serie di monitoraggi ed esperimenti sulla base dei fondi raccolti. Per saperne di più, invitiamo i lettori a digitare su Facebook “Pollin-Actor”.

LEONARDO FLORIO

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