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Cultura

Tutto, o quasi, su Paolo Florio

FLORIO - PRESEPE 1

La passione per l’antiquariato, i restauri, l’arte presepiale, la personale svolta pittorica ed un’unica dolce ossessione: “I Vecchi Tempi”

È ormai trascorso un mese dallo scorso Natale; la magia di quei giorni ha già ceduto il passo a nuove consapevolezze, se non altro alla luce di un calendario che si è rinnovato, mentre, nostro malgrado, la realtà che ci circonda appare immobile, imprigionata in una condizione di stasi.

Il mondo gira, compie la sua rivoluzione astronomica, mentre i suoi passeggeri restano fermi, come in una sorta di carillon incantato. Fintanto che la giostra non decida di fermarsi, l’unica cosa che resta da fare è provare ad ingannare la propria mente del contrario, alimentandola, perpetuandone la volontà di potenza attraverso la cultura, la creatività, lo sviluppo di progetti. Per questa ragione, oltre che per fini di intrattenimento intellettuale, torniamo quest’oggi ad approfondire quanto le meraviglie del nostro paese: gli artisti turesi e le loro opere. Certo, abbiamo eccellenze gastronomiche invidiabili nel panorama nazionale, ma è opportuno deliziare e nutrire anche la mente.

paolo florio

In tal senso, Paolo Florio è senza dubbio pane prezioso per i nostri denti; da tempo, infatti, il nostro concittadino è protagonista in diverse manifestazioni culturali del nostro paese, sia per puro proposito personale che al fianco e a capo dell’associazione “I Vecchi Tempi”, una squadra encomiabile, sempre pronta a dare il massimo impegno per la collettività. In occasione del Natale scorso, “I Vecchi Tempi” sono stati fondamentali nella realizzazione del presepe installato in piazza Silvio Orlandi, sotto il sapiente coordinamento di “In Piazza”: «Nonostante il Covid – spiega Paolo Florio – collaborando con “In Piazza” e “Turpuglia”, abbiamo realizzato un presepe statico, con una dedica speciale a Don Giovanni Cipriani e, nel complesso, a tutto il nostro centro storico».

Ebbene, per poter degnamente salutare la magia natalizia, nonché per le altre ragioni prima esposte, abbiamo deciso di coinvolgere Paolo Florio in un’intervista a 360 gradi. L’intento è ambizioso, se non altro alla luce delle diverse declinazioni artistiche in cui ritroviamo Paolo Florio, presidente dell’associazione “I Vecchi Tempi”.

SALVARE IL PASSATO E RENDERLO PRESENTE

Da quanto tempo coltivi la tua passione per i presepi?

FLORIO PRESEPI

«Da anni dedico a questa ed altre passioni le ore della mia giornata post-lavorativa. Tutto è partito dal mio interesse verso l’antiquariato. Ho sempre creduto nell’importanza di ritrovare e salvare gli oggetti che venivano utilizzati in passato e che rappresentano il mondo dei nostri padri, nonni e dei nostri avi. E così ho iniziato a restaurare questi “reperti”, riportando alla luce la loro originaria bellezza e la loro funzionalità, strappandoli dalla condanna dell’inutilità, dell’abbandono. Ad un certo punto ho capito che mi sarebbe piaciuto spingermi oltre, al di là del semplice collezionismo e restauro; volevo che il mio lavoro accumulato negli anni fosse visibile al pubblico, magari durante uno dei nostri allestimenti: fu questa la mia svolta. Il mio primo obiettivo fu trovare un locale da destinare a tale scopo. E così, nel 2008, riuscii a ricavarmi la possibilità di restaurare il vecchio forno di Polùcce “u’ fernère”; dopo un anno di duro impegno sono onorato di non aver deluso le aspettative di Chiara, figlia di Polùcce, grazie alla preziosa collaborazione di Paolo Borracci, vice presidente de “I Vecchi Tempi”».

IL PRESEPE È… OGNI GIORNO

«La storia stessa dell’associazione è profondamente legata alla passione, fortemente condivisa da me, Paolo e da tutti i soci, per le mostre presepiali, per l’antiquariato in generale e per le nostre origini. Difatti, proprio per tutti questi motivi, abbiamo deciso di chiamare la nostra associazione “I Vecchi Tempi”. Nel 2011, in occasione della realizzazione del presepe all’interno del forno in via D’Addante, da noi poi rinominato “Il forno dell’arte”, abbiamo avuto un ottimo riscontro, che ci ha dato una spinta a proseguire nel nostro modus operandi. Anno dopo anno, infatti, siamo rimasti sempre in attività, presentando diverse novità, spaziando dagli allestimenti presepiali a quelli di arte contadina, talvolta inserita in contesti sacri. Abbiamo preso parte anche ad iniziative benefiche, in sinergia con altre associazioni».

Tornando invece all’arte presepiale?

FLORIO - SCULTURA

«Possiamo dire che, dal 2010 in poi, in tutti i presepi viventi di Turi c’è sempre stata la mia collaborazione e quella de “I Vecchi Tempi”, dall’inizio alla fine. Siamo felici di aver potuto sperimentare diverse tipologie di presepe qui a Turi: presepi viventi, mostre, collocandoci di volta in volta in vari punti del paese. C’è sempre stato da parte nostra grande impegno, passione, voglia di migliorarci, per dare il massimo ai turesi. Non ci siamo mai risparmiati e abbiamo sempre lavorato con onestà, soprattutto quando le circostanze non erano favorevoli. Il nostro è stato un percorso duro, ma fortunatamente sempre gradito e applaudito dal pubblico. Ad oggi sono trascorsi 11 anni, durante i quali siamo riusciti anche ad esportare la nostra arte presepiale, a farla conoscere in altri paesi e città, sempre portando avanti, con orgoglio, il nome di Turi e quello de “I Vecchi Tempi”».

Quanti presepi riuscireste a realizzare con il materiale a vostra disposizione?

«Veramente tanti. Come dicevo, negli anni abbiamo cercato di innovarci, di sperimentare nuovi generi, accumulando via via tantissimo materiale. Personalmente credo di vivere il presepe tutto l’anno. È come se fosse una seconda casa. Dedico giorni e giorni a trovare nuove espressioni per la natività, per degli scorci. È importante aggiornarsi costantemente».

Qual è stato, stando anche ai tuoi ricordi, il presepe vivente più bello sino ad ora rappresentato a Turi?

«Sono stati tutti belli, ognuno con le sue caratteristiche, differenziandosi nei percorsi, nelle scene, nei figuranti; ma tutti comunque da premiare: non è semplice organizzare un presepe vivente».

VIVERE I PROPRI COLORI

FLORIO - PITTURA 1

A proposito di novità, sotto il sole degli ultimi due anni sono apparsi i primi dipinti di Paolo Florio. La sua giovanissima produzione vanta già alcune opere di ritrattistica, ma anche di denuncia sociale.

Cosa ti ha spinto ad intraprendere l’arte pittorica?

«Avendo avuto la possibilità negli anni di collaborare con diversi artisti, credo che siano stati loro a stimolarmi, ad ispirarmi; almeno a titolo di prova. All’inizio, ovviamente, la voglia di dipingere era strettamente collegata all’arte presepiale: cercavo di dar più vivacità ai miei presepi, di renderli completi, magari dipingendo uno sfondo che ritenevo adatto. E così ho deciso di iniziare a frequentare corsi di pittura».

FLORIO - PITTURA SOCIALE 2Per quanto riguarda lo sfondo sociale di alcuni tuoi quadri?

«Protesto contro l’ingiustizia di questo mondo, nelle sue forme più crudeli: lo sfruttamento minorile, il femminicidio, l’inquinamento. Pensiamo al terribile caso dell’Ilva, ad esempio, a cui ho dedicato un mio quadro. Mi capita anche di impegnarmi nella ritrattistica, adottando uno stile contemporaneo. Mi trovo molto bene con l’acrilico. È mia intenzione per il futuro prossimo mostrare tutto ciò che ho fatto in quasi 2 anni di corso; per questo vorrei ringraziare i nostri maestri: Fabio Castellaneta, Vincenzo Cipriani e Daniela Angelillo, sempre attenti e pazienti nel seguire noi allievi».

Cosa significa per te la pittura?

«Stare in pace con se stessi e allo stesso tempo vivere i propri colori. È questo l’abbinamento che la pittura rende possibile».

Prima di passare all’epilogo dell’intervista, ci sia concesso porre sotto i riflettori una miniatura della torre dell’orologio realizzata da Paolo Florio, felici di sapere che intanto, sulla torre “a grandezza naturale” si avvicinano i riflettori del FAI.

COME PRIMA, MEGLIO DI PRIMA

FLORIO - FEMMINICIDIO

Cosa ti auguri per la cultura e l’arte a Turi?

«L’arte è molto importante; la cultura è essenziale. Perciò mi auguro che ognuno di noi dia il suo contributo per arricchire il nostro paese sotto questo punto di vista.

I miei progetti e quelli dell’associazione consistono da sempre nel riunire tutti gli amici e le conoscenze che hanno dedicato anni all’arte e far sì che possano metterla a disposizione paese; con un calendario da seguire, creando un laboratorio artistico-didattico con corsi vari ecc. Tutto ciò, naturalmente, continuerà ad essere possibile fino a quando avremo la fiducia dei turesi e dell’Amministrazione; a causa delle restrizioni in atto, capiamo che non è semplice per nessuno.

Mi auguro quindi che in questo 2021 il mondo possa tornare ad essere come prima e noi uomini e donne ad essere più responsabili, rispettosi, solidali verso i più deboli e soprattutto forti nel riuscire a rialzarci. Per questo, faccio i miei migliori auguri di buon anno a tutti. Un grande augurio anche alla nostra associazione e ai loro membri. Sereno 2021!».

LEONARDO FLORIO

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