Archivio Turiweb

La Voce del Paese – un network di idee

Attualità

Farmacia “Mastrolonardo”, una storia lunga 186 anni

La consegna del primo calendario allo storico De Carolis

Dai medicamenti preparati dal dott. Vito D’Aprile alle nuove frontiere del benessere e del “bellessere”

Il 17 dicembre la Farmacia Mastrolonardo compie 186 anni dalla sua fondazione. Complici le ricerche storiche condotte da Stefano De Carolis, questo anniversario si è trasformato nell’occasione per ricordarne la storia, in un viaggio a ritroso che si distende lungo tre generazioni.

Prima di dare spazio alla ricostruzione documentale di De Carolis, ci concediamo una sosta sul presente, ascoltando le parole del dott. Angelo De Nigris, che coadiuva la titolare dott.ssa Mastrocristino che gestisce la storica farmacia turese.

«Quando abbiamo realizzato la nuova farmacia – esordisce De Nigris – abbiamo voluto preservare il legame con la tradizione, continuando a ispirare il nostro lavoro quotidiano all’etica deontologica, che si declina soprattutto nell’essere “accorti consiglieri” e non “voraci venditori”. Il nostro compito è non perdere mai di vista il rapporto umano con il cliente, affiancandolo nei momenti di fragilità e gioendo insieme per i lieti eventi, come ad esempio la nascita di un bambino».

Al tempo stesso, la Farmacia “Mastrolonardo” ha adeguato la propria mission alle aspettative che l’età contemporanea impone, diventando precorritrice della rivoluzione del concept stesso di farmacia: «Oggi – spiega il dott. De Nigris – all’obiettivo originario di curare il paziente si somma lo scopo, altrettanto essenziale, di promuovere la prevenzione, divulgando l’idea che la farmacia vada vissuta come un “tempio dello stare bene”, in cui trovare le giuste competenze per giocare d’anticipo sulla malattia. In questa prospettiva, investiamo puntualmente nelle campagne di informazione mirate al benessere e al “bellessere”, come il mese gratuito di misurazione della glicemia, le giornate gratuite della densitometria ossea e test venoso, e consulenze nutrizionali gratuite, giacché anche tenere in giusta considerazione l’aspetto estetico e nutrizionale gioca un ruolo non indifferente nel raggiungere un’aspettativa di vita più serena. Del resto, mutuando le parole del conferenziere d’eccellenza Jim Rohn, bisogna aver cura del proprio corpo, “è l’unico posto in cui devi vivere”».

Un ultimo appunto lo riserviamo al calendario “celebrativo” del traguardo raggiunto; un gadget che esprime pienamente la creatività a cui è improntata la filosofia della Farmacia “Mastrolonardo”: non è il consueto almanacco ma racchiude in sé la praticità, offrendo uno spazio dedicato alle annotazioni, e l’invito alla riflessione, con citazioni a tema per ogni mese. Inoltre, è stato realizzato ragionando nell’ottica del riuso, in accordo con il principio della tutela dell’ambiente: a fine anno, difatti, il calendario si trasforma in una comoda lavagnetta cancellabile.

L’ANTICA FARMACIA DI ‘MMÈNZ’A LA CHIÀZZE’

Come anticipato, cediamo la penna a Stefano De Carolis, lasciandoci traghettare nel suggestivo itinerario che ripercorre egregiamente le principali tappe della storia della Farmacia “Mastrolonardo”.

«Tra le farmacie più antiche di Turi quella della famiglia D’Aprile, con ben tre generazioni di farmacisti, risulta la più longeva (1834-1946, ovvero 112 anni).

Nel 1834, il farmacista turese Vito Nicola D’Aprile apre la sua attività in via San Giovanni n.12 (attuale via Maggiore Orlandi), allocando la farmacia all’interno dei locali sottostanti il settecentesco palazzo Caracciolo, quelli che diventeranno successivamente gli ambienti della bottega del calzolaio Donato Rossi, la ceccèdde. Dopo qualche decennio di attività, l’11 novembre 1881, suo figlio Angelo Oronzo D’Aprile, classe 1842, cedolato a Napoli il 21 novembre 1870, continua l’attività di famiglia lasciata in eredità dal defunto padre.

Agli inizi del ‘900, la farmacia dei D’Aprile passa da Angelo Oronzo a suo figlio Vito, cedolato a Napoli. Quest’ultimo, dopo aver espletato un periodo di praticantato presso una farmacia di Casamicciola nel comune di Ischia (NA), nel 1905 ritorna a Turi e prese a continuare l’attività presso l’antica farmacia di famiglia in via San Giovanni.

Durante l’inedito lavoro di ricerca sulle farmacie e spezierie a Turi, ho avuto il piacere di conoscere il nipote del farmacista Vito D’Aprile, il Prof. Oronzo D’Addabbo, classe 1924, insegnante, turese di nascita, e Tommaso Grisorio, classe 1916, collaboratore del farmacista. Le mansioni di Tommaso erano quelle di tenere puliti gli ambienti e, soprattutto, quella di tirare l’acqua dal pozzo che si trovava all’interno della stessa farmacia. Inoltre, il giovanissimo collaboratore prendeva i vasi da farmacia dagli scaffali e li passava a ‘don Vito’ che, sapientemente, preparava i medicamenti. Il farmacista preparava le numerose “cartelle dei medicinali” prescritte dai medici turesi, creme ed unguenti, elisir e vari sciroppi che mesceva in bottega con tanta competenza. Inoltre, il farmacista preparava medicamenti anche per uso zootecnico, in particolare per curare le infezioni agli zoccoli degli equini.

Gli antichi arredi esistenti nella farmacia D’Aprile, in origine erano tutti in legno dipinto di giallo ocra e bianco, successivamente furono dipinti di colore bianco a fili dorati. Le scansie contenevano numerosi albarelli e vasi in maiolica di colore blu, giallo e bianco; mortai di bronzo, ceramica e di pietra; vetreria dalle varie forge, filtri, bilance, setacci e vari recipienti in rame. Inoltre, all’interno della farmacia c’era un piccolo torchio utilizzato per produrre l’olio di ricino.

Il farmacista Vito D’Aprile, classe 1874, aveva una persona di fiducia, tale Sebastiano (Vastiène), che con il proprio traino, di buonora, si recava settimanalmente a Bari presso lo stabilimento “Carlo Erba” a ritirare le sostanze necessarie alla sua attività.

È doveroso ricordare che il farmacista D’Aprile, negli anni ’20, impiantò a proprie spese pure una piccola e attrezzata farmacia all’interno della Casa Penale di Turi, ad uso esclusivo dei carcerati. In questa farmacia particolare si recava giornalmente dalle ore 11.oo alle ore 12.oo, per dispensare i medicamenti necessari ai detenuti, tra questi, personalità eccellenti come Sandro Pertini e Antonio Gramsci.

Nel 1934, in occasione del 100° anniversario di fondazione “dell’antica farmacia D’Aprile”, Vito D’Aprile, persona molto raffinata, e d’animo buono, omaggiò tutti i suoi clienti con bottigliette da 100 ml., contenenti profumi ed essenze dalle straordinarie flagranze, prodotti dalla ditta “ESPERIS” di Milano. Un’azienda fondata dal dott. Fayaud nel 1922, ancora oggi attiva nel capoluogo lombardo e famosa in tutto il mondo.

Il Cav. farmacista D’Aprile Vito, ultimo erede di una dinastia di farmacisti turesi, muore all’età di 72 anni, il 21 febbraio 1946. E con lui scompare il ‘marchio’ di famiglia. La farmacia di via San Giovanni, diventata via Maggiore Orlandi, negli anni ’40, verrà acquistata prima dal dott. Dell’Erba di Rutigliano al prezzo di lire 45.000, dove negli anni ’60 sarà gestita dalla farmacista Mostarda Vincenzina di Bari, e successivamente passò al compianto dott. Tonino Mastrolonardo di Triggiano che la acquistò il 1° ottobre 1969, attualmente l’antica farmacia “Mastrolonardo” è di proprietà della dott.ssa Fonte Mastrocristino.

Ed è così che il tempo muta le cose, cambia le persone e i riferimenti. Infatti, dopo aver trascorso in centro 186 anni dalla sua fondazione, l’antica farmacia di ‘mmènz’a la chiàzze’ sparisce anche dal nostro linguaggio, traslocando in via Gramsci, in moderni e comodi ambienti, nelle immediate vicinanze del nostro Carcere».

Fabio D’Aprile

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *