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Attualità

“Si continuano a ignorare i diritti dei cittadini”

Catalano e Pugliese

La denuncia del Comitato “Turi Futura”: “Via Rocco Scotellaro senza linea internet da 13 anni. Ed è solo la punta dell’iceberg della cementificazione selvaggia”

«Da 13 anni, oltre 40 famiglie attendono il collegamento alla linea internet. Nonostante in campagna elettorale si siano promessi mari e monti, ad oggi non si vede all’orizzonte alcuna soluzione concreta a questo problema che attraversa la vita di almeno tre Amministrazioni».

via scotellaro (1)

A parlare è Carmine Catalano, referente insieme a Giuseppe Pugliese del Comitato “Turi Futura”, che ha raccolto la denuncia dei residenti di via Rocco Scotellaro, una parallela di via Noci: «Pur vedendosi passare davanti al naso la fibra ottica, i residenti non hanno il diritto di attivare una banale linea telefonica perché mancano le infrastrutture».

«Con la didattica a distanza – insiste Catalano – è indispensabile avere una connessione stabile; non è possibile doversi affidare a connessioni mobili che, tra l’altro, costringono a diventare “ostaggi” dei consumi, controllando ogni volta che non si superino le soglie dati prestabilite. Perché per le connessioni mobili non esistono “pacchetti illimitati”, come invece avviene per la rete fissa».

«Ogni volta – lamentano i residenti – l’Amministrazione ci ripete la solita litania: spettava all’impresa occuparsi della predisposizione alla linea telefonica. La verità è che siamo vittime di una lottizzazione incontrollata: si sono costruiti gli immobili in edilizia convenzionata, usufruendo degli sgravi sul pagamento dei costi di costruzione e degli oneri di urbanizzazione, e ci si è “dimenticati” di realizzare i servizi primari. Il punto è che, quando il Comune ha acquisito la strada al patrimonio pubblico, non ha verificato che l’impresa avesse ottemperato a tutte le prescrizioni. Ed ora siamo noi a pagare le conseguenze di questa “leggerezza”».

via scotellaro (2)

Difatti, oltre alla linea internet, come nella maggior parte delle aree ricadenti nelle cosiddette “zone B di completamento”, mancano all’appello anche le aree verdi originariamente previste. Nel caso di via Scotellaro, si è stati fortunati: al posto di essere circondati da altre colate di cemento, i residenti beneficiano di un’area incolta recintata, che chiude il quartiere a mo’ di barriera. Unica controindicazione del moderno “giardino” è che, al minimo soffio di vento, si accumula il fiume di rifiuti proveniente dalle due strade che sfociano in questo angolo cieco. Altra “fortuna” è che si sono voluti appena tre anni di lotte per vedere asfaltare la strada, uscendo, nel 2010, dall’incubo di vivere ad un passo da una strada sterrata.

La punta dell’iceberg

«Come Comitato “Turi Futura” – chiarisce Catalano – abbiamo ritenuto corretto dare all’Amministrazione il tempo e lo spazio per intervenire e risolvere i vari problemi del paese. Siamo consapevoli che chiunque subentri ad un’Amministrazione sfiduciata si trovi a districarsi tra mille ostacoli. In più si è aggiunta l’emergenza Covid che, di certo, non ha aiutato a lavorare con la giusta serenità».

«Detto questo – annota il Comitato – è indispensabile darsi da fare. Via Rocco Scotellaro è la punta dell’iceberg di molteplici questioni su cui non si può più procrastinare. Ad iniziare dall’assegnazione dei 12 alloggi popolari di via Conversano e dei 7 dell’ex Chiostro dei Francescani: i lavori sono ultimati da oltre due anni e i cittadini in graduatoria continuano ad aspettare invano».

Campo sportivo

Altro cantiere infinito è quello del Campo Sportivo, finanziato con 150 mila euro dal Coni: «A settembre si è finalmente conclusa la gara per l’aggiudicazione dei lavori, ora ci auguriamo che l’opera parta quanto prima. Certo, il progetto partorito dalla Giunta Coppi è carente – basta pensare che i Comuni dell’hinterland barese hanno ottenuto cifre che si aggirano sul milione di euro – ma quantomeno è un primo passo per riaprire uno spazio fondamentale per la socializzazione dei ragazzi».

Piazze e giovani

A proposito di spazi di socializzazione, «sarebbe il caso di iniziare a guardare con attenzione ai finanziamenti europei per riqualificare le piazze turesi, creando luoghi di ritrovo in cui bambini possano giocare in sicurezza».

Questo sarebbe il primo passo di un progetto più ambizioso del Comitato, che guarda a «un’offerta culturale attrattiva che, oltre a mettere a disposizione un contenitore dove i giovani turesi possano trascorrere i pomeriggi, avvii un percorso di orientamento al mondo del lavoro».

Asilo nido e urbanistica

«Per attivare l’asilo nido di via Mola manca solo la certificazione antincendio. In pratica – incalza Catalano – serve un investimento di 38 mila euro che, a fronte dei 700 mila euro di soldi pubblici finora spesi, è una cifra più che abbordabile».

L’elenco dei progetti fermi al palo è lungo: «Dalla viabilità alla messa in sicurezza del cimitero, passando per la fogna in Strada vecchia Casamassima e via Federico II, dove esiste un progetto definitivo-esecutivo fermo nel cassetto da 12 anni e 60 mila euro stanziati in Bilancio. I mesi passano – rileva il Comitato – ma la lista delle opere pubbliche non cambia di una virgola e l’impegno di dare risposte ai cittadini si è perso nella bufera dei bisticci politici».

Tasse e commercio

In conclusione, il Comitato rivolge un appello all’Amministrazione: «Chiediamo con fermezza di trovare le risorse economiche per ridurre sensibilmente la pressione fiscale sui commercianti, in primis azzerando la tassa rifiuti. Stiamo parlando di una categoria di piccoli imprenditori che costituiscono una parte importante del tessuto socio-economico turese e che sono stati duramente colpiti dalla chiusure imposte dall’emergenza sanitaria, arrivando a perdere anche il 90 per cento del normale fatturato. Se non si corre immediatamente ai ripari, Turi a breve diventerà un paese fantasma».

FD

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